Il calendario ci dice che la stagione di mezzo è arrivata già da alcuni giorni, ma per noi biker lo spartiacque fra l’inverno e la primavera è l’ultima domenica di marzo; quando attraverso un escamotage tempistico ‘le giornate si allungano.
È il cambio dell’ora il vero punto di partenza della stagione di molti di noi, quando è possibile usciere anche in settimana, ‘rubando’ così un po’ di tempo per la nostra passione.
La primavera è da sempre il risveglio dei sensi, il clima che si scalda invoglia a trascorrere più tempo all’aria aperta. È il periodo migliore per andare in bici, un po’ perché durante l’inverno le uscite si diradano e quindi la voglia aumenta, un po’ perché il clima è più mite; si soffre meno ed è possibile godere delle sensazioni che un single track sa regalare a chi ha i sensi per apprezzarlo. Ma la primavera è il periodo perfetto per la mostra disciplina anche perché i sentieri sono fruibili; le foglie autunnali si sono diradate, il ghiaccio e le neve che spesso coprono i trail non ci sono più e la vegetazione è ancora giovane e timida.
Con il tempo anche alcuni bike park hanno scoperto che la primavera può essere un’opportunità anche per loro; quindi, ecco che sono molti ormai ad allungare la stagione, trasformando quella che era nata come un’attività da riempitivo in un’opportunità di guadagno.
I Trail preferiti
I TRAIL PREFERITI
Tutti noi abbiamo sicuramente il trail del cuore, così come ci son alcuni sentieri che preferiamo solcare in estate, altri in inverno e altri ancora son i nostri preferiti per la primavera.
Nella mia play list ci son alcuni giri di mezza montagna che incominciano ad essere fruibili in questa stagione, si scioglie la neve e si può iniziare a salire.
Forse il trail con cui mi piace inaugurare la bella stagione è il Bogianchini, per gli amici il ‘Bogia’, un classico che parte dalla cima del Mottarone e arriva a Omegna, una lunga cavalcata che sovente in inverno non è agibile per la neve.
Vi porterò prossimamente alla scoperta di questo splendido trail in cui si mischiano i terreni, trasformando la discesa in un’esperienza sempre diversa.
Un altro tour che prediligo nel periodo primaverile è l’anello dell’ape Sacchi; siamo sempre nel Cusio, il lago d’Orata è ancora sullo sfondo ma si sale sulla sponda opposta, cambiano le prospettive, ma resta il fascino sospeso della montagna, distante dai rumori e dalla frenesia cittadina. Una lunga ascesa che arriva all’ape Camasca; , divisa in tre settori di cui il secondo molto ripido. Un giro escursionistico che non ha la discesa come focus principale; ma che permette al biker di viaggiare macinare kilometri nelle faggete e assaporare l’atmosfera della montagna remota.
Infine le gare; perché con la primavera arriva anche il momento di rimettere il numero sul manubrio e mettersi alla prova nelle competizioni, per vedere se con l’aumentare delle candeline sulla torta diminuisce la velocità.
Ci sono alcune località che sono indissolubilmente legate a queste emozioni; ogni volta che ci torno si accendono ricordi e sensazioni in cui l’adrenalina, le aspettative, le gioie e le delusioni si mischiano in cocktail speciale. Sono tre le località che sanno suscitare in me il maggior numero di emozioni:
Pogno, la classica delle classiche dell’enduro nazionale, l’oasi Zegna e la sua vicina di casa Coggiola, dove inizierà l’avventura agonistica di questo 2022 con la prima tappa del 4 enduro.
Quindi ben venuta primavera e buon divertimento a tutti voi sognatori a due ruote che in questi giorni avete riscoperto la vostra compagna di viaggio.