Mirco Vendemmia, dopo un 2021 alla grande con il Benozzi-Fullout Gravity Team (ricordiamo varie Top 20 in EWS e titolo italiano enduro), nel 2022 è stato supportato da Cannondale ma è stata una stagione con varie difficoltà. Ora corre per Weride Fulgur Factory Team, squadra con sede a Lugano e motivata a fare bene con tanti atleti di qualità.
Ti lasciamo al video intervista o, più sotto, alla chiacchierata in formato testuale.
Ciao Mirco, partiamo subito con una domanda piccante. Come descriveresti il tuo 2022 con Cannondale?
Complicato da vari punti di vista. Sicuramente c’è stato un insieme di cose che non hanno funzionato al meglio e diciamo che è sempre più facile fare bene un anno, ma è molto più difficile ripetersi. Quello sicuramente è, lo sanno tutti. Però ci sono state un po’ di cose che mi sono venute molto difficili, a partire dal feeling con la bici.
Oltre al feeling con la bici c’è stato dell’altro?
Ho avuto anche dei piccoli infortuni e molte cadute che hanno compromesso un po’ tutta la stagione te ne porti avanti, continui a correre, quindi ti porti avanti problemi.
Cosa c’è stato di diverso nel 2021 rispetto al 2022?
Diciamo che nel 2021 veniva tutto facile. Sono partito tranquillo a inizio stagione, senza esagerare. Ho preso il mio ritmo, facendo gare anche meno importanti per poi arrivare rodato e con un gran feeling con la bici che mi aiutava tanto ed è una cosa che comunque, per il mio modo di essere atleta, è fondamentale: sono abbastanza preciso nei setting e in tutte quegli aspetti che riguardano la performance.
In che senso?
Da un lato ho abbastanza conoscenze nell’ambito bici: sistemazione e tutto quel che il contorno diciamo di atleta. Però allo stesso tempo, se non ho le possibilità di curare questi aspetti, ne risento abbastanza.
E con Fulgur è cambiato questo approccio?
Con WeRide Fulgur è cambiato tutto: qui c’è un altro tipo di approccio e rispetto all’anno scorso è molto più racing, capiscono le esigenze che ha un atleta che sono quelle di sentirsi bene anche negli allenamenti, di aver confidenza, di potersi personalizzare varie cose e crearsi il proprio ambiente intorno con le persone giuste. Secondo me fa molto. E soprattutto con metodo perché, per come sono fatto io, quando si lavora con metodo i problemi si risolvono facilmente. Se invece ho tanti problemi che non sono riuscito a curare, è un problema, soprattutto a livello mentale. E questo è stato uno degli aspetti difficili dello scorso anno.
Chi ti ha impressionato di più nel nuovo team? Sia negativamente che positivamente.
L’ambiente è molto tranquillo e si fanno le cose bene. Non avverto pressione ma sfiducia smisurata per noi atleti, credono molto in noi e siamo tutti tranquilli.

Com’è stato il primo approccio con la Fulgur?
Il primo approccio con la bici è stato buono e diciamo che la bici facile è molto solida, ti stanca poco. Un giusto compromesso tra rigidità e flessibilità. Reattiva il giusto, un bel mix. E sono tornato ad avere buone sensazioni come avevo in passato. Ora esco molto più volentieri ad allenarmi, perché quando esco ogni volta ho buone sensazioni, come avevo con Santa Cruz, e mi diverto in bici.
Perché non era così lo scorso anno?
L’anno scorso avevo giornate in cui veramente non avevo controllo di ciò che facevo e quindi diventava un po’ pesante allenarsi perché ogni volta poi uscivo, cercavo buone sensazioni, ma non ce l’avevo e mentalmente non era buona cosa. Ora è diverso.

Obiettivi per questo 2023?
Gli obiettivi miei e del team sono fare bene in EDR, circuito ufficiale UCI, e campionato Italiano naturalmente, che è l’obiettivo di tutti gli anni. E poi farò anche qualche gara, 1 o 2 gare credo, del Swiss Enduro Series. Siccome poi la squadra ha sede a Lugano. E non escludo delle gare con bici elettrica.
Ci sarà anche l’Italiano e-enduro nel mirino?
No, non penso. Spero di riuscire a partecipare al E-Tour du Mont-Blanc 2022 con il mio compagno di squadra Florian Nicolai. La gara del Monte Bianco mi attira molto, è un format a cui non ho preso parte e sono molto curioso. E poi penso di partecipare alla prova di e-enduro a Lacona, Isola d’Elba. Queste due gare le faccio per fare nuove esperienze e divertirmi.
Sei un esperto conoscitore della mountain bike?
Si abbastanza, penso di essere abbastanza aggiornato. Mi piace informarmi sulle ultime novità e, come detto in precedenza, sono abbastanza pignolo.
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