Per trovare Marco Betteo in questo mese di agosto è stato necessario salire in alta montagna. Prima a Macugnaga, poi in Alta Formazza ( dove ne ho approfittato per fare alcune discese che trovate QUI). Luoghi in cui Marco ha deciso di rifugiarsi con il suo camper per preparare al meglio l’imminente Campionato del Mondo di Les Gets.
Basterebbe questo aspetto per delineare la determinazione con cui questo ragazzo sta affrontando la vita agonistica. Vivere da solo in camper significa doversi organizzare l’intera quotidianità, farlo a 18 anni non è da tutti. Ma Betteo vive la MTB con passione, segue tutto di questo sport, infatti nelle due ore abbiamo spaziato dall’enduro ( dove è stato Campioni Italiano allievi davanti ad un certo Cappello) alla Dh, parlando di come alcuni piccoli dettagli tecnici possano fare la differenza ad alto livello.
Ne è uscito un quadro molto interessante, di un ragazzo che ha ancora ampi margini di crescita, che vanno oltre la sua giovane età.

Allora Marco, da dove nasce l’idea di trasferirti in camper in Val Formazza?
Volevo prendermi un momento in cui potermi dedicare solo all’allenamento, togliendo qualsiasi distrazione. A casa questo non sarebbe stato possibile, invece qui posso pensare solo alla bici, anche perchè non c’è molto altro da fare!

Quando hai iniziato ad andare in bici?
Sono 12 anni che giro sulle due ruote. Forse la fortuna è che a me piace andare in Mtb sempre, se piove sono entusiasta perchè c’è il fango e la guida è un po’ scivolosa, se nevica non c’è problema indosso un k-way e via. Ogni occasione è buona per pedalare
Da quanto tempo hai un preparatore?
Ho incominciato a farmi seguire da un allenatore quest’anno. Fino alla scorsa stagione andavo un po’ a sensazioni, facendo quello che sentivo. I risultati sono arrivati ugualmente, ma in questa stagione mi sono reso conto di quanto sia importante programmare gli allenamenti. Paradossalmente faccio meno fatica dello scorso anno, non avvertendo quasi mai stanchezza. Questo perchè mi allenano bene, curo l’alimentazione e seguo un programma di ginnastica che mi aiuta a mantenere la mia muscolatura sempre efficiente.
Come avete programmato questa stagione?
Abbiamo deciso di andare un po’ lunghi, facendo molte gare e cercando di mantenere una buona condizione per parecchi mesi. In questo modo sono arrivato un po’ stanco agli italiani, ma ho potuto fare molta esperienza soprattutto in gare internazionali.
Parlami degli italiani
Come ho detto sono arrivato a quell’evento un po’ stanco; forse anche per la pressione che sentivo su di me. Partire con i favori del pronostico non sempre è una buona cosa. Ad un certo punto, quando ho visto che Bassignana era al comando, pensavo che non sarei riuscito a raggiungerlo. Poi non so cosa sia successo, ma ho provato ad alzare il ritmo dando tutto quello che avevo, in questo modo sono riuscito a prenderlo e a vincere. Onestamente non ricordo molto di quegli ultimi momenti di gara, ma sono felice di essere riuscito a vestire il tricolore.

Quali sono i tuoi obiettivi per questo mondiale?
Ho avuto la fortuna di gareggiare molto a livello internazionale, per cui mi sono fatto un po’ un’idea di quali possano essere gli avversari. C’è un gruppo di ragazzi molto forti, ma penso di potermela giocare. Bisognerà stare attenti ai francesi, giocano in casa e avranno preparato la stagione in vista di questo appuntamento.
Parlaci della tua bici
Ho una Scott Spark rc team issue (la stessa che abbiamo provato QUI ); la utilizzo sia in gara che negli allenamenti. Mi trovo molto bene, rispetto al modello front che utilizzavo lo scorso anno riesco ad andare più veloce anche in salita.
Quindi non hai un muletto e una bici race?
No, stessa bici per tutte le occasioni. Dopo l’esperienza negativa dello scorso anno, in cui durante una gara importante mi è saltata la catena perchè la corona era troppo usurata; ho deciso di avere una corona, una catena e un pacco pignoni che monto soltanto per le competizioni, così cerco di limitare i guasti meccanici.
Ti alleni anche su strada?
Si ogni tanto utilizzo la mia bici da ciclocross per i lavori su asfalto, anche se preferisco utilizzare maggiormente la mia Mtb.
Da allievo hai vinto l’italiano enduro a La Thuile, com’è il tuo rapporto con le altre discipline?
Mi piace la bici in generale. A La Thuile vincere è stata una sorpresa, se poi penso che al secondo posto è arrivato Cappello, che è l’attuale campione italiano dh, allora la soddisfazione è molta.
Ti rivedremo in sella ad un’endurona?
Ci siamo andati vicini! a metà giugno si è corsa una tappa del 4enduro in Vigezzo, luogo dove a volte vado ad allenarmi. Mi sarebbe piaciuto gareggiare, ma la settimana successiva c’era l’italiano xco e con la squadra abbiamo deciso che fosse meglio concentrarsi su quell’evento.
Dopo l’italiano mi piacerebbe provare a fare qualche gara su strada, giusto per vedere come sono quelle competizioni.
Spesso gli atleti di alto livello faticano a conciliare scuola e agonismo, qual è la tua situazione?
Bisogna sapersi organizzare, ma credo di essere fortunato. Infatti, nel mio plesso c’è molto riguardo verso gli atleti. oltre ai permessi straordinari abbiamo un professore che fa da mediatore fra noi e gli insegnanti, in modo da poter appianare eventuali problemi prima che diventino troppo grandi.
Grazie per questa chiacchierata e in bocca al lupo per Les Gets.
Grazie e voi e viva il lupo!
