Abbiamo scambiato 2 parole con Michele Pedroni, uno dei fondatori del marchio Emiliano. Pedroni, per i meno attenti, è nata nel 1998 ma ha subito una battuta d’arresto nel 2020, chiudendo i battenti. Ora Pedroni Race rinasce con al comando sempre Michele Pedroni affiancato da Stefano Giussani.
STORIA DI PEDRONI
1998-1999 – Michele Pedroni costruisce le prime biciclette downhill con Pedroni Cube e crea il Racing Team Pedroni Kjub che corre con i suoi prodotti.
2013 – Nasce Movetech Srl e il marchio Pedroni Cycles. Michele acquisisce una forte competenza sui telai e in particolare la lavorazione del carbonio. Il suo nome è conosciuto nel settore Gravity* e le sue biciclette vincono molti titoli nazionali e Internazionali.
2018 – Nel 2018 nascono i primi modelli di e-MTB.
2021 – Michele e Stefano Giussani fondano Pedroni Race, con cui si passa da una realtà artigianale ad una più strutturata con volumi maggiori e con l’ambizione di competere a livello internazionale.
VIDEO INTERVISTA
STAFF PEDRONI
Oltre a Michele Pedroni e Stefano Giussani, troviamo Sherin Kelaart, esperta di tecnologia sul carbonio, Gabriele Vacondio, esperienza nel settore dei compositi, Roberto Sergiusti, commerciale, e Marco Pirazzoli, comunicazione sui socials.
Riportiamo qui sotto la video-intervista (in formato testuale) fatta a Michele Pedroni.
QUANDO NASCE PEDRONI?
Pedroni nasce nel 1998, quando avevo 18 anni, e sono stati anni che ci hanno visto impegnati molto sui campi gara di downhill portandoci a migliorare molto. In primis l’efficacia del mezzo unita a un discorso di funzionalità e design.


COME VI RIPRESENTATE SUL MERCATO?
Siamo passati da una realtà artigianale con una limitata capacità di investimento. Ora si è su un altro livello di organizzazione e struttura finanziaria. Siamo riusciti a portare internamente il 100% della produzione, anche il reparto carbonio: preparazione stampi, la fresa, CNC, bielle e molto altro.
Tutto viene prodotto internamente e questo è stato uno step importantissimo per la nostra crescita, per la nostra produzione e soprattutto per un discorso di elasticità. Questo ci porta su un piano differente a livello di reattività e di capacità di potersi esprimere di design o interpretazione delle nostre idee.


QUALI SONO LE VOSTRE AMBIZIONI? VOLETE USCIRE DALL’ARTIGIANALITÀ DEL PRODOTTO?
Più che uscirne è uno strutturarla molto bene l’artigianalità. Noi crediamo che il nostro modo di produrre i prodotti in maniera particolare, uno per uno, con una cura maniacale della bici, viene percepita ma porta anche la qualità costruttiva ad un altro livello. Vogliamo arrivare ad organizzarla in maniera ottimale con una resa qualitativa ottimale in abbinamento ad una quantità produttiva maggiore.



QUAL È IL PERCORSO DI UN CLIENTE NELL’ACQUISTO DI PEDRONI?
Innanzitutto proponiamo 4 linee di montaggio differenti, che per una realtà come la nostra è un impegno corposo. Poi c’è il discorso verniciatura: noi spingeremo lo stile carbon look, nostro marchio di fabbrica, ma nulla vieta a un cliente di personalizzarsi in toto il colore. C’è la possibilità di venire in azienda e poter vedere, toccare, il proprio prodotto mentre viene creato. Questo penso sia una cosa particolare per un cliente esigente: poter vedere la nascita della sua bici, poter eventualmente scegliere i colori, essere quindi partecipe in questo processo produttivo.

POSSIBILITÀ DI GEOMETRIE PERSONALIZZATE?
Abbiamo lasciato libertà in passato, oggi tendiamo a congelare un prodotto che secondo noi è ottimale. Questo per far si che il cliente si trovi bene e non si trovi a fare esperimenti o troppa confusione come è già successo in passato.
SIETE GIÀ LEGATI A UN TEAM AGONISTICO?
Si, stiamo già massimizzando i nostri sforzi per essere pronti con il nostro progetto downill. Ci piacerebbe molto riuscire a consolidare una partnership con un team già molto ben avviato in Coppa del Mondo e Coppa Europa. Vogliamo riuscire a preparare il progetto downhill in tempi veramente ristretti per riuscire a soddisfare anche il team e prendere in tempo la stagione 2023.



QUALI SONO LE DIFFICOLTÀ MAGGIORI, PER UN BRAND COME IL VOSTRO, NELL’INSERIRSI NELLA GRANDE INDUSTRIA CICLISTICA?
Sicuramente, in questi momenti, c’è il problema dell’approvvigionamento di certi componenti. Un po’ la nostra realtà di non migliaia di pezzi un po’ ci aiuta in questo, visto che con le nostre dimensioni riusciamo a trovare i componenti che ci servono. Ma ora è una ricerca diversa rispetto al passato dove si alzava il telefono e quello che cercavamo arrivava. Comunque, facendo molta della produzione in casa, lato telaio non abbiamo grossi problemi.


QUALI SARANNO I MODELLI 2023?
Siamo partiti con il progetto Enduro a seguito prepareremo il progetto Downhill e poi e-bike. Per il progetto elettrico avrà la stessa piattaforma di ciclistica dell’enduro, motore Italiano e poi stiamo cercando di vedere come inserire la batteria che farebbe comodo a noi. Insomma, la carne al fuoco è tanta, e le richiesta già ci sono. C’è stata una bella ricezione del prodotto, tanta curiosità anche sui progetti futuri, quindi siamo molto soddisfatti di questo nuovo avvio.
QUALI SARANNO I CANALI DI VENDITA UTILIZZATI?
Sarà attivo l’e-commerce però crediamo che una presenza fisica sul territorio sia necessaria quindi abbiamo scelto dei punti vendita selezionati, quindi con certe capacità di messa in bici del cliente e spesso con una squadra corse alle spalle. I punti vendita sono fondamentali anche per un discorso di assistenza, specialmente con l’e-bike. Non mancherà una rete di ambassador che promuoveranno il prodotto.
