Entro giugno il nuovo codice della strada sarà in Parlamento. Ma già si parla di patente, targa, casco e assicurazione per monopattini e biciclette. È il ministro per le infrastrutture e trasporti Matteo Salvini ad anticipare tempi e contenuti di norme attese da anni e più volte annunciati da diversi governi.
“Un primo provvedimento – spiega il ministro – frutto del confronto con gli esperti e con le principali associazioni è in dirittura d’arrivo, sarà oggetto di discussione già dal mese di giugno. Si tratta di modifiche puntuali al Codice della strada e insieme di una legge-delega per la riforma organica dello stesso Codice della strada che contiamo di portare a breve all’esame di queste camere“.

RETROFRONT IL 12 GIUGNO 2023
Secondo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini la confusione non è stata la sua. La proposta di casco, assicurazione, targa e frecce obbligatori non riguarderebbe la bicicletta bensì soltanto i monopattini. Peccato che in Aula (il passaggio nel video è al minuto 2:47) il leader della Lega abbia fatto proprio esplicito riferimento anche alle due ruote quando ha riassunto alcune idee di modifica del Codice della Strada.
Nei giorni scorsi la protesta da parte dei cittadini, delle associazioni (Fiab in testa) e dell’industria si è fatta sentire, soprattutto sui social. In un’intervista rilasciata poi a Libero Salvini ha spiegato che le novità riguarderanno soltanto i monopattini elettrici e non dovrebbero interessare anche chi va in bicicletta. “Abbiamo già avuto modo di inviare lo scorso marzo una lettera dettagliata al ministro competente, attraverso la quale – ha spiegato il presidente di Ancma Paolo Magri – non solo abbiamo sottolineato il valore del comparto ciclo, che in Italia genera un volume d’affari di oltre 3,2 miliari di euro, ma abbiamo anche evidenziato che il nostro sarebbe l’unico Paese in Europa, dove tra l’altro l’utilizzo della bici è ampiamente più diffuso che in Italia, ad introdurre questi obblighi”.
La frase «obbligatorie per monopattini e biciclette» a nostro parere non lasciava adito a molte interpretazioni, ma chiunque ha il diritto di cambiare idea, specialmente i politici. In questo caso l’improvviso mutare di sentimento di Salvini ci rallegra perché, come scritto, l’introduzione di regole ed ulteriori esborsi avrebbe avuto scarso impatto sulla sicurezza e al contrario avrebbe disincentivato l’utilizzo delle due ruote a pedali.
