Soprattutto di questi tempi potrebbe sembrare un tema spinoso da affrontare, ma la conclusione della stagione internazionale è il momento delle riflessioni, compreso quello sui tracciati
I percorsi di questa moderna Downhill sono sempre più complessi, tecnici e tremendamente difficili; al punto che anche fra gli uomini, se si escludono i primi quindici, molto spesso quasi tutti hanno difficoltà nell’affrontarli. E’ una questione aperta da alcuni anni, che vede spesso anche i rider prendere posizione contro la pericolosità degli stessi. Ma oggi vorrei porre l’attenzione su una questione differente e che riguarda la possibilità di diversificare i tracciati fra uomini e donne e per le categorie giovanili.
Come accennato, capita spesso di vedere atleti delle retrovie avere difficoltà ad aggredire i passaggi di questa disciplina.
Se orientiamo lo sguardo al campo femminile i problemi diventano ancora più evidenti anche fra le top rider; per non parlare poi delle categorie giovanili, dove al netto di pochi fenomeni in molti non sarebbero ancora pronti ad affrontarli in modo attivo.


Non fraintendetemi, chi affronta la Word Cup merita tutta la mia stima, ma così come nello sci da discesa donne e uomini gareggiano su percorsi differenti; con gli junior che, tranne rarissime eccezioni, hanno circuiti a loro dedicati, non sarebbe il caso di pensare ad una soluzione simile anche nella Mountain bike?
Sofia Goggia non è percepita come meno forte anche se corre su tracciati disegnati per le donne.
Per uno sport che punta con la prossima stagione ad arrivare al grande pubblico, cercando di uscire dalla nicchia dei soli praticanti e appassionati, questo elemento non gioca certamente a favore. Un fatto che non riguarda solo l’immagine, perchè ne va della credibilità del movimento femminile e giovanile; sia in termine di valore percepito degli atleti, che di numero di partecipanti. Quanto è valorizzante una competizione mondale con 17 arrivate, che fra loro hanno distacchi che oggi sono simili a quelli di una gara di XC?

Se paragono la visione di una discesa di Sofia Goggia ad una della nostra Farina, la prima appare come una super atleta, mentre la seconda un po’ meno, anche se l’impegno e i sacrifici possono essere equiparabili. Questo perché i tracciati su cui si deve confrontare la sciatrice sono progettati per la fisicità delle ragazze, riuscendo così a mettere in risalto le loro doti; mentre la rider di Mondrake deve combattere su percorsi pensati per esaltare quelle degli uomini, quasi sempre più forti dal punto di vista fisico. Ne consegue che la gara femminile risulta spesso poco spettacolare e coinvolgente, diminuendo, agli occhi dello spettatore, il valore della disciplina e delle atlete.
Anche un discorso di numeri
Come accennato prima oltre all’immagine c’è un discorso di numeri, sia intesi come distacchi che come griglia di partenza. Come può apparire agli occhi di uno spettatore medio una gara contro il tempo in cui fra la prima e la quinta ci sono mediamente più di 5″ e al Mondiale di Les Gets la decima ha preso 20” e in Val di Sole 25”?
Il rischio concreto è che tutto il sistema venga sminuito nella sua validità, con la possibilità che anche il valore della vincitrice venga sminuito dal ragionamento che ‘ in fondo correva quasi da sola’. Mentre competizioni tirate, con distacchi ravvicinati, seppur su tracciati meno estremi, darebbe sicuramente più prestigio anche a chi vince.
Cosa accadrà in futuro?
Non ci è dato sapere quello che accadrà nei prossimi anni. La maturazione della MTB è un fatto ormai assodato, il cross country ha raggiunto una dimensione globale di tutto rispetto sia in campo maschile che femminile. La spettacolarizzazione della disciplina ha aumentato l’interesse del pubblico, anche se sarà necessario bilanciare un po’ show e sicurezza.
Nella discesa la mia sensazione è che dal punto di vista atletico ci sia stato un grande salto di qualità; la dinamicità dei rider e il loro fischio denotano una preparazione ai massimi livelli. Sicuramente la copertura mediatica garantita da Red Bull ha contribuito a questa crescita, anche se forse la spinta verso lo spettacolo a tutti i costi ha prodotto tracciati un po’ al di sopra delle righe, anche in campo maschile. Vediamo cosa accadrà dal 2023, o meglio dal 2024 con la nuova proprietà.
