I colleghi spagnoli di esmtb.com conoscono bene David Valero: spagnolo della Andalusia ha vinto la sua prima tappa di Coppa del Mondo, dopo un 3° posto alle olimpiadi di Tokyo 2021. Ma non è più giovanissimo (classe 1988).

Assieme a Josè Antonio Hermida, è il secondo biker spagnolo a vincere in Coppa del Mondo.
FORMA AL TOP
Il suo stato di forma è eccezionale, senza di esso non c’è possibilità di vittoria. Sì. Non c’è nessun segreto. David Valero è eccezionalmente forte in questa fase dell’anno. L’abbiamo già visto a Vallnord. Il suo stile è sempre stato basato sulla potenza fisica, il suo punto più importante, e ieri lo ha dimostrato ancora una volta. Ha fatto il suo giro più veloce nell’ultimo giro (10:20, appena 1 secondo dal giro più veloce di Blevins e Carod di 10:19 nel primo giro completo) e, nelle salite finali (soprattutto in salita) è stato di gran lunga il il più forte della razza.
GARA PIù LUNGA

Una gara di 10 minuti più lunga della maggior parte delle prove di quest’anno. Valero ha fermato il cronometro in 1:25:11. Solo la gara di Petropolis (con 1:26:52) è stata più lunga, ma la maggior parte delle altre gare di quest’anno sono state di circa un’ora e un quarto (se pensiamo alle 2 ore e passa di qualche decina di anni fa capiamo come il cross country sia cambiato totalmente). Normalmente Valero ha delle difficoltà in partenza e sicuramente questo lo ha aiutato.
ALTURA
Valero passa molto tempo in altura: Snowshoe si trova a circa 1500m sul livello del mare, non altissimo ma l’aria rarefatta un po’ si sente. David Valero è un habitué della Sierra Nevada abitando non troppo lontano (Baza).

NESSUNA ROTTURA
Fortuna o esperienza? Quando un atleta fora pensiamo sia sempre sfortuna ma guardiamo ad esempio Blevins: ha rischiato per una foratura di gettare la gara perché voleva fare la differenza in discesa (e c’è riuscito in molti frangenti). Oppure Filippo Colombo: condizione fisica al top il quale ha cercato a tutti i costi la vittoria, rischiando in ogni dove, ma non gli è andata bene (una caduta e una foratura). Rischi del mestiere. Valero ha fatto una gara “pulita”: conosce i suoi limiti in discesa e sa che deve osare nei tratti in salita.

ESPERIENZA
L’esperienza è molto importante nel risolvere le gare (racconta Nino Schurter) e Valero ce l’ha. È perfettamente consapevole dei punti di forza rispetto ai suoi rivali e dei loro punti deboli. A pochi metri dal traguardo era assieme a Carod e Blevins. Pessimi avversari per giocarsi la vittoria in un ipotetico sprint, soprattutto con il campione del mondo di Short Track. Era chiaro che doveva dare tutto nei falsopiani e nei tratti in salita e così ha fatto: non ha atteso un secondo in più ed è andato a vincere!
