1° maggio 2001…dico basta…ma?
Sono passati oltre 20 anni dalla mia ultima gara in Mountain Bike, 20 anni in cui nel mondo MTB è cambiato davvero tutto, bici, tecnica, preparazione, percorsi e chi più ne ha, più ne metta, ed io, in questi ultimi 20 anni, in bicicletta avrò trascorso si e no 100km, si avete letto bene, non più di 100km, mentre prima, erano 300km in media, alla settimana.
Per me, la Mountain Bike, dal 1993 al 2001 è stato amore puro, esistevamo solo io e lei, un ragazzino e la sua bicicletta, le riviste, le gare, gli allenamenti, il preparatore atletico e alcuni amici, di quelli veri.
Poi, il 1 maggio 2001, in una gara provinciale di Cross Country a Cambiasca sopra Verbania, pochi chilometri dopo il via, in una bella salita, lo sconforto prende il sopravvento, l’ennesima prestazione al dì sotto delle aspettative lascia spazio alla delusione ed alla rabbia, rabbia che mi fa afferrare il cavo del cambio e crack, cordina spezzata, cambio rotto, gara finita.
Da quel giorno ho smesso di andare in bici
Da quel giorno però ho iniziato a pormi delle domande, che solo dopo tanti anni, hanno iniziato a trovare risposte, una su tutte “Perché l’ho fatto?”.
Ho trovato le risposte 15 anni dopo, siamo nel 2016, al termine di un percorso di Mental Coaching. Quel giorno, il 1° maggio 2001, non ruppi la cordina, ma fu la testa a “rompersi”!
Da quel momento mi sono fatto una promessa, aiutare gli atleti ad utilizzare al meglio il proprio potenziale, sfruttando al meglio le proprie risorse mentali.
A tutti capita almeno una volta, dai dilettanti al campione del mondo, durante una stagione, di voler “strappare una cordina”, solo perché il nostro corpo non risponde come vorremmo, o i nostri risultati non rispecchiano le nostre aspettative ma in quei casi il motivo sta nella mente.
Io sono Alberto Botta, Mental Coach e nei prossimi mesi vi aiuterò ad allenare la vostra mente, così da permettervi di raggiungere i risultati che avete sempre desiderato e questa sarà la mia vittoria più grande.
