Il Coaching si concentra su ciò puoi, non su ciò che è stato.
Il Coaching è un viaggio e non ha niente a che vedere con il ricevere istruzioni o insegnamenti.
È concentrarsi sul come fare le cose, piuttosto che sul cosa fare.
Ovviamente, l’obiettivo del Coaching è migliorare le performance, raggiungere standard molto elevati e mantenerli nel tempo.
Il Coaching moderno, prende spunto da Timothy Gallaway, studioso di scienze della formazione ad Harvard, che quasi 50 anni fa, scrisse “Il gioco interiore nel tennis”, libro in cui sottolineava il fatto che spesso l’avversario più forte è quello che abbiamo nella nostra testa e quindi, un Coach deve essere in grado di aiutare il suo atleta a rimuovere o limitare gli ostacoli interiori.
Performance = potenziale – interferenze
Questa è la formula con cui Gallaway dimostrò il suo pensiero:
P = p – i
Spesso accade che i risultati di Performance, siano inferiori al potenziale perché non siamo stati in grado di gestire le interferenze nella maniera corretta, quindi il risultato della nostra equazione diventa:
P < (p – i)
Se questa situazione non viene affrontata, il rischio concreto, come ho scritto nel mio primo articolo è che si “strappi la cordina”. In questo caso la mente entra in un loop di pensieri negativi dove rialzarsi diventa molto complicato.
L’obiettivo, di allenare la mente è proprio quello di far si che si ottenga la formula iniziale, dove il risultato della PERFORMANCE sia uguale al potenziale meno le Interferenze, in questo caso possiamo dire di aver sfruttato il 100% del nostro potenziale:
P = (p – i)
Certamente, ottenere performance in linea con il nostro massimo potenziale è decisamente un obiettivo molto interessante, ma con un allenamento mentale costante vi garantisco che è possibile puntare a questo:
P> ( p+i)
Esatto, hai letto bene, l’obiettivo vero, è fare in modo che la nostra performance (P) sia superiore ( > ) al nostro potenziale, dove le interferenze non diventano più un “avversario” da sconfiggere, ma un alleato in grado di metterci il turbo.
Caro biker, mettiti il cuore in pace, le interferenze, che possono essere esterne e/o interne ci saranno sempre, ed è con l’allenamento mentale che dobbiamo imparare a riconoscerle, gestirle e sfruttarle a nostro vantaggio.
E’ proprio qui, in questo ultimo passaggio che si vede la mentalità vincente, perché in fondo, ogni interferenza, può essere una scusa o un trampolino di lancio, sta a te decidere come utilizzarla.
Comincia quindi a pensare: “Cosa mi ha impedito sino ad oggi di realizzare la tua miglior Performance?”
Prendi un foglio di carta, scrivilo e con il prossimo articolo vedremo come fare per poter gestire l’interferenza e mettere il turbo verso i tuoi obiettivi.
Buon lavoro.
