La Camera ha approvato all’unanimità la modifica all’art. 33 della Costituzione introducendo il nuovo comma «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». Nel testo originale della Costituzione pubblicato nel 1948, l’attività sportiva non compariva quindi da nessuna parte.

Lo Sport in Costituzione rappresenta la prima tappa di un percorso che concentra, in poche parole, un significato profondo e un valore inestimabile, che possiamo sintetizzare nell’auspicio dello ‘sport per tutti e di tutti’, parte delle indispensabili ‘difese immunitarie sociali’ e importante contributo per migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità. Speriamo che questo sia l’inizio di un allargamento del beneficio di fare attività motoria, di promuovere la cultura del movimento, che invece nel nostro Paese non è stata mai pienamente garantita (basti vedere come viene considerata la materia dell’educazione fisica nel nostro paese).
E ORA COSA CAMBIA?
“Inserire nella Costituzione l’esplicito riconoscimento del valore educativo dello sport vuol dire che da oggi in poi lo Stato non dovrà solamente regolare l’attività sportiva, ma dovrà promuoverla attivamente, e dunque valorizzando l’attività sportiva nelle scuole, assumendo per esempio nuovi insegnanti ed educatori in questo ambito“, ha spiegato il costituzionalista Alfonso Celotto, professore di Diritto costituzionale all’Università Roma Tre tramite il sito pagellapolitica.it.
L’intervento in Aula del Ministro Abodi
Ora si devono mettere a sistema le risorse finanziare, europee e nazionali, per far sì che lo sport sia sempre più presente nelle politiche pubbliche.
