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Peter Sagan e il dimenticarsi sempre più in fretta dei Risultati

È una società follemente veloce che fa presto ad inneggiare al nuovo campione ma fa anche presto a dimenticare tutto quello che un’atleta di alto livello ha fatto. È il caso di Peter Sagan.

Peter Sagan les gets 2022
Photos @michalcerveny & @billy_lebelge

Peter Sagan sta chiudendo un Tour de France non ai suoi livelli, cioè i livelli di un campione indiscusso. Ma è triste vedere come molte persone abbiamo dimenticato quello che ha fatto. O è solo il fatto che i social strizzano l’occhio più a quelle persone, diciamo, superficiali che perdono tempo a commentare (malamente) un post, piuttosto che ad utenti attenti che spesso passano oltre a queste situazioni?

Peter Sagan
Peter Sagan, il ciclista che ha cambiato il mondo della strada

TOUR DE FRANCE 2023

Peter Sagan, 33 anni, occupa attualmente il 135° posto a quasi 5 ore dal leader Vingegaard. Ma, guardando il passato, Sagan ha conquistato 7 maglie verdi (il più vittorioso) e 12 vittorie di tappa.

Peter_Sagan_Maillot_Vert_2013_1
Peter Sagan, maglia verde 2013

Sono grato per tutto ciò che ho ottenuto e sento di aver raggiunto risultati incredibili. Ma ho sacrificato molto per questo. Tali sacrifici ora mi pesano e non posso più farlo. È ora di voltare pagina – Peter Sagan

Sagan una volta comandava il Tour assieme ai vari Chris Froom, Mark Cavendish o al treno del Team Sky. Qualsiasi tappa, volata o sali/scendi, era giusta per “Tourminator”. E quando non vinceva, il suo carisma e lo stile “rock star” lo tenevano sempre sotto i riflettori.

Sagan ha vinto la maglia verde ad ogni Tour che ha concluso fino al 2019 e ha vinto altre nove tappe lungo il percorso. E, naturalmente, mentre non lo faceva, stava vincendo titoli mondiali e classiche monumento.

Peter Sagan è una specie di mio idolo. Sono ancora un suo fan. Non solo perché è tre volte campione del mondo, ma perché è Peter Sagan – Tom Pidcock (2020)

Peter Sagan Gravel
Peter Sagan in versione Gravel (Image credit: petersagan.com)

All’inizio dello scorso decennio, Sagan ha contribuito a ridefinire le regole del ciclismo moderno: capello lungo e gambe non depilate, un sacrilegio nel mondo della strada che lui ha messo in discussione senza mezze misure mostrando che si può vincere anche senza farsi i peli delle gambe.

Per 10 anni o più, Peter è stato uno dei migliori corridori del gruppo con molti recor. È triste che le persone dimentichino così in fretta quello che ha fatto. È facile dire qualcosa di brutto quando le cose non vanno per il verso giusto – Daniel Oss, gregario di Sagan

GLI INIZI IN MTB

Nel 2008 ha avuto un’annata straordinaria tra gli Juniores nella MTB: un titolo iridato nel cross country in Val di Sole, vittoria nella generale di Coppa del Mondo, titolo nazionale XCO, un’altra vittoria agli europei di St. Wendel e l’argento mondiale ciclocross a Treviso. Questo ha fatto si che molti team su strada abbiano notato il talento slovacco. La prima fu la Liquigas, che ingaggiò il giovane Peter mentre faceva lo stagista al Team Cannondale Factory con Marco Aurelio Fontana.

Poi il passaggio su strada e tantissime vittorie importanti che lo hanno portato ad essere uno degli atleti più famosi al mondo (3 mondiali su strada). Al suo apice, Sagan è stato pubblicizzato come “il migliore della classe” per quasi tutto, al di fuori delle grandi corse a tappe.

A soli 22 anni, lo slovacco dalla testa rasata e affilato è arrivato al suo primo Tour come un turbine con tre vittorie di tappa nella prima settimana. Ha vinto una corsa in stile classica davanti a Fabian Cancellara e Philippe Gilbert nella prima tappa, uno sprint da duro nella terza tappa, e ha concluso con un gran finale nella sesta tappa. E non ha smesso per molto tempo.

Peter Sagan terza tappa Tour 2012
Peter Sagan terza tappa Tour 2012 – ©LIONEL BONAVENTURE/AFP/GettyImages

I Van Aerts e i Pidcock di oggi sono il Peter di ieri. È stato il primo a correre in modo aggressivo, non solo pensando al modo normale di fare le cose. Ha aperto quella filosofia di vincere su terreni diversi e in modi diversi. Con lui è nato il ciclismo contemporaneo. Ma ora è il momento per gli altri – Patxi Vila, ex allenatore di Peter Sagan

Si è tinto la barba di verde, ha indossato occhiali da sci per le acrobazie degli sponsor e ha trollato i rivali su Twitter. Per lui il ciclismo era sport, ma anche divertimento.

Peter Sagan
Peter Sagan in una foto della scorsa estate (2022) mentre si divertiva in bike park con una Specialized Stumpjumper

Vila, che ha lavorato con Sagan durante i suoi anni di Bora-Hansgrohe, ha detto a Velo che crede che le esigenze del ciclismo moderno brucino i ciclisti troppo velocemente. E ha indicato Sagan come l’esempio perfetto.

Vedremo cosa succede con altri ragazzi che hanno la mentalità di Peter, ma penso che stiamo affrontando carriere più brevi. La carriera di un atleta è come una ciotola d’acqua: la prendi a piccole dosi o te la versi sulla testa”, ha detto Vila durante la settimana di apertura del Tour, “Peter forse l’ha versata troppo in fretta. Ha avuto 10 o 11 anni buoni, ora, purtroppo, sta pagando il conto”.

Peter Sagan Rio 2016
Peter Sagan sfortunato a Rio 2016, nel pieno della sua carriera

CHIUSURA CARRIERA IN MTB

Ha ammesso di essere pronto a ritirarsi dal ciclismo professionistico nel 2020, ma di voler riprovare per l’ultima volta il salto nella MTB. Concludere la sua carriera con il 1° vero amore, vale a dire la Mountain Bike. Clicca su questo link per trovare tutte le info del caso.

peter sagan e-bike
Credits @billy_lebelge

Intanto prepariamoci a salutare, Domenica, l’ultimo Tour de France del grande Peter Sagan: è improbabile che Sagan vincerà e sembra che sarà felice anche solo nel salutare gli Champs-Élysées. Ma il Tour de France, e tutto il suo gruppo, saranno tristi di vederlo andare via. Dopotutto, è stato uno dei grandi atleti che ha reso interessante il Tour (e non solo) negli ultimi anni.

Ti aspettiamo in MTB, Peter.



Scritto da

[email protected] Sono un appassionato di tutto ciò che ha 2 ruote: in età giovanile ho praticato agonisticamente il ciclismo su strada e su pista (campione Italiano Allievi). All'età di 18 anni sono passato nel cross country gareggiando a livello nazionale/internazionale come Under23. Passato Elite, ho fatto la scelta di prendere le cose più alla leggera dal punto di vista dell'allenamento, ed ecco che è nato l'amore per le discipline gravity, formandomi come maestro e guida FCI MTB. Ora ho fatto della passione la mia professione gestendo 2 centri MTB all'isola d'Elba (Bike Center Elba ed Elba MTB), creando il FANTAmtb e raccontando in modo ironico, ma professionale, tutto quello che ruota attorno alla MTB grazie a 365mountainbike e 365TV (YouTube 'PULITI dentro BIKER fuori').

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