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Test CANYON SENDER CFR: belva del DOWNHILL

test canyon sender

Angolo sterzo (°) Tubo verticale (mm) Carro posteriore (mm) Interasse (mm) Altezza BB (mm) Reach (mm) Escursione ant/post (mm)
63° 420mm 445mm 1304mm 352mm 485mm 200mm

Dopo vari anni di sviluppo, la Sender è arrivata lo scorso anno rinnovata con un modello in carbonio dotato di nuovi cinematismo: formato 29” nelle taglie più grandi (L e XL) mentre Mullet (27,5” posteriore e 29” posteriore) nella S e M. La geometria è variabile quindi possiamo usare l’assetto Mullet anche nelle taglie più grandi. Escursione di 200mm.

Video presente nella puntata #42 di ‘PULITI dentro BIKER fuori’ -> https://365mountainbike.it/puliti-dentro-biker-fuori/42-puntata-puliti-dentro-biker-fuori/

La nostra bici in test è in taglia L quindi 29” totale… un vero e proprio carro armato per la discesa! La nuova Sender CFR nasce dalla ricerca e sviluppo del Team Ufficiale dove spicca Troy Brosnan e, da quest’anno, l’Italiano Loris Revelli. Il nuovo telaio è più leggero (600gr) e, a detta di Canyon, più performante, con un nuovo sistema di sospensione (ancoraggio dell’ammortizzatore sul tubo obliquo invece che sul top tube).

L’alloggiamento dell’ammortizzatore è integrato alla perfezione nel telaio

La sigla CFR nel nostro modello in test, indica il Canyon Factory Racing, sottolineando la destinazione d’uso assolutamente racing senza se e senza ma. La struttura è totalmente in carbonio, compreso il carro posteriore e la biella principale.

CARATTERISTICHE

La nuova collocazione dell’ammortizzatore ha permesso di aumentare la robustezza visto che il telaio è sottoposto a minore stress avendo centrato molto dello stress strutturale in un unico punto. Questa soluzione porta anche un altro vantaggio: l’abbassamento del baricentro della bici.

Nuova collocazione dell’ammortizzatore posteriore rispetto alla scorsa versione della SENDER

Lo schema ammortizzante è un quadrilatero con giunto Horst. Il sistema è di tipo Pull (e non push), cioè abbiamo il carro che tira a se un leveraggio (non lo spinge), che naturalmente a sua volta aziona la biella su cui è posto l’ammortizzatore. Anni fa ne avevo parlato con Tomaso Ancillotti, grande sostenitore di questo sistema sulle sue bici. Mi parlava di come fosse più stabile trascinare a se un oggetto che spingerlo: nel 1° caso rimane in asse, nel 2° può lavorare non in asse.

Nuovo schema ammortizzatore a quadrilatero di tipo Pull

Canyon racchiude in un concetto il comportamento delle sue sospensioni: Triple Phase Suspension. Il sistema garantisce elevata sensibilità nella prima parte di escursione, ottimo sostegno a metà del travel e una curva estremamente progressiva nell’ultima parte.

Al di sotto del tubo obliquo, troviamo un guscio in plastica (avvitata al telaio) che protegge sia telaio che fulcro della biella inferiore. Anche il fodero inferiore del carro è protetto in modo molto curato con l’uso di un robusto batticatena e delle protezioni in gomma all’interno. Le sospensioni sono affidate a Rockshox con una BoXXer Ultimate all’anteriore e un Super Deluxe Ultimate DH.

I cuscinetti sono sigillati (con inserti filettati sostituibili) e molto robusti (doppia tenuta) mentre il parafango posteriore protegge molto dallo sporco e dai detriti. Canyon ha posizionato una protezione in gomma fissata al telaio tramite una vite a brugola che ha la funzione di evitare che la forcella doppia piastra impatti contro il telaio.

Cuscinetti ben riparati

La trasmissione è specifica Downhill prodotta da SRAM con guarnitura 36, pacco pignoni 7 velocità 11/25 e cambio e comando X01 DH. Componenti precisi e di sostanza come una vera DH vuole. Reparto freni a cura di SRAM con il modello Code RSC, vale a dire i freni di SRAM dedicati alle discipline gravity. Il cockpit è interamente prodotto da Canyon con i suoi componenti G5 destinati al segmento gravity. Il manubrio è in fibra di carbonio, con 800mm di larghezza e 20mm di rise.

