Chi sceglie di pedalare su una mtb all mountain, ama la salita quanto la discesa. O meglio, ama poter salire ovunque, senza limiti di sorta e senza l’aiuto dei sistemi di risalita meccanica, e vuole divertirsi in discesa, senza nessun limite tecnico.
Intro: Mauro Cottone
L’all mountain, quindi, è il regno della massima versatilità. In questo settore, trainante per l’industria della mtb a livello globale, ci sono le bici più poliedriche, quelle adatte alle varie esigenze dell’escursionismo off road inteso nella sua accezione più ampia. Questi mezzi non nascono per assecondare il cronometro, come accade per le bici da Xc, Enduro o Dh, che sono si velocissime, ma solo in determinati contesti e inevitabilmente pagano dazio in tutti gli altri.
Le bike da all mountain nascono per donare la massima libertà di scorrazzare autonomi e felici su e giù per i monti. Devono quindi essere e caci in salita ma anche divertenti in discesa, leggere ma affidabili,
veloci ma facili da guidare.
Caratteristiche evidentemente in antitesi tra loro e non sempre facili da sintetizzare. Sarà forse anche per questo che tra un modello e l’altro ci sono differenze anche importanti.
A partire dal diametro delle ruote fino ad arrivare alle sospensioni e relative escursioni. La moderna tecnologia ha portato ammortizzatori con corsa e assetti variabili, sistemi per l’autosag e comandi remoti, angoli sterzo variabili e reggisella telescopici. Tutto in nome della massima
versatilità, che è sicuramente un valore aggiunto in questo settore, ma non sempre fa rima con affidabilità e facilità d’uso. Che nell’off road, meglio non dimenticarlo, sono sempre valori fondamentali.
Individuata un’escursione base compresa tra i 130 e i 150mm abbiamo quindi scelto sei modelli per questa comparativa. Per la verità, fermo restando geometria e assetto adatti per l’all mountain (spesso più
importanti dell’escursione stessa), li abbiamo scelti più per le le loro di erenze che per quello che hanno in comune.
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