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Test TERRA BIKES Codadura: è possibile fare Enduro con una Front?

Abbiamo provato la Terra Codadura Trail, mtb da enduro Front in formato 29″ con escursione di 160mm all’anteriore.

test terra codadura mtb Davide Finetto

Angolo sterzo (°)Tubo verticale (mm)Carro posteriore (mm)Interasse (mm)Escursione (mm)
64,5°430mm428mm1200mm170mm
Taglia M

Terra Bikes è una piccola realtà ad Arezzo capitanata dall’ingegnere Lorenzo Cardeti, grande appassionato di MTB con un’azienda a tutti gli effetti “Made in Italy”, dallo progettazione alla produzione. Nati nel 2020, Terra vuole crescere nella nicchia delle Front da Enduro, anche se sta nascendo una interessante full-suspension denominata Aria: inizialmente modello enduro ma ora sempre orientata al DH, con puleggia alta (High Pivot).

VIDEO TEST

I telai TERR▲ sono progettati per ottenere le massime prestazioni in salita e in discesa. I tubi in acciaio cromato a spessore variabile e le geometrie new school rendono le nostre bici perfette per chi cerca comfort e divertimento. Se anche tu desideri avere uno dei nostri telai, non aspettare oltre e contattaci! – Terra Bikes

CARATTERISTICHE

Il telaio Codadura Trail è in acciaio al cromo con una geometria super stabile e divertente. Il formato è con ruote da 29 pollici. Dispone di 2 fori porta borraccia sul telaio: progettato per forcelle a partire da 140mm fino ad arrivare a 170 mm. Pneumatici 29 x 2,6, tubo sella compatibile con dropper 31.6 stealth routing (clamp 34,9) e tubi Cromoly DZB.

Terra Bikes Codadura Front MTB (9)

Il telaio pesa 2,8kg e viene progettato in Italia. Il peso della bici completa in test (vedi caratteristiche a fondo articolo) ferma la bilancia a 14,3kg.

INTERVISTA A LORENZO CARDETI

VERSIONI E COMPONENTI

Il Codadura viene proposta in 2 versioni: la versione Trail (in test) e la versione Enduro (Mullet). La costruzione è sempre in acciaio mentre le differenze più sostanziali sono a livello geometrico.

I montaggi sono completamente personalizzabili e questo riflette in seguito il prezzo del prodotto finito (sul sito viene proposta la vendita del solo kit telaio – vedi prezzi qui sotto). Come vendita diretta, a livello di colorazione, Terra offre solo questa opzione “sverniciata” ma c’è la possibilità di riverniciarla (a pagamento). Il Codadura Enduro, invece, offre la possibilità di verniciare il telaio a piacimento.

Ci siamo accorti che la personalizzazione non è una cosa che interessa troppo. Anzi, alcuni vogliono il Codadura trail proprio per la sua caratteristica colorazione raw – Lorenzo Cardeti

GEOMETRIA

La Codadura Trail presenta geometrie enduro strizzando l’occhio anche all’all-mountain. L’angolo sterzo è di 64,5° con un angolo sella di 75°. Ecco qui sotto le misure nel completo.

S/MM/LL/XL
Head Tube Angle64,5°64,5°64,5°
Seat Tube Angle75°75°75°
Fork Lenght (Axle to Crown)551551551
Fork Offset424242
Reach425450475
Stack630638647
Effective Tope Tube (Approximate)595625650
Seat Tube Length400430460
Chainstay Length428428428
Headtube Length100110120
Wheelbase116812001227
Bottom Bracket Drop606060

Ricorda: i nostri telai sono realizzati in acciaio cromo verniciato trasparente. Sono progettati per cambiare aspetto mentre si graffia. La ruggine non compromette la garanzia! A causa della lavorazione artigianale, le montature TERRA possono mostrare segni visibili del processo di lavorazione sotto il rivestimento trasparente – Terra Bikes

IL RESPONSO DEL TEST

Il Codadura Trail si presenta abbastanza leggero fermando la bilancia ampiamente sotto i 15kg con 2 gomme da DH. Ok, è una Front, ma visto che si pone per un uso discesistico non ci aspettavamo un peso inferiore a questa cifra.

test terra codadura finetto (6)_2
Fermo immagine catturato dal VIDEO TEST (in apertura articolo)

L’angolo sella è molto verticale, in linea con le geometrie moderne, e permette di salire agevolmente sulle salite tecniche. Questo è uno dei plus maggiori di questa bici, cioè il salire su sentieri tecnici con facilità (sempre gamba permettendo). L’anteriore sta ben piantato e si ha sempre trazione, con la bici che ovviamente non si va a sedere nei tratti più ripidi e permette di rimanere concentrati nella spinta.