VERSIONI E COMPONENTI

La Sender la troviamo in 4 allestimenti: 2 in carbonio e 2 in alluminio. La base di partenza è la SENDER 5 proposta a 2.799€ con montaggio RockShox Boxxer Select, RockShox Super Deluxe Select R e SRAM GX DH 7s. Poi si passa alla SENDER 6: SRAM GX DH 7s, forcella Marzocchi Bomber CR e ammortizzatore Marzocchi Bomber 58. Prezzo? 3.299€ Il leveraggio del modello in alluminio è diverso rispetto alla nuova versione in test in carbonio.

I 2 modelli in carbonio sono proposti a 4.699€ (Sender CFR FMD) e 5.799€ (Sender CFR in test). Il montaggio della Sender CFR in test, lo puoi trovare a fondo di questa prova. La Sender CFR FMD monta Shimano Saint M820 SS, FOX Performance Elite 40 Float e ammo FOX DHX2 EVOL Performance Elite.

GEOMETRIA

Le quote geometriche della Sender CFR rimangono estreme per il downhill: rispetto al vecchio modello non ci sono cambiamenti stratosferici, ma il telaio è stato aggiornato grazie anche a vari “Flip Chip” che consentono geometrie variabili. Una possibilità è quella di poter regolare la lunghezza del carro di 10 mm sempre tramite Flip Chip (nel vecchio modello erano 16mm), scegliendo tra Short o Long.

Possibilità di modificare carro (e quindi interasse) tramite un semplice FLIP CHIP

Altra modifica che si può ottenere, sostituendo i flip chip standard in zona serie sterzo, è una quota di reach superiore, o inferiore, di 8mm (e variare, indirettamente, l’angolo sterzo da 62° a 64°). Ultima opzione, il fatto di poter decidere se mettere 27,5” o 29” al posteriore: fatta la scelta del formato bisogna posizionare il relativo Flip Chip in posizione corretta, in modo da mantenere le quote geometriche previste da Canyon.

Modifica del reach

C’è da dire che le taglie S e M, vendute con ruota da 29″ all’anteriore e 27.5″ al posteriore, non possono optare per il formato da 29″ al posteriore a causa del carro più corto e quindi della mancanza materiale di spazio per permettere alla ruota di compiere tutta l’escursione senza sbattere contro il telaio.

FLIP CHIP per la modifica del formato ruota: ricordiamo che sulle taglie piccoel (S-M) non è possibile mettere il 29″ al posteriore per mancanza di spazio fisico

IL RESPONSO DEL TEST

Siamo sinceri: questa è una bici con limiti pazzeschi ed è molto difficile per noi comuni rider portarla al limite. Sulle bici fino al segmento Enduro mi sento pienamente sul pezzo, qui invece si soffre un po’: ci vuole tanto fisico, tanta tecnica e un po’ di pazzia. In questo momento mi mancano almeno 2 dei 3 elementi citati, ma grazie anche all’aiuto di Matteo, abbiamo provato almeno a metterla un minimo alla prova. Il nostro test sarà più un confronto con il mondo Enduro visto che non mi sento, vista la mancanza di esperienza, di fare un paragone puro rispetto ad altre downhill. Per questo sarebbe bello, in futuro, invitare i rider Italiani più forti per un test comparativo.

Matteo Anici impegnato nel test

Tornando a noi, la Sender rimane molto silenziosa in discesa, una caratteristica molto piacevole data dal fatto che all’interno del telaio ci sono delle guide in schiuma che contribuiscono a rendere silenziosi i cavi che sbattono all’interno.

Il nostro test si è svolto su delle discese tecniche ma lontano dall’artificialità e velocità dei bike park (visto il periodo invernale non è possibile spostarsi in zone montuose tipiche dei bike park). Ecco il link di una delle run complete.

Davide Finetto impegnato durante il video-test

Piccolo preambolo: per chi non ha mai guidato una DH deve sapere che la guida è molto fisica e deve essere aggressiva. Se non abbiamo questo stile è molto facile trovarsi più in difficoltà con una DH che con una Enduro in discesa.

In questo test parlerà in noi visto che ci sono presenti anche le impressioni di Matteo. Nei tratti più tortuosi e lenti mantiene talmente tanto la linea che, pur risultano più macchinosa di una enduro, permette di tirare linee che neanche nel film TRON. In mano a un rider esperto, il gap con una enduro è molto elevato: certe linee richiedono audacia ed aggressività ma la Sender ci permette di passare sopra a tutto.

