Abbiamo avuto il piacere di confrontarci con Daniele Herin, figura storica della mountain bike valdostana ed ex presidente delle guide locali, per analizzare il passato, il presente e il futuro di questa realtà.
Un bilancio della stagione 2024
Ciao Daniele, com’è andata l’ultima stagione?
Siamo molto soddisfatti: i numeri sono in crescita, e questo è fondamentale per una realtà come la nostra, che deve basarsi su dati concreti per pianificare il futuro.

Cervinia Bike Park: un’identità all-mountain
Che tipo di bike park è quello di Cervinia?
Inizialmente eravamo piuttosto “liberi”, organizzando eventi come la Mega a partire dal 2003. Con il tempo, però, ci siamo strutturati per rispondere alle esigenze di un settore in costante evoluzione. Aumentando i numeri, abbiamo realizzato trail dedicati per garantire maggiore sicurezza e una convivenza armoniosa con gli altri turisti.
È corretto dire che Cervinia ha una forte vocazione all-mountain?
Assolutamente sì. Fin dall’inizio abbiamo voluto valorizzare la dimensione escursionistica del nostro comprensorio. Questo per due motivi: da un lato, la downhill (DH) è spesso percepita come una disciplina pericolosa e poco adatta al turismo generale; dall’altro, il nostro territorio si presta perfettamente all’esplorazione. La rete di sentieri di mezza montagna consente di creare itinerari unici, come la Balconata del Cervino, che collega borghi e offre panorami mozzafiato ( QUI l’articolo)
Un esempio emblematico? Partire dal ghiacciaio e arrivare a Chatillon: una cavalcata che attraversa tutta la valle.

L’evoluzione della MTB
Come vedi l’evoluzione della mountain bike?
La MTB è in continuo movimento. All’inizio c’era una sola bici per tutto, poi si sono differenziate le discipline: XC, DH, freeride, e infine enduro e all-mountain, che uniscono caratteristiche di altre categorie. Ora stiamo assistendo al ritorno delle moderne bici da XC, sempre più versatili.
Oltre all’evoluzione tecnica, abbiamo assistito a una maturazione del settore anche dal punto di vista dei servizi. Ad esempio, oggi investiamo molto nelle scuole di MTB per i più giovani, un concetto impensabile fino a pochi anni fa. Questo ci aiuta a costruire una base solida per il futuro.

L’impatto delle e-bike
Come hanno influenzato le e-bike il bike park e il turismo?
Le e-bike hanno avuto un impatto significativo. Da un lato, hanno permesso a molte persone di tornare sui sentieri e di esplorare il nostro territorio, sia nel bike park sia nei percorsi all-mountain. Tuttavia, hanno anche portato nuove sfide, come la gestione della convivenza con i pedoni.
E sul tema sicurezza?
Inizialmente sì, ci sono stati problemi. Le e-bike hanno permesso a persone poco allenate di raggiungere luoghi prima impensabili, ma spesso mancava il bagaglio tecnico per affrontare le discese in sicurezza. Oggi la situazione è migliorata: chi usa le e-bike è più consapevole e preparato.
Uno sguardo al futuro
Il Cervinia Bike Park ha saputo evolversi senza perdere di vista la propria identità. Grazie all’impegno di professionisti come Daniele Herin, questo angolo delle Alpi continua a offrire esperienze uniche per ogni appassionato di mountain bike, dall’escursionista all’esperto di discese tecniche.
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