Il suo nome è diventato sinonimo di “girare grosso” in mountain bike, affrontando drop che in pochissimi hanno osato: altezze che non si erano mai viste all’epoche. Per questo motivo Bender arrivò ad usare una forca da 300mm (la Marzocchi Super Monster di cui è dedicato un paragrafo durante l’articolo). Molti campioni, come Cam Zink, hanno riferito che Josh Bender è stato il loro punto di riferimento: magari non per la tecnica ma per la mentalità e il “mood” che aveva nel vedere il Freeride.
C’è chi lo definisce un innovatore, chi uno stunt-man e chi un pazzo scatenato. Per me era un po’ di tutti e 3.
Ciò ha portato molta attenzione da parte dei media e ha alzato l’asticella a un livello in cui molti erano preoccupati per l’incolumità di Josh. La sua influenza sullo sport, più precisamente nel Freeride, ha cambiato il modo in cui la mountain bike era percepita da molti: ha anche aperto la strada verso la prima Rampage e la direzione in cui si stava evolvendo tutto il mondo del Freeride.
1999 – Bender comincia a farsi notare assieme all’amico e fotografo Simeon Schatz dove scattano una foto di Josh in salto con una Specialized FSR di serie su un drop di una decina di metri: per l’occasione indossava un giubbotto antiproiettile militare per protezione.


Josh e Simeon raccontano che all’epoca le aziende erano spaventate da questa immagine: non sponsorizzavano Josh per paura di una cattiva promozione (e indirettamente di biciclette e componenti rotti). Tuttavia, un produttore cinematografico dello Utah, Thor Wixom, ha incoraggiato Josh a recarsi nello Utah per sfidare i vari “terrazzamenti” drop naturali. Josh accettò e si innamorò talmente tanto di quel terreno che si trasferì.
FILM THOR WIXOM DOWN
Il film a piccola distribuzione di Thor Wixom “Down” ha mostrato Josh Bender mentre faceva l’enorme (per l’epoca) Jah Drop. Ciò ha spinto i produttori cinematografici della Freeride Entertainment a offrire un accordo: avrebbero pagato il volo della compagnia aerea di Josh e avrebbero coperto tutte le spese ospedaliere necessarie, se fosse venuto in Canada e “alzasse il tiro”. La primavera successiva pubblicarono “New World Disorder 1” con distribuzione internazionale, mostrando per la prima volta l’enorme azione di guida di Bender in tutto il mondo e influenzando tanti giovani biker dell’epoca.
CADUTE
Le cadute nella carriera di Josh Bender sono state tantissime, tanto da far pensare a qualcuno che avesse un angelo in cielo che lo proteggesse. Comunque, nonostante l’angelo, si perde il conto delle ossa fratturate con l’epilogo il giorno 14 Novembre 2005 dove, tentando un drop, Josh Bender riporta la frattura di due vertebre, tibia ed anca. Dopo questo difficile recupero, da cui ne esce senza problemi, comincia a girare in enduro calando la sua pazzia nel riding.
Ecco qui sotto un video che da l’idea di quanto fosse tenace Josh Bender.
RAMPAGE
Nel 2001 si è tenuto il primo evento della Red Bull Rampage. Una vera e proprio novità voluta da Josh Bender. Ironia della sorta, Josh non partecipò perché si fece male prima dell’evento, ma fece parte della giuria in un’evento che creò tanto clamore mediatico e, piano piano, entrò nell’immaginario collettivo.
Nel 2003, Josh ha contribuito a finanziare e aprire una struttura di piste per BMX a Virgin, nello Utah. Per finanziarlo ha donato il ricavato della vendita della sua bici più famosa, una Karpiel radicalmente modificata. Una bici che fa venire la pelle d’oca solo a guardarla per le geometrie molto “originali” e le scelte tecniche messe in campo (nel paragrafo sottostante parleremo della forca usata da Josh).
Josh Bender ha avuto la visione di vedere che la mountain bike poteva conquistare terreni molto più impegnativi e ha incoraggiato lo sport a guardare al terreno in un modo completamente diverso. Non a imitare o riproporre il BMX.
Marzocchi Super Monster T
Josh Bender fu innovatore anche nella scelta della forcella. Il progetto della Super Monster Triple nasceva in Marzocchi nel 2002. Era un prodotto innovativo ma certamente fuori dal comune. Basti guardare i numeri: 300mm di escursione per 6,5kg di peso. I steli erano da 40mm e, per l’epoca, un’assurdità visto che era l’epoca dove molti giravano (in cross country) con la RockShox Sid da 28mm.
La tecnologia arrivava dal mondo moto con cartucce idrauliche della Marzocchi Shiver da MotoCross. Piastre e archetto interamente ricavati dal pieno a CNC. Diversi freerider hanno utilizzato la Super Monster T e tra questi troviamo Josh Bender, il pioniere del Freeride estremo.
La commercializzazione della Super Monster Triple è durata solamente 2 stagioni, dal 2003 al 2004, visto che l’evoluzione ha portato forcelle meno estreme ma più guidabili.
KARPIEL APOCALYPSE JOSH BENDER
Karpiel Apocalypse modificata da Josh Bender: interamente in acciaio con 330mm di escursione posteriore (due ammortizzatori). Aveva una forcella Marzocchi Super Monster da 300mm fatta apposta per lui, ed era così alta che aveva bisogno di ruote da 24 pollici per compensare.
L’INFLUENZA DI BENDER NEL MONDO FREERIDE
Ecco un video che fa capire l’influenza che ha avuto Josh Bender nel mondo del Freeride MTB: tanti campioni ammirano Josh per la sua visione.
Non è comunque tutto oro quello che luccica e la vita di Josh Bender ha avuto molti alti ma anche molti bassi, specialmente nella vita privata. In questo articolo stupendo di bikemag.com, vengono descritti i problemi che ha avuto, la dipendenza dall’alcol ed i tanti infortuni e traumi cranici (qui l’abbiamo tradotto in Italiano).
Se non fosse esistito un Josh Bender, avremmo dovuto inventarlo in laboratorio.