In generale la pedalabilità della bici è buona anche se bisogna mettere in conto che il copertone posteriore è tanto importante in questo frangente: se montiamo una gomma DH Casing, la sensazione di fatica durante la pedalata aumenta.

test terra codadura finetto (6)_2
Fermo immagine catturato dal VIDEO TEST (in apertura articolo)

La bici in test montava un Maxxis DHR II con spalla DH Casing da 2.40. In aggiunta trovavamo un inserto al posteriore (fondamentale, al posteriore, in questa tipologia di bici). Questo connubio la rendevano un po’ troppo simile a una enduro full in pedalata ma, cambiando la gomma posteriore con un MAXXIS Ardent EXO da 2.4, la storia è cambiata completamente e ci siamo trovati ad attraversare l’isola d’Elba (GPE) in un sol giorno, mostrando una geometria comunque equilibrata e non estremizzata a favore della discesa (lì c’è il Codadura Enduro Mullet con 62,5° di angolo sterzo!).

gpe 2023

In discesa il Codadura impressiona positivamente: le ottime geometrie la tengono incollata al terreno e non c’è l’impressione di essere limitati nella guida. Naturalmente la limitazione è data dalla mancanza dell’ammortizzatore che costringe a calare un po’ il ritmo e cercare le linee più pulite, il tutto per salvare cerchi ed evitare forature, ma a livello di sensazioni ci si sente ben inseriti all’interno della bici. Unico appunto, richiede una tecnica di guida evoluta: se sei rigido sulla bici, non ci sono santi che ti salvano. Il Codadura restituisce tutto senza filtri.

test terra codadura finetto (6)_2
Fermo immagine catturato dal VIDEO TEST (in apertura articolo)

Durante l’Elba End of Season, ci siamo trovati a girare con Tommaso Francardo, Nadine Ellecosta e Mirco Montagni. Il primo giorno ho girato con una Cannondale Jekyll, enduro moderna da 29″ (leggi il test) mentre il giorno successivo ho usato il Codadura Trail. Abbiamo affrontato 2 discese, una più flow (Cornicione, per chi conosce la zona) e una bella scassata (Laconella DH). In tutte e 2 le discese sono riuscito a rimanere “in bagarre” con loro e non sfigurare completamente, anche se non è una bici da usare con questo spirito: le ruote alla lunga restituiscono il conto e caviglie/schiena non ringraziano.

test terra codadura finetto (6)_2
Fermo immagine catturato dal VIDEO TEST (in apertura articolo)

Il Codadura richiedere una guida molto evoluta e fluida se si vuole alzare il ritmo per cercare il tempo perchè è difficile a un certo punto evitare colpi inopportuni su rocce o altro. Ma, come detto in precedenza, non prenderei una bici di questo genere per fare i KOM. Al posteriore una mousse è d’obbligo: permette di salvare il cerchio in caso di errori di guida o ritmi un troppo elevati durante passaggi tecnici o scassati.

