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Test SCOTT Ransom 900 RC: Il gravity si fa leggero!

170 mm di escursione e un allestimento da dream bike per questa Ransom, una MTB dalla forte indole gravity che non disdegna le salite.

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Era il 2008 provai per la prima volta una Ransom. Per l’epoca era un mezzo rivoluzionario ,blocco degli ammortizzatori al manubrio, 160 mm di escursione, una geometria bella aperta e doti da arrampicatrice inaspettati.

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Passano gli anni, nel mondo della MTB è cambiato quasi tutto, dalle dimensioni delle bici, alle geometrie; ma la filosofia di quel tempo resta inalterata, per un mezzo che continua ad avere un’anima che ti spinge alla ricerca dell’avventura.

La bici in prova è la 900 rc, con allestimento top di gamma. Per questo motivo molti di voi penseranno che proprio perché montata al massimo delle possibilità, tutto sarà perfetto. In realtà il montaggio influisce solo in parte sui giudizi, poiché l’obiettivo principale è sempre quello di verificare come si comporta la bici; la posizione in sella, la guidabilità e tutte quelle sensazioni che una forcella di alto livello da sola non può dare. Per cui il focus sarà orientato soprattutto sull’impronta che i progettisti hanno voluto dare nel suo insieme al telaio.

La bici

Analizziamo nel dettaglio il telaio della Scott Ransom, un mezzo che rappresenta una perfetta sintesi di design e tecnologia avanzata.

Il telaio

La Scott Ransom adotta un telaio in carbonio con l’ammortizzatore nascosto al suo interno, una caratteristica distintiva che contribuisce notevolmente alla sua rigidità e robustezza complessiva. La scelta rende la bici più pulita, ma la soluzione adottata non è solo estetica: questo tipo di costruzione infatti, permette di aumentare la rigidità strutturale in una zona strategica come quella del movimento centrale

Cinematica a Sei Leveraggi

Un elemento chiave del telaio è la cinematica a sei leveraggi, una soluzione che Scott ha sviluppato per ottimizzare la versatilità e le prestazioni della sospensione. Questo complesso sistema permette di avere un controllo preciso del movimento della sospensione posteriore, migliorando sia la trazione che l’assorbimento degli urti. Questa cinematica è progettata per adattarsi a diverse condizioni di terreno, rendendo la Ransom estremamente versatile.

Ammortizzatore e Fox Float X Nude

L’ammortizzatore posteriore è un componente cruciale per le prestazioni della Ransom. Scott ha collaborato con Fox per sviluppare il Fox Float X Nude. Una tecnologia avanzata che consente di regolare la risposta della sospensione in base alle esigenze del ciclista. Questa collaborazione ha portato ad un ammortizzatore che offre una grande varietà di regolazioni, permettendo di ottimizzare il comfort e la performance su qualsiasi tipo di terreno.

L’allestimento

Una bici pensata per dare il massimo anche per quel che concerne l’allestimento. La scelta dei componenti trasforma questa Ransom in una dream bike, dove ogni dettaglio è pensato per entusiasmare il biker.

Gruppo XO Eagle con cambio elettronico al completo per quanto riguarda la trasmissione, freni Code Ultimate stealt a 4 pistoncini, di cui realizzeremo un test dettagliato nelle prossime settimane, cosa che faremo anche per le ruote Race Face Turbine. Forcella Fox Float 38 grip 2 kashima e mono sempre di Fox e, come già detto, sviluppato in collaborazione con i tecnici Scott per adattarlo alle esigenze del carro. Questo è il cuore di questo mezzo, che mostra anche altri dettagli di alto profilo, come il manubrio integrato Syncros, il reggisella telescopico e la sella del medesimo brand con slitta in titanio. Il tutto massimizzare la performance.

Le geometrie

Angolo sterzo da 63,8° e reach leggermente più corto degli standard attuali, questi due valori che, assieme all’angolo sella e al carro posteriore imprimono il carattere di questa Ransom.

