Lo scorso weekend si è tenuto il 5° IMBA Gathering, un’edizione speciale che ha coinciso con il decennale dell’associazione. Un momento di confronto importante per capire dove sta andando il mondo della mountain bike, tra gestione dei trail, rapporti istituzionali e nuove sfide professionali.
Qualità dell’offerta e conta dei passaggi
Uno dei temi più dibattuti è stato quello della qualità dell’offerta e della quantificazione dei passaggi sui trail.
La manutenzione, la fruibilità e, in generale, la qualità dei percorsi rappresentano il biglietto da visita principale per ogni destinazione MTB. Oggi la community dei biker è sempre più esigente: un trail poco curato o mal progettato può compromettere l’intero progetto turistico di un’area.
Parallelamente, le istituzioni hanno bisogno di dati concreti: conoscere il numero di passaggi consente di misurare il ritorno economico degli investimenti, capire quali trail funzionano e dove ha senso concentrare risorse e manutenzione.
Rapporto con le istituzioni e ricerca di risorse
Per associazioni e appassionati, il dialogo con le istituzioni rimane una delle sfide più complesse.
La burocrazia, i bandi e i vincoli normativi rendono difficile realizzare e mantenere trail di qualità, soprattutto per realtà basate sul volontariato.
Eppure, senza un approccio strutturato, è impossibile accedere ai fondi pubblici e privati necessari per far crescere il movimento.
Più lobbying e professionalità
IMBA può diventare un punto di riferimento politico e tecnico per il settore, seguendo un percorso simile a quello del CAI o di altre realtà riconosciute.
Serve una rappresentanza forte, capace di essere ascoltata quando si definiscono bandi o regolamenti che riguardano la MTB (vedi il caso dei divieti veneti).
Molti operatori sottolineano anche l’urgenza di riconoscere la figura del trail builder come professione.
Così come un ingegnere firma i progetti edilizi o una guida alpina quelli delle vie ferrate, anche i trail per MTB dovrebbero essere supervisionati da un tecnico qualificato, che ne valuti sicurezza, sostenibilità e manutenzione.
In alcune realtà più strutturate questo già accade: i trail builder sono professionisti formati, mentre i volontari diventano una risorsa di supporto alla progettazione.
Economia e ricaduta sul territorio
Gli operatori turistici pongono una domanda chiara: “Se investo 100 nei trail, qual è il ritorno per la mia attività?”
La risposta passa dai numeri. IMBA può giocare un ruolo chiave nel raccogliere dati affidabili sulla ricaduta economica del settore, offrendo strumenti concreti a chi vuole investire e portando solidità al dialogo con le istituzioni.
Il ruolo chiave della comunicazione
C’è però un elemento spesso sottovalutato: la comunicazione.
Senza una strategia comunicativa, anche il trail più spettacolare rischia di restare sconosciuto ai più.
Comunicare non significa solo postare una foto o una traccia su Strava, ma costruire un piano che includa eventi, testimonial, campagne mirate e storytelling coerente con l’identità del territorio.
La comunicazione è ciò che trasforma un trail locale in una destinazione riconosciuta.
Un consiglio per IMBA e per chi lavora nel settore: dopo l’advocacy, serve un passo ulteriore verso la professionalità comunicativa.
Solo così i biker sapranno dove andare… e i territori potranno crescere davvero.

