Il primo week end di novembre ci ha visti protagonisti di un importante convegno sui temi del turismo outdoor. Moderatore dell’evento è stato Marzio Bardi e il nostro Marco Tagliaferri si è occupato di illustrare le dinamiche della comunicazione dei media.
Sono stati diversi i relatori invitati, William Basilico e Nicolò Weiss hanno portato l’esperienza della Val di Fassa, Enrico Guala ha invece parlato della storia di Fiale Ligure, meta di riferimento mondiale per il nostro sport. Luca Bifezzi ha invece descritto il percorso che la Val Vigezzo sta realizzando negli ultimi anni.
Tre diversi modelli di sviluppo
Da questo incontro si evince come vi siano diversi modelli di sviluppo possibile.
Da un lato l’organizzazione imprenditoriale della Val di Fassa, con un progetto a medio periodo dove il coinvolgimento del territorio è assoluto; con una programmazione di stampo teutonico che sta portando i suoi frutti.
Dal lato opposto Finale Ligure, modello di fantasia italica; che in questi anni di lavoro un po’ ‘anarchico’ ha saputo costruire un modello di sviluppo invidiabile, con numeri impressionanti e un volume di affari consolidato e in costante crescita.
Nel mezzo c’è la Val Vigezzo, con il suo ambiente montano simile a quello della località trentina e un’organizzazione dove la spinta della componente privata sta riuscendo a coinvolgere e convincere sempre più anche la parte politica e il territorio.
Tre località che si trovano ad un punto diverso di sviluppo, ma che sono accumunate da una grande passione per questo sport e una visione del prodotto bike rispettoso dell’ambiente e sempre più declinato ad un’offerta a 360°.
District, Region, Land
Questi i tre modi di declinare il proprio territorio; tre parole differenti che raccontano però una visione simile del progetto che vogliono realizzare.
E’ opinione unanime che il modello di sviluppo del prodotto turistico legato alla MTB sia maturo e ormai ampiamente diversificato. Per questo motivo, già partendo dalla denominazione che si vuole dare alla propria area, è importante indicare quale sia il pubblico di riferimento a cui si ci rivolge. Da questo punto di vista le tre realtà, con strutture e organizzazioni diverse, stanno parlando una lingua comune, organizzandosi per diversificare l’offerta, andando a soddisfare una platea sempre più ampia.
Va in questa direzione la volontà del finalese, confermata a margine da Enrico in un dialogo con la campionessa italiana Marathon Claudia Peretti, madrina della convention, di organizzare la prossima stagione la loro prima Marathon. Un evento che dovrà mantenere le caratteristiche che hanno reso il finalese una meta ormai riconosciuta in tutto il mondo. Per cui avremo una Marathon in puro finale style.
Il mondo elettrico e le nuove sfide sui trail
Fino ad alcuni anni fa lo sviluppo delle bike destination prevedevano essenzialmente la progettazione delle discese. Con l’introduzione delle e-bike le località più strutturate hanno incominciato a pensare a salite tecniche, adatte alle moderne bici assistite, che sappiano stimolare le doti di guida del biker. Un’evoluzione necessaria se si vuole veicolare un tipo di turismo sempre più presente.
Gli eventi come veicolo di promozione
E’ stato unanime il giudizio positivo verso l’organizzazione di eventi come acceleratore di crescita. L’organizzazione di manifestazioni indennitarie, unito all’organizzazione dei trail è alla base dell’enorme successo che il finalese ha avuto in più di venti anni. Anche per la Val di Fassa la costante presenza nel circuito EWS è stato senza ombra di dubbio un elemento importante per la crescita e la connotazione del loro prodotto.
Flessibilità
E’ il concetto di base che le località come la Val Vigezzo devono far proprio. il modello turistico deve essere dinamico, pronto a mutare in base alle condizioni climatiche e alla nascita di nuove tendenze. Da questo punto di vista l’esperienza della scorsa stagione ha segnato un punto di svolta, l’assenza di neve ha permesso infatti agli impianti della Piana di Vigezzo di passare dallo sci alla MTB nell’arco di una sera, con risultati incoraggianti. Negli anni a venire questo modello sembrerebbe diventare sempre più strategico. Anche in Val di Fassa, nonostante un’organizzazione molto più articolata, che non permette questa rapidità, sono allo studio modelli turistici che permettano di rimodulare l’offerta fra lo sci, ancora traino economico, e le altre attività sportive.
Conclusioni
Questi incontri hanno l’obiettivo di mettere a confronto modelli di sviluppo differenti, permettendo così a tutti gli appassionati di arricchirsi di spunti utili alla crescita di tutto il movimento delle ruote grasse.
Ne è passata di acqua sotto i ponti dal 2006, anno in cui l’allora Tutto Mountain bike capitanato da Marzio, assieme ad alcuni visionari fra cui era già presente anche Enrico Guala, girarono l’Italia per promuovere lo sviluppo di quelli che allora si chiamavano Bike Park, da li a due anni l’avvento dell’enduro stravolse quella prima visone di turismo, che ora l’ingresso delle bici assistite sta nuovamente stravolgendo.