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Nazionale svizzera Dh: intervista a Carina Cappellari, la loro allenatrice

Durante uno dei periodi di training che la nazionale svizzera ha fatto alla Piana di Vigezzo ho avuto modo di conoscere la loro allenatrice, ecco chi è Carina Cappellari


Ciao Carina, raccontaci la tua storia legata alla MTB, da dove nasce questa passione?

Ho iniziato ad andare in bicicletta quando avevo 7 anni. Prima nell’XC, poi all’età di 18 anni sono passata al downhill. Dopo pochi anni ho partecipato alla Coppa del Mondo e ho potuto rappresentare la Svizzera in 6 gare. All’epoca la cosa che più mi piaceva dell’andare in bici erano le competizioni, con il tempo le cose son cambiate e adesso le due ruote hanno più una valenza sociale, servono ad incontrare amici, pianificare tour e godersi una pausa caffé. Quando correvo non avevo mai molto tempo per fare una vacanza in bici o un bel viaggio, perché lavoravo e studiavo allo stesso tempo. Quindi l’adrenalina delle corse è buona, ma ora la gioia di guidare e conoscere posti nuovi ha la meglio. 🙂

Come sei arrivata ad allenare la squadra svizzera di DH e enduro?

La persona che aveva il lavoro prima di me ha deciso di licenziarsi e ho fatto domanda per quel posto. Così dall’ottobre del 2022 ho iniziato a lavorare per Swiss Cycling .

Il tuo ruolo prevede la pianificazione degli allenamenti dei singoli atleti o è più di tipo organizzativo?

Per adesso è più un ruolo organizzativo, coordino gli eventi e faccio loro da supporto, mettendo a disposizione la mia esperienza

Quali sono le caratteristiche che deve avere una Dher per essere competitivo a livello internazionale?

E’ difficile da dire perchè è diverso per ogni atleta. Per me è stato sempre importante avere una buona mentalità prima della partenza. Quindi ho cercato di essere felice e desideravo solo essere al cancelletto di partenza.

C’è la convinzione che i discesisti siano un gruppo di matti, secondo te quanto è cambiata l’importanza degli allenamenti per essere competittivi?

Molto. I corridori di discesa libera sono atleti professionisti e mi piace confrontarli con chi fa sci alpino. In Svizzera, i discesisti sugli sci sono degli eroi e fanno una cosa simile al discesista in mountain bike. E come tutti sanno, queste persone sono molto in forma e devono essere al massimo livello sia mentalmente che fisico. lo sport è molto più giovane quindi lo sviluppo non è allo stesso stadio ma va sicuramente nella stessa direzione.

Anche l’enduro è cambiato dalle origini, rispetto alla discesa secondo te quali sono le differenze nei paini di lavoro?

È molto difficile definire effettivamente un atleta di enduro. Da un lato devono correre tappe tra i 5 e forse i 20 minuti, ma dall’altro pedalano oltre 1500 metri di dislivello con il casco integrale. Quindi un atleta ha sicuramente bisogno di una certa base aerobica per affrontare la giornata. Da lì puoi sviluppare aree più specifiche per correre le tappe più velocemente. Ma secondo se hai le qualità tecniche per essere veloce nelle prove speciali ma sei troppo stanco è difficile avere successo.

Quanti allenamenti fanno i tuoi atleti in una settimana?

Questo dipende dalle loro situazioni. Un atleta professionista come Cami si allena più volte al giorno, ma una persona che ha un lavoro normale può forse allenarsi fino a 6 volte a settimana poiché in quelle situazioni il recupero è una parte difficile da gestire quando lavori.

Cresce l’attenzione verso il mondo bici femminile, alcuni team professionisti su strada stanno inserendo contratti pensati per le ragazze, che prevedono anche la tutela della maternità, come vedi la crescita del mondo femminile?

Penso che sappiamo tutti che il divario c’è e che le cose devono cambiare. Penso anche che alcuni sport non siano abbastanza “organizzati”. Quindi, se tutte le atlete e le organizzazioni gestissero la situazione insieme come un gruppo, potrebbe essere più efficace. Mi sembra però che al momento le persone siano focalizzate più su se stesse che sul gruppo.

Cosa ne pensi dell’arrivo del gruppo Discovery Channel nel mondo del fuoristrada, quali cambiamenti potrebbero esserci secondo te?

Il cambiamento può essere una possibilità e mi piacciono alcune delle idee e degli aggiustamenti. Penso però che al momento non siano seguite ancora tutte le situazioni

Grazie per la disponibilità Carina, penso che ci vedremo ancora in Val Vigezzo

Contaci! Grazie a voi per l’opportunità.



Scritto da

marco.tagliaferri@365mountainbike.it Redattore ed esperto di viaggi in mountain bike. Chiropratico e personal trainer, da anni al seguito di alcuni dei più forti interpreti nazionali dell'enduro mtb.

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