Secondo il portale svizzero Sport.ch, sembra che la positività di Mathias Fluckiger allo Zeranolo sia stata riscontrata in una quantità minima che non non sarebbe stata rilevabile dalla stragrande maggioranza dei laboratori e che tale importo non può quindi costituire un risultato positivo. Tale quantità potrebbe provenire semplicemente da un’intossicazione alimentare.

Il limite di Zeranol per determinare una positività è 5 ng/mL ed è stato trovato solo 0,3 ng/mL. Una quantità così bassa potrebbe essere rilevata solo grazie agli strumenti ad alta precisione del laboratorio in cui è stato analizzato il campione e che la stragrande maggioranza dei laboratori del pianeta non dispone. In altre parole, in altri laboratori tale importo non sarebbe stato nemmeno rilevato. Se così fosse, Fluckiger avrebbe tutte le carte in regola per vincere il caso. Ma la domanda nasce spontanea: se fosse davvero così, come è possibile una simile situazione? Chi è l’organo che tutela gli atleti biker professionisti?
Swiss Sport Integrity, agenzia antidoping svizzera, ha sanzionato Mathias Fluckiger il 18 agosto sulla base di una positività in un campione di urina prelevato il 5 giugno ai Campionati svizzeri XCO. Il 7 settembre, Mathias Fluckiger ha pubblicato una dichiarazione in cui annunciava la sua innocenza e fornendo la sua versione dei fatti.
La possibile richiesta di risarcimento danni potrebbe arrivare fino a 1 milione di franchi svizzeri.
