Angolo sterzo (°) | Tubo verticale (mm) | Carro posteriore (mm) | Interasse (mm) | Altezza BB (mm) | Reach (mm) | Escursione ant/post (mm) |
64.7° | 405mm | 436mm | 1208mm | 340mm | 447mm | 160mm |
Presentata la scorsa annata, la Megatower è entrata di prepotenza nel catalogo Santa Cruz come la nuova enduro da 29” con caratteristiche molto aggressive e subito sfruttabile dai vari Pro di Santa Cruz impegnati nelle competizioni internazionale: 160mm sia anteriormente che posteriormente con lo schema ammortizzante VPP® tipico di Santa. Andiamo a tuffarci nel test.

La Megatower si presenta con telaio in carbonio e schema ammortizzante proprietario VPP. Come ogni Santa Cruz che si rispetti, troviamo il telaio in versione C e CC: la versione più onerosa (CC) usa un carbonio più pregiato ad alto modulo e riduce leggermente il peso. La Megatower non prende il posto della Nomad che rimane la scelta Enduro per chi vuole restare sul formato ruota 27,5”: più giocoso e meno fisico.
Garanzia a vita sul telaio, cuscinetti e ruote, un telaio sapientemente progettato con passaggio cavi interni e finiture eccellenti. Sul modello in test (C S) ho potuto provare le ruote Santacruz Reserve in carbonio, anche se nel 2021 non le troverai in primo montaggio sul modello S ma dovrai ordinarle a parte. Possibilità di cambiare leggermente le posizione (Low e High) tramite un Flip Chip posto alla base dell’ammortizzatore.

CARATTERISTICHE
La Santa Cruz Megatower si pone tra la Santa Cruz V10 e la Santa Cruz Hightower LT, una delle bici che ho più apprezzato in passato ma ora non più in catalogo.
Lo schema ammortizzante, in questa versione, è molto progressivo e ben si adatta ad un uso ‘full gas’. Ma full gas non inteso come uno stile poseristico, la Mega si accorge subito se bleffiamo. Garanzia a vita sul telaio, ma non se lo stampiamo su un albero (visto che la Megatower porta a questo tipo di gesto atletico), Ammortizzatore metrico 230×57.5mm, deragliatore anteriore non compatibile (telaio unicamente per monocorona), forcelle compatibili da 160 a 180mm di escursione, movimento centrale da 73mm e supporto ISCG05.

Larghezza massima dei copertoni: 29×2.5″ (29×2.6″ con carro regolato sulla lunghezza massima). Dimensioni massime della corona: 36t e supporto per un portaborraccia. Lo stelo dell’ammortizzatore è riparato da un mini parafango. Il tubo obliquo è protetto da un supporto in plastica che protegge il telaio quando si carica la bici, ad esempio, sui pick up oppure in protezione dalle classiche sassate.
VERSIONI E COMPONENTI
C R – 4.999€ C S – 5.999€ C XT – 6.899€ C XT RSV – 7.999€ CC X01 COIL – 7.999€ CC X01 – 7.999€ CC X01 RSV – 9.199€ CC XX1 AXS RSV – 11.399€
La versione in test è un modello 2020 e da pochi giorni sono stati presentati i modelli 2021, quindi vi mostreremo i prezzi della gamma aggiornata. I cambiamenti rispetto al 2020 non sono esagerati, giusto alcuni cambiamenti/scelte nelle componentistiche (o aggiornamenti come la Fox 38 nei modelli di punta) e le colorazioni.
Troviamo 3 montaggi con telaio Carbon C e 4 montaggi con telaio più pregato Carbon CC. Partiamo dai 4.999€ della Carbon C R che monta cambio SRAM NX Eagle, forcella RockShox Yari RC e Ammortizzatore Rockshox Super Deluxe Select (proprio basilare per un uso esigente in discesa). Poi si passa al montaggio in test Carbon C S a 5.899€ (quest’anno aumentato a 5.999€ con ammortizzatore ad aria RockShox Super Deluxe Select+), di cui troviamo il montaggio completo a fine test. Fino ad arrivare agli 11.399€ della CC XX1 Reserve.

Se nei modelli troviamo la sigla RSV, sta a significare che monta le ruote in carbonio Reserve. Nel mezzo troviamo la C XT, C XT COIL, CC X01 e CC X01 COIL. Differenza da menzionare rispetto allo scorso anno, la mancanza dell’ammortizzatore a molla sui montaggi base R e S (in test). Peccato per le colorazioni, uguali per tutti i modelli quindi possiamo scegliere solo tra 2 versioni di colore.
GEOMETRIA
La Megatower, essendo un mezzo gravity, è piuttosto compatta, ma è anche una caratteristica tipica del marchio californiano. Nella posizione Low, usata per la maggior parte in test, troviamo valori molto aggressivi come l’angolo sterzo di 64.7°, angolo sella di 76.4° e reach compatto di 447mm. Valori riferiti alla taglia M in test.

