Lo spessore del disco determina molte caratteristiche del prodotto: resistenza, tipologia di utilizzo e qualità in generale. Ok, non è un valore assoluto ma determina molto del disco.
Lo spessore dei dischi non è standard ma si aggira su valori intorno ai 2mm nei prodotti migliori, fino ad arrivare ai 3mm nei modelli più estremi, anche se tale valore forse è esagerato. In molti dischi troviamo inciso il minimo valore di usura tollerato dal prodotto, cioè lo spessore minimo oltre il quale il marchio non si prende responsabilità su eventuali rotture (di solito è intorno ad un’usura di 0,5mm dal valore originale).

Se siamo sotto tale valore, il disco va subito cambiato per non rischiare situazione come la foto sottostante 🙂

VALORI CONSIGLIATI
Se vuoi avere un disco di qualità che ti possa portare un vantaggio nella componentistica, consigliamo di evitare spessori sotto gli 1.8mm, specialmente in discipline gravity, dove lo spessore deve essere almeno di 2mm per evitare di avere un disco troppo fragile.
Più il disco diventa di un certo spessore e più hai performance a livello di temperatura: impieghi di più a scaldarlo e tiene meglio le spinte assiali (quindi si piega meno). A mio avviso, comunque con una struttura ben fatta dotata di un mozzo rigido, non c’è più bisogno di tutto questo spessore. Quindi attualmente noi abbiamo abbandonato la questione del disco da tre millimetri: troppo per il mondo bici. E tengo a precisare che è il mozzo del disco che fa la differenza, non lo spessore in sé.
IL PENSIERO DI BCA
Domanda secca ad Andrea Brioschi di BCA: avvicinarsi ai 3mm in ambito MTB da vantaggi?
CONCLUSIONI
È giusto pensare “più il disco è spesso più è resistente” ma gli eccessi non fanno mai bene: quando si sta su 1.9mm/2mm in ambito XC e 2.2/2.3mm in ambito Enduro è più che sufficiente per avere dei dischi performanti e adatti alla tipologia di utilizzo.
