Da anni WIlliam Basilico è il promotore dello sviluppo turistico a due ruote della Val di Fassa. Appassionato rider ,con tenacia e dedizione è riuscito a trasformare la località trentina in una meta ‘bike frendly’. Questo percorso di crescita ha come main event l’organizzazione della tappa italiana dell’Enduro Word Series, ritenuta da molti degli addetti ai lavori una delle più belle di tutto il circuito.
L’ho raggiunto telefonicamente per conoscere i progetti futuri e ragionare di quanto è stato fatto fino ad oggi.

Ciao William, parlaci un po’ di questa stagione, com’è andata l’ews e come giudici la crescita turistica della valle?
Ciao Marco, la stagione sta andando bene, ci sono sempre molte situazioni da gestire ma siamo soddisfatti di come si sta sviluppando il turismo della Mountain Bike nella nostra valle. Quest’anno siamo il settore turistico che è maggiorante cresciuto sul nostro territorio, aspetto che ci premia per il grande lavoro che abbiamo svolto in queste stagioni. Sicuramente questo risultato oltre che il frutto di anni di lavoro, è dovuto al traino che abbiamo avuto dalla promozione fatta dall’EWS. Un evento che negli anni si è consolidato, trasformandoci in un appuntamento di riferimento per il movimento.
Quali sono i progetti futuri?
Anche se la crescita è sostenuta è necessario migliorare sempre l’offerta e l’organizzazione del nostro sistema. Essendo il nostro uno sport Outdoor, è soggetto ai mutamenti climatici e in alcuni casi è sufficiente un forte temporale per causare smottamenti che possono rendere inagibili alcune aree. Per questo motivo abbiamo formato uno staff di trai builder a tempo pieno che si dedichino alla cura dei tracciati e portino avanti un discorso di sostenibilità dei lavori, in modo da spingere sempre più verso l’aspetto green del nostro sport.

Cosa intendi per aspetto green?
La nostra scelta, accolta anche dalla provincia di Trento, è quella di creare delle strutture che siano perfettamente integrate con l’ambiente; trail che si nascondano nella natura, senza strutture troppo lavorate o interventi invasivi sul territorio. Per creare questo tipo di esperienza si parte dalla scelta delle aree su cui lavorare, tenendo conto degli aspetti idrogeologici e dall’impatto che il passaggio dei rider potrebbe avere sul terreno. In questo modo siamo in grado di offrire alla clientela un’esperienza molto natural, il tutto senza impattare in modo significativo sull’ecosistema che ci ospita. Abbiamo riscontrato che questo aspetto è molto apprezzato dai turisti.
Uno degli aspetti con cui tutte le realtà si devono confrontare è quello della responsabilità civile e degli accordi con i provati ( vedi il rientro di Pila chiuso questa stagione, ndr); come vi siete mossi in Val di Fassa?
Come prima cosa dobbiamo dire che il 90% dei terreni su cui agiamo è di proprietà comunale; questo aspetto ci facilità di molto le cose. Poi abbiamo fondato una società privata che gestisce i trail, riuscendo ad assumere alcuni ragazzi con la qualifica di trail builder. Infine abbiamo fatto un’assicurazione per l’assunzione della responsabilità civile per i trail ufficiali, in questo modo riusciamo a scaricare i privati da qualsiasi problema. Facendo così siamo riusciti a superare un problema molto diffuso in Italia.
Alcuni anni fa ho avuto modo di conoscere il presidente dell’apt, avendo l’impressione che da voi il turismo venga trattato come un prodotto industriale, con progettazione e pianificazione, è ancora così
Si la situazione è ancora così. Nel mentre sono entrato anch’io nel consiglio dell’Azienda di Promozione Turistica in modo da poter portare avanti meglio i progetti del mondo bike. La situazione si è strutturata meglio, ora sta nascendo una società che si occuperà dei gradini eventi e che avrà il compito di appoggiare le diverse realtà del territorio nell’organizzazione delle manifestazione internazionali. Aiutandoci nell’individuazione dei percorsi migliori per reperire fondi e aiutandoci nella gestione della parte burocratica.
Abbiamo nello staff un manager dedicato alla promozione e al lancio dell’outdoor, figura che sta aiutando il nostro distretto a migliorare la sua presentazione, valutando in modo professionale i lrapporto costi benefici delle diverse offerte, permettendoci così di essere più competitivi con le altre località. Sono aspetti che apparentemente hanno poco a che vedere con la realizzazione di un trail, ma sono basilari per sviluppare un prodotto turistico.

La vostra realtà si dimostra ancora una volta avanti rispetto al panorama italiano, mi fate un po’ invidia…
Grazie, in effetti qui c’è un tessuto da cui partire molto fertile. La consapevolezza che il turismo sia una risorsa fondamentale per la nostra economia è un ideale ben radicato; non mancano i problemi, ma da parte di tutti c’è sembìpre la volontà di trovare una soluzione per il bene del territorio.
Grazie per il tempo e spero di vederti presto
Grazie a voi, probabilmente ci vedremo a Finale Ligure.
