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TEST – Sweet Protection Arbitrator: Il nuovo riferimento per i caschi 2 IN 1

Una dolce protezione, questa in sostanza la sensazione indossando questo Arbitrator di Sweet Protection: casco 2IN1 per ENDURO/DOWNHILL.


Il mondo dei caschi dedicati alla MTB è in constante evoluzione. L’avvento dell’enduro prima e dell’universo e-bike poi, ha spinto i progettisti ad immaginare soluzioni che permettessero di respirare mentre si pedala e di avere massima protezione durante le discese.

La scelta è sempre stata fra maggiore areazione o protezione totale, sia che si parli di caschi aperti o di full face leggeri.

 Poi arriva questo Arbitrator; che ridefinisce il concetto di doppio casco e, come dice il nome stesso, fa da arbitro in questa disputa; mettendo tutti d’accordo.  I tecnici del marchio norvegese hanno progettato un casco omologato per la gare di Dh che, attraverso un semplice dispositivo, si trasforma in uno aperto.

Le due parti che compongono l’Arbitrator

Interno con il dispositivo M.I.P.S. scelta ormai quasi obbligata per ogni produttore, parte inferiore e mentoniera in carbonio per mantenere un alto livello di protezione contenendo il peso che si attesta al di sotto del kg.

Una grafica accattivante con ampia scelta cromatica fanno di questo Arbitrator un casco di grande interesse.

Il dispositivo di blocco che salda le due parti del casco

LA STORIA

Il marchio Sweet protection è poco noto nel panorama delle ruote grasse, la sua storia inizia a metà degli anni otta, con un attitudine un po’ ribelle, legata al mondo dello skate, che fino al 1988 in Norvegia era vietato e si sviluppa attorno ad una crew che in modo clandestine costruisce una rampa di 7 mt per questo sport, nutrendosi di riviste e informazioni che venivano importate segretamente dagli altri paesi.

I primi passi sono stati mossi nel campo del Kayak free style, dove realizzarono un casco in fibra di carbonio con l’obiettivo di dare la possibilità agli appassionati di scender e con maggiore sicurezza e quindi poter spingersi fuori dalla propria confort zone.

Da li una serie di passi che portarono l’azienda a entrare nel 2011 anche nel mondo della MTB. Il resto è storia recente e il casco in esame mostra lo spirito innovativo e fuori dagli schemi di questa realtà scandinava.

IL TEST

Durante il test race alla tappa di Pogno del 4enduro

Un mese di utilizzo intenso, che ha compreso anche la gara di enduro di Pogno. Un utilizzo in tutte le condizioni che mi ha permesso di farmi un’idea abbastanza chiara del potenziale di questo casco.

Fortunatamente non ho avuto modo di testarlo in un classico crash test, ma posso dirvi con onestà, che la soluzione adottata dai tecnici di Sweet Protection è molto interessante. Un Casco aperto, con tutti i pregi e i difetti del caso e uno vero da DH. Questo in sintesi è l’Arbitrator.

In azione durante il test effettuato alla tappa di Pogno del 4enduro

Nell’utilizzo race la possibilità di cambiare modalità rapidamente è stata una soluzione che ho apprezzato molto, soprattutto con il clima caldo di Pogno e con le oltre cinque ore di gara. Il cambio di modalità è rapido e intuitivo e la sensazione di massima protezione data dalla mentoniera massiccia e dal guscio posteriore donano quella sensazione di sicurezza che solo full face vero può trasmettere.

La doppia chiusura che si ha nella modalità Dh aumenta la sicurezza in caso di caduta, ma potrebbe essere ovviata lasciando solo quella della versione aperta. L’aletta di dimensioni generose protegge molto bene quando il sole picchia sugli occhi e l’apertura frontale permette di indossare al meglio ogni maschera. Unico dettaglio che potrebbe essere rivisto è quello della doppia chiusura; infatti se da un lato aumenta la protezione e in caso di caduta, dall’altro in alcuni casi potrebbe creare un po’ di confusione.

LE CONCLUSIONI

Al netto del prezzo importante (349,95 euro), questo Arbitrator potrebbe essere definito come una scelta quasi obbligata per l’endurista moderno; che vuole la massima protezione che solo un casco omologato per la DH può dare, unita però alla possibilità di avere un casco jet per le risalite.

Per info: https://www.sweetprotection.com/us/en/gear-guide/mountain-bike/



Scritto da

marco.tagliaferri@365mountainbike.it Redattore ed esperto di viaggi in mountain bike. Chiropratico e personal trainer, da anni al seguito di alcuni dei più forti interpreti nazionali dell'enduro mtb.

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