Prosegue il nostro viaggio attraverso le località italiane più importanti per il turismo MTB. Questa volta siamo arrivati a Plan de Corones, località dell’Alto Adige che negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di sviluppo per consolidare la sua offerta turistica estiva. Grazie a un comprensorio bike strutturato e completo, Plan de Corones si sta affermando come una delle mete più apprezzate per gli appassionati di MTB.
Abbiamo parlato con Thomas Reiter, direttore dello skirama di Plan de Korones, che ci ha illustrato il piano di sviluppo della località e le sfide della stagione appena conclusa.
Ciao Thomas, come giudichi questa stagione appena finita?
“È stata una stagione un po’ difficile a causa del meteo instabile. Primavera e autunno sono stati condizionati dalla pioggia, ma l’estate ha dato ottimi risultati.”
Chi è il biker che sceglie Plan de Corones?
“Abbiamo un turismo con un’età media tra i 30 e i 60 anni, persone che soggiornano mediamente dai 4 agli 8 giorni. Gli italiani rappresentano circa il 60% delle presenze estive. Rispetto al passato, sono molto più attivi e cercano vacanze che includano esperienze outdoor, sia per la MTB sia per l’hiking.”

Hai menzionato un’età media elevata. Qual è, secondo te, il motivo?
“Si fa sport anche in età avanzata, e la MTB sta diventando uno sport più ‘maturo’, un po’ come lo sci. I sessantenni di oggi sono quelli che hanno iniziato ad andare in MTB negli anni ’90 e, grazie all’e-bike, possono continuare a praticare anche ora.”
A differenza di altre località, a Plan de Corones i turisti si fermano per più giorni. Da cosa dipende?
“Essendo distanti dai grandi centri abitati, spesso chi ci visita preferisce fermarsi più a lungo, per godersi appieno il viaggio. Tuttavia, in primavera e autunno abbiamo anche un turismo da weekend.”
Da quali Paesi proviene la maggior parte dei visitatori stranieri?
“Principalmente da Svizzera e Germania.”
Avete decenni di esperienza nel turismo invernale. Quanto ha inciso questa esperienza nello sviluppo dell’offerta estiva?
“La lunga esperienza ci aiuta, ma abbiamo notato che si tratta di due tipologie di turismo diverse. Per esempio, in inverno abbiamo una significativa presenza di turisti dell’Est Europa, che invece non frequentano la zona in estate.”
Come è nato il progetto bike di Plan de Corones?
“All’inizio è stato tutto spontaneo, grazie alla passione di alcuni volontari che hanno costruito i primi trail. Poi abbiamo capito il potenziale del settore bike e abbiamo iniziato a sviluppare un’offerta più strutturata. Oggi abbiamo un’area più adatta ai principianti, nella zona di Gassl, e trail più impegnativi verso Riscone-Herrnstein, creando un mix tra tracciati artificiali e naturali per offrire esperienze di guida diversificate.”

Qual è la vostra strategia di comunicazione?
“L’esperienza invernale ci ha insegnato l’importanza di un mix tra PR, eventi e pubblicità. Crediamo nella continuità: una volta scelto un messaggio, lo manteniamo per alcuni anni, in modo da consolidare l’immagine che vogliamo trasmettere.”

Un’area in crescita e con grandi potenzialità
Plan de Corones è una località relativamente nuova nel panorama della MTB, ma con un approccio professionale e ben strutturato, in linea con la tradizione dell’Alto Adige. Con il tempo, continuerà certamente a svilupparsi, attirando sempre più appassionati di MTB e outdoor da tutto il mondo.
