Oggi 2 argomenti in uno: parleremo del valore di rake in una forcella, test con rake differenti e alla fine abbiamo risposto anche alla domanda: com’è usare una CANNONDALE senza la sua LEFTY? [vedi video]

Video presente nella puntata #16 di PULITI dentro BIKER fuori: https://365mountainbike.it/puliti-dentro-biker-fuori/16-puntata-tolta-la-lefty-alla-f-si-rake-diversi-veronika-widmann/
Per parlare di rake bisogna partire dalle basi, cioè parlare dei 3 elementi che ci sono in gioco: vale a dire angolo di sterzo, rake appunto (o offset) e trail (o avancorsa).
Il rapporto tra angolo di sterzo e rake è molto importante perché va a modificare il trail (o avancorsa), valore che cambia la maneggevolezza del mezzo.
– Angolo di sterzo: inclinazione del tubo di sterzo rispetto al terreno: le bici da discesa hanno un angolo più aperto (maggiori gradi), viceversa le bici da cross country (meno gradi). Di norma bici da enduro/dh variano dai 60 ai 65° mentre le trail/all-mountain dai 65° ai 70°.
– Rake (o offset): distanza tra l’asse del tubo di sterzo e l’asse del mozzo anteriore. Di solito i valori variano dai 37mm ai 55mm.
– Trail (o avancorsa): distanza tra il prolungamento a terra dell’asse dello sterzo e quello dell’asse della ruota anteriore.

trail O AVANCORSA
COSA CAMBIA SE SI MODIFICA IL RAKE?
A livello teorico, a parità di angolo di sterzo, con un valore di rake più basso si ottiene un trail maggiore (quindi più stabilità). Mentre se si aumenta il rake, il trail diminuisce (più maneggevolezza).
E SE MODIFICO L’ANGOLO DI STERZO?
Più l’angolo di sterzo è chiuso più il trail si accorcia, viceversa se apro l’angolo di sterzo. Sensazione facilmente avvertibile sul campo: una bici da DH è più stabile di una bici da CROSS COUNTRY.
E IL Diametro ruota MODIFICA IL TRAIL?
Si, con una ruota più grande il trail aumenta. Anche qui facilmente riscontrabile usando una 26″ o una 29″: con le ruote grandi la stabilità è maggiore.

SOLO VANTAGGI ACCORCIANDO IL RAKE?
No, ci sono sempre pregi e difetti: con il rake più corto la stabilità aumenta ma diminuisce la distanza del punto di contatto della ruota anteriore con il terreno (ruota più vicina a noi). Questo porta ad avere una bici più corta e maggior facilità nel caricare l’anteriore.
Però la maggior stabilità cozza contro il fatto che, una ruota più vicina a noi, aumenta la tendenza al ribaltamento. Altro aspetto negativo è il fatto che la forcella lavora in modo più verticale e quindi assorbe meno le forze orizzontali.
Quindi c’è chi cerca la stabilità aprendo lo sterzo e chi accorciando il rake… e chi fa tutto e 2 le cose assieme! (Speed Balance Geometry di Transition).

VARI APPROCCI GEOMETRICI
GEOMETRIA TEORICA
Uno dei pionieri della MTB è stato anche uno dei pionieri di geometrie innovative, vale a dire Gary Fisher con la sua G2 Geometry, poi ripreso da altri marchi come Cannondale con la sua Lefty.
Gary dice che, per avere una bici maneggevole e stabile allo stesso tempo, si deve aprire l’angolo di sterzo (valore più elevato) e aumentare il rake della forcella. Quindi la minor maneggevolezza dell’angolo sterzo aperto lo compensa il rake maggiore.
Proprio per questo motivo, Gary Fisher e Trek (che inserì tale geometria nei suoi modelli), fecero realizzare dalle aziende di sospensioni delle forcelle specifiche con rake maggiorati (51mm) quando lo standard era sui 42mm.
GEOMETRIA MODERNA
Il precursore di tale geometria è Transition con la sua Speed Balance Geometry. La maneggevolezza è data anche dall’interasse della bici e i valori di rake elevati di sicuro non aiutavano a mantenere contenuto questo valore. Ecco che Transition ha deciso di farsi produrre forcelle specifiche con rake da 37mm! Siccome la maneggevolezza, in ambito discesistico, è data anche dalla stabilità, Transition (in controtendenza) ha deciso di aprire anche l’angolo di sterzo creando una geometria un po’ contorta che si scontra un po’ con la teoria ma sembra vincente e dona alle bici del marchio Americano un loro stile.

Chiudiamo dicendo che ogni geometria ha i suoi pregi e i suoi difetti e come al solito dovremmo essere noi a capire cosa vogliamo dalla nostra bici.
