Il circuito del Toscano Enduro Series, per il 2019, ha fatto una scelta coraggiosa: cioè quella di fare una PS segreta per ogni tappa del circuito. All’Elba ci sono riusciti: sapete come? …aprendola di notte!
Corro poco ma il mio animo è molto agonista quindi se vado ad una gara cerco sempre di dare il massimo, magari non dal lato dell’allenamento visto che in certi periodo dell’anno mi lascio andare, ma la gara la sento e quindi quando mi iscrivo è perché mi sento pronto sia dal lato fisico che nella preparazione della gara. Questo implica che non ho fatto molte gare alla cieca.
Ma quest’anno sono già state due le occasioni e mi hanno aperto un mondo: la prima a Coggiola per la 4Enduro, dove sono andato con un amico (“Loic” Beppe Venturi) e abbiamo corso senza provare il percorso: ok, il risultato non è arrivato (48° assoluto), ma il divertimento è stato massimo. Poca agitazione in partenza ma solo la voglia di dare il massimo. Nessuna traiettoria da ricordarsi, nessun passaggio. Ok, questa filosofia nell’affrontare la gara richiede una buona tecnica e anche una buona preparazione, ma con questi 2 ingredienti il divertimento è alle stelle.
Bisogna solo dimenticarsi la coppa per il risultato (difficile entrare a premio in una gara nazionale senza provare), mettere da parte i KOM e il gioco è fatto. Viva lo stile. Si risparmia anche sugli alberghi e non c’è l’ansia di provare e riprovare una stessa discesa.
La seconda occasione, forse la più bella e stimolante, al Toscano Enduro Series, precisamente all’Isola d’Elba per la 2^ prova (ne approfitto per rifare i complimenti allo staff di Elba Ovest per il percorso TOP!). Per chi non lo sapesse, il Toscano Enduro Series ha inserito nel regolamento l’obbligo. per ogni comitato organizzatore, di inserire una PS segreta nella loro gara. E all’Elba ci sono riusciti andando a sfidare i cinghiali di notte con fari e zappe! Dire straordinari è poco. E, in questa PS, mi sono veramente gasato: in partenza non mi sono mai sentito così tranquillo perché ero convinto che nessuno aveva provato. Nessuno aveva studiato tagli tattici dove guadagnare o altro. E la PS è andata perfettamente: alcune traiettorie si potevano fare meglio, certo, ma l’adrenalina che ho sentito quando sono arrivato giù era quasi pari alla Maxiavalanche! E così, ne sono sicuro, lo è stato anche per gli altri concorrenti!
Nessun passaggio perfetto ma tanto spettacolo, ignoranza e, in un certo senso, creatività. Euforia a mille per tutti i concorrenti che arrivavano. Un esempio che bisognerebbe seguire perché è veramente bello e stimolante (naturalmente non esagerando con i passaggi tecnici). E, per la cronaca, la PS in questione l’ho vinta (modestia OFF). Ma tanto poi ho perso la gara ma quella è un’altra storia che vi racconterò.