L’interasse, complice l’angolo sterzo, risulta di 1208mm mentre il carro posteriore è contenuto in 436mm. Valori che, abbinati al formato 29”, ne fanno della Megatower una “trita sentieri”.
Nella posizione High, vengono modificati i valori di Reach (da 447mm a 450mm), angolo sterzo (da 64.7° a 65°), altezza movimento centrale (da 340mm a 343mm) e indirettamente interasse (da 1208mm a 1207mm). Cambiamenti, se possiamo dire, difficilmente avvertibili da un biker medio ma che per il biker più pignolo può essere un plus.
IL RESPONSO DEL TEST

In sella la Megatower è compatta ma, avendo geometrie aggressive, è facilmente sfruttabile anche se “veste” corta. Un assetto in pieno stile DH. Altrimenti, soluzione, è andare di taglia in più dove si troveranno maggiori performance a livello cronometrico ma, rovescio della medaglia, si riduce il divertimento e la richiesta di fisico aumenta, diventano più esigente in discesa.
Altro aspetto che si nota è la solidità nel suo complesso: tubazioni massicce, Quello che si nota immediatamente è la solidità: una bici che finita ferma il peso a circa 15,5kg (senza pedali 15,2kg) quindi non certo un peso piuma che fa venir voglia di farsi 2000m di dislivello.
Il manubrio da 80cm di larghezza è abnorme ma si può sempre tagliare e qui entrano in gioco scelte soggettive e misura antropometriche. Altro plus le ruote Reserve con canale da 30 mm, che donano una precisione alla bici ottima senza risultare troppo rigide come altri modelli in carbonio.
IN SALITA

Come molte Santacruz, la Megatower si presenta ben ottimizzata nella pedalata grazie al sistema VPP che rende il tutto ben efficiente. Rimane una bici da 15 e passa kg con angolo sterzo al di sotto dei 65°, quindi dire che è ben pedalabile è un puro eufemismo ma, se non hai fretta, si fa portare su bene: rimanendo seduto in sella e bloccando l’ammortizzatore (che comunque anche in posizione aperta è ben efficiente) si sale bene per essere una bici enduro al limite con il freeride.

L’angolo sella reale è di 76.4°, valore buono, ma, se guardiamo l’effettivo, il valore è molto più basso e questo porta, a rider che usano la Megatower con un fuorisella importante, a essere seduti in modo accentuato sulla ruota posteriore a discapito quindi dell’efficienza di pedalata. C’è da dire che esiste anche il blocco dell’ammortizzatore che sopperisce a questo e, pedalata su lunghe salite in modo regolare, la Megatower rimane dignitosa. Dimenticate questo appunto in caso di svettamenti sella nella norma: ho fatto questo appunto perchè in test ho una taglia M e, avendo io il cavallo molto alto, ho notato questa cosa visto il fuorisella importante.
Non adatta naturalmente a essere rilanciata in salita o su sentieri stile cross country ma se avete preso di mira la Megatower non penso che il tuo obiettivo sia iscriverti alla Sellaronda Hero.
In un uso enduro agonistico, quindi nel caso di lunghe saluta ad andatura regolare, si fa ben portare.
L’ottimo comportamento del VPP, che tengo sempre a precisare, la portano a non soccombere/sedersi nelle salite tecniche ma si mantiene sempre ben sostenuta e pedalabile. Ricordo che, nonostante l’ammortizzatore a molla ROCKSHOX Super Deluxe Coil Select+, c’è la possibilità di scegliere tra 2 posizioni: aperta e chiusa.
IN DISCESA

Inizialmente, almeno che non si è carichi a mina, in discesa si ha la sensazione di essere inadatti perché dal telaio sembrano che arrivino urla del tipo:”Mettimi piatta! Sfondami! Scalciami”. Trasmetta una sicurezza imbarazzante sui trail, eccetto rider vecchia scuola con posizione un po’ arretrata: infatti la Megatower è una bici con una geometria molto aperta, va guidata in posizione centrale e, in molti frangenti, caricata sul manubrio. Una guida da fruitore di bike park più che da biker all-mountain.

