In questa stagione particolare fa quasi strano vedere le nuvole coprire il Mottarone e uscire in bici sentendo le goccioline di pioggia che colpiscono gli occhiali.

Dalle mie parti quest’anno ci siamo abituati bene, mesi di cielo azzurro e sole hanno permesso ai biker di macinare kilometri, questo il rovescio della medaglia di una condizione dannosa per l’ambiente. Per cui guardare fuori dalla finestra e vedere il colore grigio plumbeo tipico della pioggia è una sensazione strana, quasi liberatoria. Si dice spesso che il bel tempo non stufa mai, ma ad un certo punto ci vuole un cambiamento.
Un’uscita in puro British style

Sarà la suggestione o meno, ma le uscite in stile britannico sono da sempre ricche di fascino. La natura è più silenziosa, i suoni sono ovattati e il tintinnio delle gocce di poggia aiutano a cadenzare il ritmo. Anche l’ambiente famigliare delle pedalate dietro casa viene stravolto, le nubi e i colori cambiano la percezione del contesto in cui si pedala.
L’uscita in MTB più che un semplice esercizio fisico, si trasforma in un’esperienza meditativa.

Ma non c’è solo introspezione in queste uscite. Mesi di secco hanno reso i trail polverosi trasformando il grip un concetto molto relativo. L’umidità ha permesso di compattare meglio il terreno e le gomme hanno ripreso a tenere. Per cui sentire il lavoro dei tasselli e la ruota che va in conduzione permette di riscoprire una sensazione quasi dimenticata. Ben venga quindi anche la pioggia, che mischia le carte e ci regala nuove sensazioni. Ma poi torniamo pure al sole e all’azzurro…
