Paesaggi mozzafiato, sentieri da sballo, buon cibo e una raggiante accoglienza, questo è il THOK Tribe.
Video presente nella puntata #69 di ‘PULITI dentro BIKER fuori’
Salite ripide combinate a discese sconnesse ricche di sassi, e passaggi in bike park su terreni battuti e curve spondate, è qui che la THOK ha progettato e testato la MIG R e la TK-01 R. Due E-bike totalmente differenti, sia esteticamente che tecnicamente, l’unico fattore in comune è la loro propensione alla velocità.
La MIG con le sue geometrie ed escursioni si addice perfettamente all’ALL-MOUNTAIN, una bici equilibrata, molto scattante nei cambi di direzione e semplice da guidare. Abbiamo avuto l’onore di essere accompagnati da Stefano Migliorini, CEO di Thok, la figlia Beatrice Migliorini, pluricampionessa italiana e Campionessa Europea di DH e Stefano Rota, pluricampione Italiano di Enduro. Presente anche lo special guest Pippo Marani, THOKers purosangue.
La TK-01 R è la sorella maggiore, una e-mtb da ENDURO allo stato puro. Geometrie ed escursioni generose, le donano un’incredibile stabilità a discapito di una minor agilità, una sensazione avvertibile ma che non guasta il forte ego della TK: una vera regina delle e-enduro.

Un weekend all’insegna della scoperta, cominciando dal paddock, dove venivano scelte e preparate l’e-mtb per i media e i THOKers (possessori di bici THOK), finendo sulle montagne che contornavano la graziosa cittadina di Bardonecchia.
Arrivati in cima eravamo sul passo della Mulattiera a 2500m di altitudine, in concomitanza del confine Italia-Francia, un luogo storico che riporta ancora oggi le ferite del 2° conflitto mondiale. Da lì cominciava la scoperta
dei sentieri, trail suggestivi e tecnici che hanno permesso ai ragazzi di THOK di progettare delle egregie mountain bike.
Purtroppo causa condizioni climatiche avverse il giro di domenica con tutti i THOKers è stato annullato, ciò non ha impedito ad alcuni deviati (compreso me) di uscire sotto la pioggia torrenziale, mettendo alla prova quelle e-mtb, che, come niente fosse, risalivano senza problemi quelle lunghe e ripide salite infangate, schiacciando l’occhio agli scorci di discese dalla quale mi tuffai, consapevole di guidare un mezzo realizzato per la montagna e progettato per andare forte.