La Megatower ha un setup molto composto e sostenuto: non è da intendere come una bici che assorbe tutto sedendosi sull’ammortizzatore ma rimane alta per essere sempre pronta a essere pompata sui dossi e guidata attivamente. Questa è una sensazione che un po’ tutte le Santa Cruz, con il loro sistema VPP, hanno. Non è da vedersi come un difetto, anzi, ma uno stile tipico delle Santa che da molti vantaggi ai biker attivi nella guida. La Megatower, a fronte del peso e delle ruote da 29”, è una bici fisica che, se non guidata attivamente, può deludere: in questo caso forse meglio orientarsi su Hightower o Nomad, rimanendo in casa Santa Cruz.

E’ incredibilmente solida e rende tutto facile: nei sentieri attorno casa mia non sono riuscito a portarla al limite ma avevo come la sensazione di guidare una moto supersportiva e di non riuscire a mettere la quarta, abbastanza imbarazzante.
Più si va forte, più la bici si comporta in modo sincero anche se dobbiamo essere attivi sulla guida: la Megatower chiama sentieri veloci da pompare mentre sui terreni lenti e tecnici, non sfigura ma c’è di meglio. Basta essere ben presenti sull’anteriore e lei ci porta fuori in modo dignitoso da ogni situazione.

Se il trail lo permette, la Megatower consente di generare un sacco di velocità pompando e spingendo, per poi rimanere stabile grazie al suo angolo sterzo di 64.7° e le altre quote geometriche di contorno.
Si può esagerare, anzi si deve esagerare, perché ha delle geometrie ad hoc che in ambito racing sono ottime. L’ammortizzatore a molla, secondo il mio parere, è un’ottima soluzione su una bici di questo calibro nata per la discesa e avendo una curva di compressione molto progressiva.
XC | MARATHON | TRAIL | ALL-MOUNTAIN | ENDURO | FREERIDE | DOWNHILL |
| | | | XXXXX | XXXXX | |
Geometria | |
Taglie | S, M (test), L, XL |
Angolo sterzo | 64.7° |
Tubo verticale | 405mm |
Tubo di sterzo | 100mm |
Carro posteriore | 436mm |
Interasse | 1208mm |
Altezza movimento centrale | 340mm |
Reach | 447mm |
Stack | 618mm |
Segni particolari | ELEGANZA L’eleganza e sinuosità dei telai Santa cruz non si discute: cura dei dettagli ai massimi livelli |
+ | Solidità e precisione del telaio Limiti alti in discesa Cura dei dettagli |
– | Bici esigente in discesa Angolo sella molto rilassato in caso di fuorisella importanti Solo 2 colorazioni presenti |
BATTICATENA – Cura nel batticatena con una struttura generosa molto protettiva e silenziosa FLIP CHIP – Possibilità di cambiare leggermente la geometria della Megatower in pochi minuti PARAFANGO – Protezione alla base dell’ammortizzatore per proteggere lo stile della sospensione posteriore
€ 5.899 Euro | |
Prezzo telaio + ammo | n.d. | |
Distributore Italia: www.focusitaliagroup.it | |
Peso (senza pedali) | 15,2kg |
Forcella | FOX 36 Float Performance 160mm |
Ammortizzatore | ROCKSHOX Super Deluxe Coil Select+ 230×57.5 |
Ruote | SANTA CRUZ Reserve 30 Carbon Rim |
Gomme | MAXXIS Assegai 29×2.5 (ant.) MAXXIS DHR II (post.) – 3c Maxterra |
Guarnitura | SRAM Stylo 7k 148 DUB 30t-170mm |
Cambio posteriore | SRAM GX Eagle 12v |
Comandi | SRAM GX Eagle 12v |
Freni | SRAM Code R |
Cassetta | SRAM XG1275 Eagle, 12v, 10-50d |
Serie Sterzo | CANE CREEK 40 IS Integrated Headset |
Attacco | RACE FACE Aeffect R (40mm) |
Manubrio | RACE FACE Aeffect R (800mm) |
Reggisella | ROCKSHOX Reverb Stealth, 1X Lever, MatchMaker, 31.6 |
Sella | WTB Silverado Pro Saddle |
Colore (2019) | Nera e Acqua (test) |
Il
Verdetto
Veloce, stabile ma esigente
La Santa Cruz Megatower è una bici esigente: ottima per un uso agonistico enduro o per uscite in bike park. E’ un mezzo che richiede una buona forma fisica e dispone di limiti molto alti, difficilmente arrivabili per un utente medio. Sale dignitosamente su salite costanti senza troppi cambi di ritmo o scende come un demonio.
Sui percorsi lisci, preparati e con salti (tipici da bike park) da il meglio di sé. Se sei un biker che vuole fare il salto di qualità in discesa, o a cui piace giocarsi tanti jolly, è il mezzo che fa per te.

Video presente nella puntata #31