Nei tratti più ripidi e veloci, meglio ancora se scassati, dà il meglio di sé. Quello che ogni rider di Coppa cerca. Nello scassato è impressionante e difficilmente descrivibile: tutti i trail sembrano dei cuscini ed ecco che quindi siamo portati ad andare a cercare i Bike Park più incarogniti della terra per provare a cercare il limite di questo mezzo. La domanda è: sei pronti ad avere un mezzo con tali limiti? Anche la testa dovrebbe essere pronta a fare il “salto di qualità”.

Matteo Anici show

Ad esempio Matteo, durante il test, se ne è uscito con un:”meglio che aspetti a comprarmi una DH… può finire male”.

Unico difetto: la pedalabilità in salita. Abbiamo detto di no allo shuttle e abbiamo provato a pedalarla fino all’imbocco della discesa: un calvario. A parte gli scherzi, difetti non ne abbiamo trovati, e questo sta a dimostrare i limiti pazzeschi di questa Sender: bassa di baricentro e stabile. O meglio, un difetto ci potrebbe essere, ma derivata dalla eventuale mancanza di tecnica del biker. All’inizio l’abbiamo trovata un po’ goffa sul posteriore e poco reattiva: ci faceva sbilanciare spesso quando provavamo a pompare in uscita di curva o su piccolo salti. Quando abbiamo smesso di guidarla in modo giocoso come una enduro, ma a cacciarla giù come Dio comanda, ecco che abbiamo cominciamo ad apprezzare le sue caratteristiche. Ecco perché quelli che corrono in downhill vedono spesso gli enduristi come delle fighette: qui non si gioca con la bici ma si salta solo quando c’è velocità e non si riesce a tenere la bici incollata a terra. Il concetto è: più si va forte, più la Sender si dimostra stabile.

XC MARATHON TRAIL ALL-MOUNTAIN ENDURO FREERIDE DOWNHILL
            XXXXX
Geometria  
Taglie 29/27.5″ (S e M) – 29″ (L e XL)
Angolo sterzo 63°
Tubo verticale 420mm
Tubo di sterzo 110mm
Carro posteriore 445mm
Interasse 1304mm
Altezza movimento centrale 352mm
Reach 435mm
Stack 632mm
Segni particolari MODERNITÀ
Si respira un progetto moderno per via di soluzioni tecniche, geometrie e cura del dettaglio.
+ Stabilità. Leggerezza. Cura nel dettaglio.
Il biker che la guida (almeno che tu non sia Troy Brosnan o Loris Revelli).
€ 5.799,00 Euro  
Prezzo telaio + ammo | n.d.  
Distributore Italia: www.canyon.com  
Peso (senza pedali) 15,8kg
Forcella ROCKSHOX Boxxer Ultimate RC2
Ammortizzatore ROCKSHOX Super Deluxe Ultimate DH
250×75mm
Ruote DT Swiss FR560 / DT Swiss 240s
Gomme MAXXIS Minion DHR II 2.4” e MAXXIS Minion DHR II 2.4” Wide Trail
Guarnitura SRAM X01 DH 36T
Cambio posteriore SRAM X01 DH
Comandi SRAM X01 DH
Freni SRAM Code RSC
Cassetta SRAM XG-795 DH 10-24 7s
Serie Sterzo ACROS AZX-227
Attacco CANYON G5
Manubrio CANYON G5
Reggisella CANYON G5
Sella ERGON SMD20
Colore Stealth (test) e CFR Team

Il Verdetto
Una DH senza compromessi

Canyon ha prodotta una vera e propria DH pronta per le gare: l’esperienza fatta in Coppa del Mondo si vede e le soluzioni tecnologia, e la cura del dettaglio, sono tante nella Sender.  Un modello performante, moderno che ben si adatta al mondo racing e ad un uso, intenso, in bike park. Nessun compromesso.



Scritto da

davide.finetto@365mountainbike.it Sono un appassionato di tutto ciò che ha 2 ruote: in età giovanile ho praticato agonisticamente il ciclismo su strada e su pista (campione Italiano Allievi). All'età di 18 anni sono passato nel cross country gareggiando a livello nazionale/internazionale come Under23. Passato Elite, ho fatto la scelta di prendere le cose più alla leggera dal punto di vista dell'allenamento, ed ecco che è nato l'amore per le discipline gravity, formandomi come maestro e guida FCI MTB. Ora ho fatto della passione la mia professione gestendo 2 centri MTB all'isola d'Elba (Bike Center Elba ed Elba MTB), creando il FANTAmtb e raccontando in modo ironico, ma professionale, tutto quello che ruota attorno alla MTB grazie a 365mountainbike e 365TV (YouTube 'PULITI dentro BIKER fuori').

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