Dopo aver testato il Patrol, gomma da trail che ammicca al mondo XC, è arrivato il momento di provare un pneumatico pensato per un settore completamente diverso: il gravity.
Il marchio taiwanese CST ha infatti sviluppato il Gravateer, una gomma progettata per affrontare le sollecitazioni delle moderne MTB da discesa ed enduro.
A livello tecnico, il pacchetto è quello che ci si aspetta da un prodotto di questo segmento:
- carcassa da 60 TPI,
- peso attorno ai 1500 grammi,
- mescola a tripla composizione,
- membrana interna antiforatura,
- sezione da 2.5 pollici.
In pratica, tutto ciò che serve a garantire resistenza e sostegno quando il terreno si fa duro.

Montaggio e prime impressioni
Rispetto al “cugino” da trail, il montaggio del Gravateer si è rivelato sorprendentemente semplice. Nessuna difficoltà particolare né con lo stallonamento né con il gonfiaggio: operazione rapida e senza intoppi.
Dal punto di vista estetico, il battistrada ricorda in parte il Maxxis Assegai, pur con tasselli meno imponenti e una superficie di contatto più contenuta.
Sul campo
La prima sensazione, una volta in sella, è quella di una gomma scorrevole e “leggera” – nonostante la bilancia racconti un’altra storia.
La disposizione dei tasselli riduce la resistenza al rotolamento rispetto ad altre coperture di pari categoria. Su strade bianche o sentieri scorrevoli la bici sembra quasi “filare via” come con una gomma da XC.
Qualcuno potrebbe obiettare che non sia questa la priorità di una copertura gravity. In realtà, se allarghiamo lo sguardo verso discipline come l’enduro, l’all mountain più impegnativo o il mondo e-bike, la scorrevolezza diventa un plus importante. Meno attrito significa meno fatica e più fluidità, soprattutto nelle sezioni pedalate.
Il grip in salita trasmette sicurezza in ogni condizione: dallo smosso ai tratti ripidi, il posteriore resta piantato a terra. Finché la gamba regge, si sale praticamente ovunque.

In discesa
Il Gravateer dà il meglio di sé sui trail stretti e guidati, dove la rapidità nei cambi di direzione fa la differenza. Qui la gomma mostra un carattere reattivo, dinamico e divertente, perfetta per chi ama una guida attiva.

Nei percorsi scorrevoli e lavorati – come quelli che ricordano le caratteristiche di Pogno – si apprezza particolarmente la capacità di lasciar correre la bici e mantenere velocità nei cambi di direzione.
Nei tratti più rovinati e molto scassati, invece, paga qualcosa in termini di stabilità rispetto a coperture più massicce.

Conclusioni
Il CST Gravateer si posiziona come una copertura versatile, pensata non solo per il gravity puro, ma anche per:
- all mountain impegnativo, dove serve robustezza senza cercare l’estremo;
- e-bike, grazie alla struttura solida che regge il peso del mezzo ma al tempo stesso offre più maneggevolezza;
- cicloalpinismo spinto, dove la priorità è avere una gomma resistente alle forature ma comunque scorrevole in salita e agile in discesa.
In sintesi, il Gravateer non è solo una gomma da discesa: è una copertura multiuso, capace di adattarsi a diversi scenari, unendo robustezza, scorrevolezza e una buona dose di divertimento alla guida.