TRAILER IRONICO DI MIRKO SAMORI

Nelle linee flow di molti bike park moderni, il Codadura è un’arma pericolosissima e può mettere in crisi qualsiasi bici. La vedo perfetta per un pubblico giovanile: il ragazzo che si approccia all’enduro, dovrebbe usare una bici di questo tipo agli inizi. O come unica bici o in abbinamento a una Full: una front da Enduro insegna a essere puliti nella guida e a mettere assieme dei giri con maggior dislivello rispetto a una enduro moderna.

test terra codadura finetto (6)_2
Fermo immagine catturato dal VIDEO TEST (in apertura articolo)

Difficile dire quanto influisce positivamente un telaio in acciaio rispetto ad uno in carbonio: bisognerebbe produrre un Codadura con le stesse geometrie ma in fibra. Rimane il fatto che sicuramente l’acciaio è un materiale morbido e aiuta nell’assorbire gli ostacoli in discesa. Ora molti rider di Coppa del Mondo DH stanno tornando all’alluminio perché alcuni cominciano a trarre benefici da un telaio più morbido rispetto a uno più rigido (la ricerca assoluta della rigidità, nel gravity, non è la soluzione).

test terra codadura finetto (6)_2
Fermo immagine catturato dal VIDEO TEST (in apertura articolo)

Per quanto riguarda la rigidità sul pedalato dell’acciaio (difetto di tale materiale), non da nessun tipo di handicap: è una front da enduro quindi non penso venga usata per fare volate su asfalto in statale. Anzi, il fatto di non essere troppo rigida aiuta a essere più confortevole in discesa. Altro aspetto a favore del Front sono i costi minori, sia in fase di acquisto che dal lato di manutenzione. Attenzione però: se usi la front in terreni non propriamente flow e con ritmi elevati, tutto il risparmio andrà nelle ruote visto che saranno spesso torte 🙂

XC MARATHON ALL-MOUNTAIN ENDURO DOWNHILL
XXXXXX  XXX
Segni particolari TELAIO IN ACCIAIO
La costruzione in acciaio, e le saldature a vista, la rendono un prodotto ricercato e unico.
+ Geometrie ben equilibrate. Agilità e intuitività: si torna a guidare in discesa. Rapporto qualità/prezzo eccezionale e costi minori di manutenzione. Made in Italy.
Se usata su terreni smossi, schiena e caviglie non ringraziano. Richiede una tecnica di guida evoluta per portarla su piste nere/scassate.
€ 799€ (kit telaio)
Sito ufficiale: www.terrabikes.it  
Peso (senza pedali)14,3kg
ForcellaROCKSHOX Lyric Select+ 170mm
ManubrioTERRA Handlebar (20mm rise)
Attacco manubrioTERRA
RuoteDRC Big Foot con Mozzo FRM Carbon
GommeMAXXIS DHF 29×2.50 WT e DHR II 29×2.40 WT
Cambio posterioreINGRID RD1
ComandiSRAM NX Eagle 12V Trigger
FreniSRAM Code RSC
CassettaSRAM XG-1275 Eagle 12V
DischiGALFER BIKE Shark 203mm 6 fori spessore 2mm
GuarnituraSRAM
ReggisellaTRIPLE EIGHT PRO
SellaSELLE SAN MARCO Dynamic
ColoreRaw

Il Verdetto

Una Front Enduro Made in Italy

Una bici di nicchia per amanti del genere: permette di imparare molto a livello tecnico, ritornando a farti guidare realmente sui sentieri e non cercare obbligatoriamente linee dritte per dritte, come molte enduro di adesso portano a fare. Consigliatissima per ragazzi giovani che si approcciano all’enduro: aiuta a migliorare la tecnica e permette di essere pedalata meglio in salita. Se sei conscio dei pregi, e difetti, di questa bici, di sicuro non ti deluderà.



Scritto da

[email protected] Sono un appassionato di tutto ciò che ha 2 ruote: in età giovanile ho praticato agonisticamente il ciclismo su strada e su pista con buoni risultati. All'età di 18 anni sono passato nel cross country gareggiando a livello nazionale/internazionale come U23. Passato Elite, ho fatto la scelta di prendere le cose più alla leggera dal punto di vista dell'allenamento, ed ecco che è nato l'amore per le discipline gravity, formandomi come maestro e guida FCI MTB. Ora ho fatto della passione la mia professione gestendo 3 centri MTB all'isola d'Elba (Elba MTB), creando il FANTAmtb e raccontando in modo ironico, ma professionale, tutto quello che ruota attorno alla MTB grazie a 365mountainbike e 365TV (YouTube 'PULITI dentro BIKER fuori').

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