SULLA SPONDA TRENTINA DEL LAGO DI GARDA, GRAZIE AL LAVORO DI UN MANIPOLO DI RAGAZZI DI TORBOLE, È NATO PROPRIO SUI CLASSICI PERCORSI CHE HANNO FATTO UN PO’ LA STORIA DEL FREERIDE, UN PICCOLO BIKE PARK DALL’ALTISSIMO POTENZIALE. SIAMO ANDATI A FARCI UN SALTO!
Sassi, sassi e ancora sassi. E poi, certo, un gran bel panorama ma, poesia a parte, non ci sono dubbi sul fatto che i percorsi qui sull’Alto Garda sono spesso rock and roll. Quindi, se proprio proprio amate il
“liscio” (beh, per prima cosa cambiate genere musicale e almeno ascoltate un po’ di blues) magari evitate di presentarvi qui sull’alto Garda su un frontino. Per carità, come tutti sanno, di percorsi ce ne sono un’infinità da queste parti, con oltre 400 Km tra strade bianche e sentieri per tutti i gusti e i tipi di bici, ma
quelli di cui stiamo per parlarvi sono decisamente tosti.
Tosti, gravity e “old school” per la verità. Non per niente si tratta di alcuni classici dei classici, nati proprio laddove la mtb ha mosso i primi passi in Italia. Il mitico 601 su tutti, per esempio, e poi la Val del Diaol: trail storici amati, ma anche odiati dai meno tecnici, per la loro asprezza, che grazie al lavoro degli appassionati di Torbole si sono modernizzati e, soprattutto, sono diventati parte integrante dell’Alto Garda Bike Arena.

Un vero e proprio bike park creato e gestito dall’omonima Asd, associazione noprofit costituita da una ventina di appassionati dai 16 ai 40 anni mossi tanta passione per freeride/downhill e, ovviamente per il loro spettacolare territorio.
AGBA (Alto Garda Bike Arena) nasce nell’autunno del 2005 con lo scopo di valorizzare, sistemare e fare
manutenzione ai vari sentieri, molti in disuso da dedicare alla discesa in bici, con l’intento di averne alcuni dedicati esclusivamente alla mtb.
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