Il 14 luglio 2018 resterà una data storica per la mountain bike italiana. Gerhard Kerschbaumer ha vinto la prova di World Cup di Vallnord nel principato di Andorra e, dopo avere conquistato due Mondiali da Junior e Under 23, è tornato, e ci ha ci ha riportato, sul tetto del mondo della specialità Cross Country. In campo maschile, non succedeva da 12 anni e prima di lui erano riusciti nell’impresa solo Luca Bramati (due tappe nel 1995 e 1997), Hubert Pallhuber (1998), Martino Fruet (2000) e, appunto, Marco Bui nel 2005.


A Vallnord il campione d’Italia Kerschbaumer e lo svizzero Schurter si cimentano in una battaglia a due che li vede staccare la concorrenza di oltre un minuto già al quarto degli otto giri in programma. Distacco che Mathieu Van Der Poel, terzo al traguardo, e compagnia hanno visto crescere costantemente sul secco e duro tracciato della località situata ad una quota di 1550 metri. Una condizione particolare e favorevole per il nostro Gerry che ha passato lunghe settimane in alta quota e quindi si sente un po’ a casa. E poi ora sa che le sue accelerazioni in salita possono mettere in difficoltà anche Sua Maestà Schurter. Insomma, i presupposti ci sono tutti e Gerry al sesto giro mette il turbo e lascia il Campione del Mondo. Pochi secondi, dapprima, che via via diventano un distacco importante.

Da non crederci, una scena che non si vedeva da anni. O forse non si era mai vista… I pochi che sono riusciti a battere Schurter lo avevano fatto allo sprint o per pochissimi secondi. Ma mentre gli occhi dei tecnici e dei tifosi che in questi anni hanno imparato ad amare questo ragazzo schivo e gentile nei modi cominciano a diventare lucidi, Gerry pesta sui pedali come non mai è mostra il suo lato più determinato e cattivo, a tratti spavaldo, almeno per come sta correndo e staccando dalla sua ruota l’invincibile Schurter. E il cronometro, impietoso, registra la grande impresa: gli 11 secondi del primo allungo diventano presto 19 e, alla metà del settimo giro, ben 29. Schurter sembra non poter reagire e questo galvanizza ancora di più Gerhard che “pesta” sempre più forte e nemmeno si gira più indietro a guardare il suo avversario. Al secondo intertempo dell’ottavo e ultimo giro il vantaggio è di ben 1 minuto.
E cresce ancora fino al traguardo, quando il portacolori della Torpado Gabogas precede quello della Scott addirittura di 1’13”. E così, dopo i titoli Mondiali da Junior e Under 23, Kerschbaumer ritorna sul tetto del mondo della Mountain Bike, ma questa volta tra gli Elite dove non era ancora stato. Una prima volta a cui crediamo, e speriamo di cuore, ne seguiranno altre…molte altre. Perché questo ragazzo montanino, schivo ma gentile e decisamente atipico nel panorama internazionale di questo sport, sia per i metodi di allenamento spartani (ma a quanto pare per lui efficaci) sia per l’atteggiamento un po’ riservato e chiuso, è un Campione vero, con un “motore” unico, una guida molto efficace e pulita e una grande determinazione, anche se finora ha peccato un po’ di costanza.

Ma poco male, se poi arrivano questi risultati. Insomma, un grandissimo talento di poche parole che, almeno sulla sua riservatezza, e anche la sua umiltà (dono a volte raro e quindi prezioso) non si smentisce mai: «Settimana scorsa sono finito dietro Nino, oggi l’ho addirittura battuto, non ci credo. L’altitudine mi piace, mi sono allenato bene negli ultimi due mesi, ha funzionato. Ho fatto la differenza in salita, Nino è più veloce di me in discesa, ma la quota, il caldo e le lunghe salite mi hanno favorito. Mi sembra incredibile, sono felicissimo…» Per la cronaca Mathieu Van Der Poel è giunto terzo Avancini quarto e Sarrou quinto hanno completato il podio. Nella top ten di giornata un bravissimo Luca Braidot al sesto posto.
CLASSIFICA ELITE MASCHILE