Il test

La bici va portata nel suo habitat, ovvero l’off road più spinto; cercando di guidarla, di capirla e conseguentemente di poter dare delle impressioni che siano basate sulle ore di sella. E’ una bici che ha bisogno di qualche uscita per comprendere il suo potenziale, per adattarsi al suo schema e perchè no, per verificare anche i punti deboli.

In salita

170 mm di escursione al posteriore non sono uno scherzo, quindi il giudizio sulle sue doti di scalatrice deve tenere conto di questo aspetto. In questo caso, la scelta della componentistica ci viene incontro: infatti, la leggerezza delle parti rotanti e la sorprendente scorrevolezza delle ruote di cui parleremo in modo più approfondito in un test dedicato, garantiscono un feeling ottimale.

Il carro, nella posizione firm, è molto stabile, mantenendo quella piccola parte di affondamento necessaria a copiare le asperità, conservando comunque una stabilità generale ottimale. È chiaro che, vista l’escursione, la Ransom si siede un po’ e questo si traduce in una pedalata un po’ meno dinamica, ma, come detto sopra, si parte dal concetto che al posteriore abbiamo 170 mm, escursione da bici da free ride, quindi tenendo conto di questo elemento resta un mezzo che permette di salire bene.

La posizione raccolta inoltre, permette di stabilizzare bene il tronco e di mantenere un ottimo controllo del mezzo, un aspetto importante soprattutto sulle ascese più lente e tecniche.

In discesa

La Ransom nasce come bici gravity oriented, quindi è su questo terreno di gioco che va misurata in modo approfondito. Il bilanciamento forcella-carro è ottimo, con un lavoro sincrono che permette di assorbire al meglio le asperità più grosse. La rigidità delle ruote, unita alla scorrevolezza di cui abbiamo già parlato, fa sì che nei tratti lisci si abbia la sensazione che il mezzo continui ad accelerare. Questo feeling si mantiene anche quando il terreno diventa più accidentato, grazie all’ottimo lavoro del carro.

Questa qualità mi ha costretto a rivedere alcuni tempi di staccata e di inserimento in curva, semplicemente perché arrivavo più veloce. La scelta dei freni ha permesso di ovviare a questa situazione con pinzate potenti che mi hanno dato sicurezza anche nelle staccate brutali. La Ransom va guidata con energia: la butti dentro nelle curve e lei sta lì. La rigidità del carro, soprattutto nella zona del movimento centrale, garantisce una precisione nella conduzione con i piedi e nel controllo dalla prima parte della curva, che aiutano a mantenere alta la velocità di percorrenza.

Non è una bici maneggevole e giocosa nello stretto; in quelle situazioni sembra un leone in gabbia che non vede l’ora di scatenarsi. Ma appena il trail si fa più largo, allora esce la sua indole gravity. Il carro assorbe bene, ma la sua filosofia è un po’ secca, per cui assorbe tutto anche senza dare la sensazione di escursione infinita. Questo fa della Ransom un mezzo fisico in cui il biker ha un ruolo attivo nella guida. Questa caratteristica si completa con una posizione raccolta, che viene in aiuto al biker meno allenato e abituato a muoversi poco in sella. Stabile sui salti e precisa nell’impostazione delle curve grazie al tubo sterzo compatto che dona rapidità nei movimenti, bilanciando la dinamica da schiaccia sassi del carro.

Conclusioni

Una bici versatile, ideale per chi desidera possedere un solo mezzo con un focus sul Gravity. È capace di salire bene, gestendo anche dislivelli importanti, sebbene in questi casi mostri qualche limite. La posizione raccolta è di grande aiuto per i biker meno dinamici, mentre la geometria garantisce stabilità. Il comparto ammortizzante funziona egregiamente, rendendo la bici stabile e veloce nei tratti più sconnessi. Il telaio risponde ottimamente anche nelle curve più brutali.



Scritto da

[email protected] Redattore ed esperto di viaggi in mountain bike. Chiropratico e personal trainer, da anni al seguito di alcuni dei più forti interpreti nazionali dell'enduro mtb.

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