Dimensione | Peso | Spessore | Prezzo |
203mm | 194gr | 2,15mm | 99€ |
update 19/12: LEGGI IL TEST DELL’IMPIANTO COMPLETO
High Tech BCA Performance è un marchio italiano (Lecco), che si sta facendo notare grazie alla sua qualità costruttiva. BCA è specializzata nella produzione di impianti frenanti per bici e moto top di gamma, utilizzando le tecnologie più avanzate e materiali di alta qualità, e lavora da molto tempo come progettista e terzista nel settore motociclistico.

La scelta di proporre una linea con il proprio nome è venuta non molti anni fa, visto che prima produceva prodotto per terzi. Nel catalogo bici BCA, troviamo sia dischi freno che tutto l’impianto frenante (pinza+pompa – LEGGI IL TEST), consigliati a partire dal mondo gravel sino all’ebike enduro (naturalmente proposti in varie dimensioni e spessori).


VERSIONI
Il disco Yod4 (unico in catalogo) viene proposto sia in Center Lock che 6 fori a partire dalla dimensioni di 140mm fino ad arrivare ai 240mm. A queste versioni se ne aggiungono due dallo spessore maggiorato della pista frenante nello specifico per il diametro da 203mm con una opzione da 2.5mm e un’opzione da 3mm.

In test abbiamo usato il modello più equilibrato per l’enduro, vale a dire il 203mm con spessore da 2.1mm, formato da due pezzi non flottanti. L’insieme è più leggero del monoblocco.
La struttura del disco, tranne la pista frenante, è ricavata dal pieno da una lastra di lega di alluminio 6082 Anticorodal 100. Il mozzo in lega di alluminio garantisce una maggiore rigidità, la pista frenante è realizzata in acciaio AISI 420. Il particolare profilo garantisce un maggiore grip della pastiglia e minori sollecitazioni a flessioni laterali nelle temperature di esercizio.

CARATTERISTICHE
L’estetica è veramente cool: ok, spesso sono il primo a dire meno apparenza e più sostanza, ma questi dischi colpiscono l’occhio e non poco. Sicuramente è una colorazione che o si ama o si odia, visto che è l’unica disponibile. E alle volte è un po’ azzardata con certe tonalità di bici: però questo è un aspetto che sicuramente rende ben distinguibili, ed identificabili, i BCA da qualsiasi altro marchio. Tale colore è il risultato di una complessa procedura di anodizzazione.

La superficie frenante è molto segmentata/ondulata, con tante lavorazioni che servono per offrire maggiore rigidezza e dare la possibilità al disco di raffreddarsi più velocemente. La colorazione nera nelle sezioni di transizione, applicata per cataforesi, è un trattamento speciale in grado di resistere alle alte temperature. Le varie scanalature hanno anche la funzione di ravvivare la superficie del ferodo delle pastiglie.
Il peso della versione con diametro da 203mm che ho testato è di 194 grammi, peso leggermente superiore alla media ma, considerando anche lo spessore del disco, ampiamente nel range e approvato.

PROVA SUL CAMPO
Ho messo alla prova i dischi YOD4 di BCA Performance per un’intera annata: molte anche le gare visto che ho preso parte a tutto il circuito Maxi Avalanche con il compare Mirco Montagni e vari special Guest come Andrea Righettini a Pra-Loup o Michele Ferro a Cervinia. Quindi direi che sono stati messi a dura prova. Li ho usati in un primo periodo su impianto SRAM Code e poi su impianto SHIMANO Saint.

Il miglioramento delle prestazioni è stato più percettibile su SRAM rispetto a Shimano, donando grinta alla frenata “spugnosa” del marchio Americano. Ma c’è da dire che, sull’impianto SRAM Code, erano montati i dischi primo montaggio SRAM: e con i BCA YOD4 è stato un bel cambiamento in positivo visto che i dischi di SRAM hanno tutta un’altra qualità rispetto a questi BCA (anche il prezzo è nettamente inferiore).
Il miglior pregio di questo prodotto, secondo la mia opinione, è la resistenza al riscaldamento: nessun problema di surriscaldamento durante le gare di Maxiavalanche, è questo è un test molto probante! La risposta è sempre costante per tutto l’arco della discesa e il disco non soffre shock termici e mantiene le stesse performance, e caratteristiche, da inizio a fine discesa.

Le pastiglie durano qualcosa meno per il discorso dei dischi tanto lavorati: difficile aumentare le performance in frenata allungando anche la durata delle pastiglie. Però, il vantaggio, è che il consumo è regolare e consente di sfruttare fino all’ultimo mm della pastiglia.
Veramente valida anche la resistenza dei dischi che restano dritti e non abbiamo avuto bisogno di intervenire spesso per raddrizzarli. Da segnalare che non abbiamo mai avuto problemi di rumori molesti in frenata o in altre situazione: disco silenzioso a parte un ticchettio metallico quando i dischi sono caldi e devono raffreddarsi.


In merito all’usura posso dire che le piste frenanti sono ancora in condizioni eccellenti: misurate da calibro (dopo svariati mesi di utilizzo incluse gare) mantengono ancora pressoché il valore originale di 2.1mm.
L’avere più spessore di disco porta ad avere meno margine in caso di deformazione, quindi può capitare di dover centrarlo un po’ più spesso del dovuto per evitare, su certi modelli di pinze, di sfiorare la parte metallica. Ma non è stato un problema che ci ha portato grossi disagi (gli abbiamo testati su di un impianto Shimano SAINT), anche perché la resistenza dei BCA è ottima e non si piegano facilmente.
Segni particolari | SPIDER Lo spider in Ergal, con una anodizzazione particolare, le dona una finitura molto ricercata |
+ | Silenziosità Resistenza al calore |
– | Il prezzo riflette l’esclusività del prodotto |
QUANTO COSTANO I DISCHI BCA YOD4?
- YOD4 160mm: €94,50 (1)
- YOD4 180mm: €99,00 (1)
- YOD4 203mm: €99,00 (1)
IL VERDETTO
Un disco ai vertici della categoria
Un disco di qualità per chi vuole migliorare il proprio impianto frenante. I dischi migliorano il tutto ma non possono fare miracoli: se la base di partenza è pessima, il disco non può cambiare completamente le sensazioni. Ma se abbinato a un impianto frenante buono con dischi discutibili (penso ai tanti dischi SRAM primo montaggio che vedo sulle bici di serie) può cambiare in positivo le tue sensazioni di guida. Il prezzo è tra i più alti della categoria ma la qualità, e la ricerca dei materiali, si paga.
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