DOPO FINALE LIGURE LA DOMANDA È SORTA SPONTANEA VEDENDO DECINE E DECINE DI FURGONI VIAGGIARE PER LE MANIE… MA FORSE ERA SOLO L’INVIDIA DI NON ESSERE PRESENTE IN GARA!
Articolo presente su 365mountainbike Magazine di 34/35 Novembre-Dicembre 2014
Finale Ligure è andato in scena uno spettacolo assoluto, rider da tutto il mondo hanno invaso la cittadina (circa 500 solo i partenti!) con persone in bici dalla mattina alla sera che poi hanno invaso la piazza centrale e tutte le attività.
Fa strano pensare che una delle gare più rinomate ed amate, sia per luogo che per tracciato, sia in Italia, paese che oramai disprezziamo giornalmente. Campioni da tutto il mondo arrivano ed esclamano:”what a great place!” dicendoci come siamo fortunati a vivere in questi posti. Fino alla settimana
precedente della gara i percorsi erano ancora tenuti segreti e non pubblicati ufficialmente, con gli atleti che aspettavano il famoso comunicato stampa per capire in che PS passare le restanti giornate prima della gara.
Sabato 27 Settembre (ndr, la gara si è svolta il 4/5 Ottobre) è stato annunciato il percorso e i rider hanno cominciato a girare in lungo e in largo per le 6 PS dell’ultima prova di Enduro World Series, due giornate
di gara dura e pura, con circa 95 km da percorrere, suddivisi in 50km il Sabato e 45km la Domenica, per un totale di 2300m di dislivello negativo!
E proprio per la durezza della gara era impensabile che un’atleta si sarebbe provato 2-3 volte le varie PS pedalandole e quindi è iniziato il walzer dei furgoni, con i rider che non cercavano altro che una macchina (e principalmente un’autista!) per potersi provare in tutta tranquillità le varie PS senza dover perdere delle ore in sella (ed energie preziose) per raggiungere le partenze.
Vedere tutto questo interesse è piacevole ma visto da un occhio esterno stride un po’ con lo spirito ecologico che vuole portare l’enduro, cioè quello di pedalare in luoghi incantevoli con la propria MTB,
innescando anche situazioni pericolose con i vari shuttle che facevano letteralmente il pelo ai vari ciclisti che salivano sulle Manie, vista la carreggiata stretta. Per una gara professionistica come è stata Finale si potrebbe chiudere un occhio anche se forse l’idea di riportare a chilometraggi più umani, su di un solo giorno di gara, potrebbe essere un’ottima soluzione per vietare le risalite meccanizzate nella settimana della gara (poi come al solito ci saranno i furbi che proveranno ad usare il furgone anche se vietato ma d’altronde anche l’epo non è consentito in molti sport ma se ne fa comunque buon uso).
Se vieni beccato sei squalificato. Gli shuttle uno può usarli come meglio crede nelle settimane precedenti in modo da non rovinare gli affari alle varie aziende che operano nel settore, logico che così facendo i percorsi si possono anche non tenere segreti fino all’ultimo. Riportando quindi le gare su 3-4 PS (con magari una ripetuta 2 volte), garantirebbe più spettacolo visto le prove più intense, il pubblico meno disperso (che adesso come adesso è costretto a viaggiare come un forsennato per vedere la gara) e la lotta sarebbe sul filo dei centesimi. L’importante è che questo “modus operandi” non entri anche nelle gare minori altrimenti sì che sarebbe una filosofia sbagliata.
