Abbiamo avuto modo di provare il modello Elite di Scott nella versione da donna. Una calzatura che nasce per all-mountain ma che grazie ad alcune interessanti soluzioni può avere un ventaglio di possibilità di utilizzo molto ampio.
La scarpa
Un modello progettato per avere una calzata facile tenendo conto della morfologia del piede femminile. Grazie al sistema Boa IP-1 e alla chiusura a strappo è possibile personalizzare qualsiasi all’infino la capacità di avvolgimento in fase di chiusura.

Ottima la suola Ergologic, un brevetto di Scott che permette di adattare la scarpa al piede del ciclista. Attraverso degli spessori è possibile modificare il sostegno da dare al piede, realizzando così una sorta di plantare personalizzato.

La suola ha un disegno x traction, pensato per garantire un’ottima presa nelle diverse condizioni dell’off road; mentre il materiale utilizzato è lo sticki rubber, molto affidabile in quanto a presa.

Per ultimo va segnalato l’indice di rigidità che è di grado 8

Prime impressioni
Il primo giudizio è estetico, per cui molto soggettivo. Bella scarpa, con una linea raffinata e ben equilibrata. Ogni aspetto è curato e vi è un’armonia delle forme che non passa inosservata. Dal punto di vista tecnico l’elemento più importante è la suola Ergologic, infatti la possibilità di modificare il plantare interno è un grande valore aggiunto; infatti, molto spesso un appoggio plantare errato si ripercuote sui muscoli che vengono attivati durante la pedalata, riducendone l’efficacia; ma soprattutto portando le persone verso un astato di sofferenza articolare a ginocchia anche e soprattutto alla schiena. Con questo semplice dispositivo è possibile dare un minimo di sostegno all’arcata plantare o al tallone. E’ pensata per tutte quelle situazioni in cui è necessario un supporto minimo; per i casi più importanti sarà sempre bene avvalersi dell’aiuto di un podologo.

La chiusura doppia con Boa e velcro permette di equilibrare al meglio il serraggio; molto valido lo svincolo della caviglia, che garantisce così una buona libertà di azione. La rigidità della suola al grado 8 è ottima; infatti, a meno che non si stia parlando di atlete di alto livello, il pubblico femminile ha pesi e soprattutto spinta sui pedali inferiore ai maschi; di conseguenza questa rigidità risulta essere ottimale, riducendo la flessione della suola senza risultare troppo rigida per i lunghi giri; dove una struttura più sostenuta potrebbe portare alla lunga ad una stress della piana del piede. Bene la progettazione della suola, che riesce a garantire una buona deambulazione, fatto da considerare su scarpe con questo orientamento d’uso. Anche il disegno della suola permette di avere sempre un gip ottimale, che dona fiducia in ogni condizione.
Conclusione
Quando ho ricevuto questa scarpa, ammetto di aver provato un po’ di invidia nei confronti di chi avrebbe dovuto calzarla. Una bella scarpa leggera, con una linea contenuta che si destreggia bene in ogni condizione.

