Emil Johansson nasce a Trollhättan in Svezia il 20 giugno 1999 e fin da bambino inizia a girare in bici. Si fa notare nel 2017 quando, praticamente da adolescente, vince il FBM World Tour. Ma proprio poco tempo dopo, gli viene diagnosticata una malattia.
Johansson era uno dei talenti della MTB nel 2017: giovanissimo e con un talento smisurato. Ma era perseguitato, inizialmente, da un forte mal di schiena e una fatica inusuale. Poi le cose sono degenerate tanto da non riuscire nemmeno a restare seduto per più di 10 minuti a causa del dolore insopportabile.
Emil inizia a lavorare con il supporto dell’allenatore Lenz Westner e di un fisioterapista per cercare di recuperare la forma fisica perduta ma la situazione si fa sempre più difficile, visto che la dottoressa Christine Bachmann risconta qualche problema alla colonna vertebrale.
Johansson continua a lamentare un’insolita stanchezza, è soggetto a frequenti malattie con febbre alta e sudorazione fredda. Finalmente i dottori gli diagnosticano il virus Epstein-Barr: tale virus provoca malessere, debolezza e dolori mentre la malattia di Hashimoto causa di un’infiammazione cronica che spinge il corpo ad una elevata produzione di anticorpi che vanno ad attaccare la tiroide.


Al termine della stagione 2018 Emil prende incredibilmente parte alla Red Bull Joyride chiudendo addirittura al quarto posto e tagliando il traguardo in lacrime: “È stato un anno molto duro, Non pensavo di poter gareggiare di nuovo, ma eccomi qui” le sue parole all’arrivo.
Il virus Epstein-Barr e la malattia di Hashimoto sono ancora presenti nel suo corpo ma vengono trattate grazie ad un’alimentazione specifica, fisioterapia e con medicinali. Il ritorno in sella è raccontato in un documentario di Red Bull TV dal titolo “The Come Back” (ecco il video qui sotto).
