Tom Pidcock ha affrontato il suo giorno di recupero in modo molto diverso dalla maggior parte degli altri atleti.
Le attuali gare di XCO sono pura esplosività: sforzi molto intensi e prolungati nel tempo che di solito lasciano un segno sul corpo dei corridori. L’iter standard, dopo una gara di XCO ai massimi livelli, è un allenamento rigenerativo: un riposo attivo con cui iniziare a preparare il corpo al prossimo grande sforzo. Soprattutto sapendo che questo Venerdì c’è già lo Short Track e Domenica la prova di Nove Mesto. Ma non è la strategia di Tom Pidcock.

190 km di allenamento ad una velocità media di 32,7 km/h con più di 2.000 metri di dislivello sembra un allenamento serio per qualsiasi ciclista del pianeta, ma è quello che Tom Pidcock ha deciso di fare il giorno dopo aver vinto (con autorevolezza) nel Mondiale Coppa di XCO ad Albstadt. Ha deciso di arrivare a Nove Mesto in bici: che la Ineos non gli abbia dato in uso il furgone?
E’ partito da Albstadt ed è arrivato fino in Repubblica Ceca (Hořovice), circa metà del tragitto verso Nove Mesto.

A titolo di confronto, Vlad Dascalu ha fatto un allenamento di poco più di 1 ora e meno di 30 km. Altri hanno allungato di più la giornata, come nel caso di Thomas Litscher e delle sue quasi 3 ore per coprire 78 km. Ma lontano dalle 6 ore di Pidcock.
