Sabato scorso si sono assegnate le maglie iridate DH: e nella gara Elite, Davide Palazzari ha chiuso con un ottimo 15° posto (da segnalare anche il 14° posto di Loris Revelli, che abbiamo sentito dopo la gara). Abbiamo raggiunto Davide per sentire alcune sue impressioni dopo la gara di Fort William.
1) Ciao Davide e complimenti per l’ottimo 15° posto al mondiale: soddisfatto del risultato o hai commesso qualche sbavatura nella run?
Molto soddisfatto, premesso che la run perfetta non esiste. Ho avuto si qualche problema: a un minuto dalla partenza, mentre mi aggiustavo gli occhiali, ho rotto il roll off e in emergenza sono dovuto partire con gli occhiali da asciutto sotto la pioggia che batteva piuttosto forte. Fortunatamente sono riuscito a vedere fino alla fine ma di certo non troppo bene, e inoltre con i freni bagnati ho tirato qualche staccata lunga nella parte alta. A maggior ragione il fatto di essere comunque riuscito a mettere insieme una bella run è stata una grande soddisfazione. Essere in due Italiani poi entrambi nella top 15 ad un Mondiale è stato fantastico, era da tantissimo che non succedeva negli elite (se mai è successo).
Nota del redattore: In tempi recenti, 2 italiani nei primi 15 non è mai successo. Ma se andiamo indietro nel tempo, grazie a FANTAmtb, vediamo che ai campionati del mondo DH 1993, 3 italiani si sono piazzati nei primi 10 (Caramellino, Zanchi, Herin). Anche nel 1998, ai campionati del mondo DH di Mont Sainte Anne, 6° posto di Corrado Herin e 9° posto di Gianluca Bonanomi.


2) Si è andata deteriorando molto la pista durante la gara? Che condizioni hai trovato? Perché, a parte Williamson e Suarez, abbiamo visto (a sorpresa) parecchi atleti con numeri bassi far bene nonostante la continua pioggia.
In realtà secondo me no. La pista di Fort William è pensata per essere utilizzata in queste condizioni visto il clima della Scozia quindi, ironicamente, tutta la prima parte di pista è più veloce quando piove rispetto a quando è secca anche perché è formata principalmente da ghiaino stabilizzato. Giusto il tratto nel bosco è diventato un po’ più insidioso ma comunque niente a che vedere con le altre piste quando si bagnano a quel punto. La dimostrazione della velocità della pista in quelle condizioni la da il fatto che Charlie ha fatto un tempo appena un secondo più lento del miglior tempo di Loic in qualifica con la pista in condizioni perfette.

3) Charlie Hatton ha fatto la gara della vita: cosa influisce di più in una run di questo tipo? Solo fortuna?
Fortuna per niente! Ai Campionati Mondiali tutti i rider hanno un approccio un po’ diverso rispetto alla Coppa del Mondo, non c’è nulla da perdere e tutto da vincere. Detto ciò Charlie era sicuramente tra i favoriti dal mio punto di vista, l’anno scorso sempre a Fort William aveva vinto le qualifiche poi sbagliando in gara, quindi secondo me ha pensato “in questa pista vado fortissimo, le condizioni pagano chi rischia, non ho nulla da perdere e sono con la maglia del Regno Unito nel Regno Unito” e ha fatto una run “perfetta”. Appena ho visto quel tempo ho subito dubitato che potessero batterlo. Charlie è un pilota che non aveva mai vinto ma è sempre stato li vicino e molta gente non si rende conto di quanti piloti nella top15 in realtà abbiano il potenziale per vincere delle gare ma per qualche motivo ci arrivano sempre corti. Sono sicuro che con questa iniezioni di fiducia si riconfermerà presto.

4) Torniamo a Leogang dove hai conquistato uno straordinario 1° posto in qualifica: nella finale quanto ha influito l’aspetto mentale nella caduta? O l’errore è stata pura fatalità/sfortuna?
Si, c’è da dire che quel primo posto era un po’ fuorviante come ho scritto anche nel mio resoconto post gara. Avevo si fatto una bella run in qualifica in condizioni difficili, ma di certo non sarebbe stata da primo posto, magari Top20 (che mi sarebbe andato comunque benissimo). Però comunque quel weekend mi sentivo bene e sentivo che potevo dimostrare di stare vicino ai primi quindi mi sono detto di provare a sfruttare l’occasione per dimostrare qualcosa a me stesso. A differenza di quanto pensino tutti, ero molto tranquillo e sono partito con l’idea di non spingere meno del 101% in ogni punto. Grave errore perché proprio il primo passaggio richiedeva molta precisione: la bici, a causa della velocità di ingresso, ha reagito in un modo imprevisto e il vento tirava forte. Mi sono sbilanciato il giusto per farmi mancare il canale di qualche centimetro… il resto è storia ahahahahah. Che peccato però.

5) Da qui a fine anno cosa ci dobbiamo aspettare da Davide Palazzari? Obiettivi?
Oddio dovete… Dovete sicuramente aspettarvi che darò il massimo di me stesso come a tutte le gare. Sicuramente mi sento in forma e ho una buona confidenza nelle ultime settimane, quindi punto alle gare con l’idea di far bene ma il risultato non posso controllarlo. Mi piacerebbe iniziare a stare nelle finali regolarmente tanto per iniziare (è una cosa che tanta gente da per scontata ma non si ha un idea con il livello attuale di quanto sia difficile: basta un minimo errore alle volte per stare fuori) dopo di che vorrei puntare ad avvicinarmi ai primi e cercare di capire se posso essere in grado di fare quel salto di qualità.
Grazie a Davide Palazzari per il tempo dedicatoci e in bocca al lupo per il proseguo della stagione! Se vuoi leggere altre news su Davide, clicca su questo link.
