La bici come strumento di allenamento, mezzo con cui mantenere o riacquistare una buona forma fisica. Lo sport in generale come elisir di lunga vita, oppio naturale che crea dipendenza. Oggi però volgiamo fare un viaggio nel piacere, un connubio tra il diavolo e l’acqua santa. Da un lato l’emblema della salute, dall’altra invece la gola, la lussuria di una tavola imbandita, che nell’immaginario comune è l’antitesi del corpo sano. Sfateremo questa errata convinzione colpo di pedale dopo colpo di pedale. La bici sarà la nostra guida alla ricerca delle boutique del gusto presenti attorno al lago d’Orta.
Le stelle sul lago
Si parte da villa Crespi, punto naturale di partenza per ogni cultore dei gusti sopraffini. La dimora dello chef stellato Cannavacciuolo è una fiaba tramutata in realtà. Un luogo magico dove ingredienti comuni si trasformano in piatti sublimi.

Da qui il viaggio fra sterrati e strade ci porta a Miasino, dove resiste una delle ultime macellerie di un tempo, un luogo semplice, dove fanno bella presenza di se filetti, cappelli del prete e tutti i tagli capaci di trasformare una cena in un estasi di sapori. Il nostro viaggio continua verso Ameno, lungo sentieri che ci permettono di osservare con tranquillità la natura circostante, il massiccio del Rosa è sempre un lontano spettatore di questa nostra cavalcata e l’isola il baricentro del nostro viaggio.
Prima di entrare a Gozzano si scende in direzione lido, una lunga ciclabile lambisce le sponde lacustri, ci accompagna verso Venanzio e la sua terrazza vetrina sull’isola e poi ancora in direzione Pella. Angoli di assoluto pregio, ville nascoste da giardini lussureggianti mostrano come il fascino senza tempo del lago è l’ambiente ideale per la ricerca dell’eleganza.

Giunti a Pella è d’obbligo una sosta alla gelateria della Torre, presidio regionale di gusto e qualità, con la sua piazzetta pulita e ordinata è il palcoscenico da cui osservare Orta, il suo borgo, il monastero dei monte Mesma e l’isola, con le dimore e il silenzio della clausura. La bellezza è in grado di rallentare i sensi, la ripartenza è difficoltosa quando la mente si lascia catturare dal fascino romantico di questo lago, ma sono ancora molti gli angoli da scoprire, diversi i produttori di sogni gastronomici da scovare.
Si sale, un tratto di strada asfaltata ci porta fino al monte san Giulio e da lì si prosegue lungo una mulattiera antica fino a Egro e Grassona, piccole enclavi dove il silenzio regna e la tranquillità ampliata dall’incedere lento della bici regala momenti di grande pace. Si prosegue su sentieri utilizzati un tempo come vie d’accesso, si giunge a Cesara e lungo vecchie carregge arriviamo nel centro di Nonio.
Qui le sirene tentatrici ci direbbero di salire verso i laghetti, dove lo chef Paolo potrebbe incantarci con piatti curati della cucina locale, ma la nostra direzione è un’altra, quindi cerchiamo di non farci distrarre dai richiami delicati e ci dirigiamo verso Omegna, non prima di aver preso presso la pasticceria locale un sacchetto delle focaccine di Nonio, dolce ricordo di questo paese.
La discesa diverte ed entusiasma, il sibilo del vento all’aumentare della velocità, la bici che danza sulle pietre in discesa, un ballo frenetico che quando viene governato regala potere e adrenalina, tutto questo ci accompagna fino a Omegna. Sosta obbligata per chi ama la lussuria è la pasticceria Zanardi, mecca di ogni peccato di gola. Lasciate ogni speranza o voi che entrate, sembra ci si ha scritto sulla loro porta.
In effetti è proprio così ogni buon proposito, ogni fioretto si infrange contro la loro vetrina e i profumi soavi entrano dalle nostre narici per sconvolgere i sensi di chiunque abbia la sventura di appropinquarsi. Dopo essersi ripresi da questo viaggio inforchiamo nuovamente la due ruote, per tornare laddove tutto era iniziato, sentieri veloci ci accompagnano fino a Pettenasco, per l’ultima tappa di questo peregrinare fra i sapori. Lomaglio e la sua Cusio formaggi sono una dimora dove il gusto regna sovrano, formaggi dal sapore articolato, salumi che fanno la gioia di ogni palato e una cantina a cui non si può resistere sono le tre armi con cui ci tenta e ci vince. Ed infine si torna dove tutto iniziò. Di nuovo a villa crespi, più ricchi di esperienza e consci che la buona tavola, i prodotti ricercati fatti da mani sapienti e appassionate sono un viatico per ogni affanno. Un giro del lago atipico, fatto di esperienze sensoriali, di gusti, profumi e sapori che son la quintessenza dell’eleganza e della raffinatezza. C’è chi cerca la gioia in paradisi artificiali o nella rincorsa materiale, ma la vita ci dà già tutto quello che ci occorre per essere felici. Ci vuole pazienza per ricercare queste boutique del gusto e la curiosità di guardare oltre una porta o un insegna per scopre così un nuovo mondo. E adesso buon appetito a tutti
