Partiamo dall’obbiettivo di avere delle luci buone: l’obiettivo è vederci ma anche essere visti. Ecco perché bisogna prestare particolare attenzione anche alla luce posteriore, specialmente nel caso ci troviamo a frequentare strade asfaltate (oltre ad essere previste per legge).

TIPOLOGIE DI LUCE
Ci sono tre tipi di luce da bici: classica, alogena e led. La classica è giusto per dovere di cronaca ma non si usa più in ambito sportivo (almeno che non volete fare un effetto vintage). La lampadina alogena è un bel compromesso, che permette un maggior controllo sul fascio di luce e una potenza tra 0,28 a 0,44 Watt, ma quella più usata (e consigliata) è la luce al led. Le luci led per bici realizzate con materiali semiconduttori, i quali emettono fotoni quando vengono attraversati da una tensione elettrica. Il vantaggio del led è una maggior potenza con un minor consumo, inoltre il fascio di luce è facilmente controllabile grazie ad un sistema di specchi all’interno della lampadina che direziona e amplifica la luce.
POTENZA
Nelle luci in commercio troviamo, come valore di riferimento, i lumen o i lux. Il lumen è l’unità di misura per la potenza del flusso luminoso; il lux esprime invece l’ampiezza del fascio luminoso (la quantità di lumen per metro quadrato). Due valori importanti visto che in bici abbiamo bisogno si di potenza ma anche di ampiezza (esempio: per vedere i bordi del sentiero).
Se usi la bici in città in zone abbastanza illuminate vanno bene luci fisse o intermittenti tra 20 e 30 lumen, ma la potenza deve arrivare a 200 lumen se le strade sono meno illuminate. Per i faretti posteriori sono sufficienti 30 lumen. Non dimenticare l’ampiezza del fascio di luce perché in città l’illuminazione periferica è fondamentale per la tua sicurezza.
Se pratichi il ciclismo su strada bisogna farsi vedere, quindi la potenza della posteriore deve essere ad un buon livello (non può essere inferiore ai 100 lumen). All’anteriore almeno 500 lumen.
Se invece sei un’amante del fuoristrada, è la tipologia di biker più esigente, perché deve illuminare sia in profondità che in modo periferico. Il mio consiglio sono almeno 1000 lumen e un fascio di luce abbastanza ampio da illuminare i lati. L’ideale sarebbe combinare una luce a manubrio più ampia a una luce più direzionale sul casco (almeno 500 lumen), in modo da avere raggiunto entrambi gli obiettivi.

DOVE SI FISSANO LE LUCI?
Le luci posteriori di solito si fissano al reggisella oppure può capitare direttamente allo scafo della sella (come alcuni modelli). Occhio a non metterla in una posizione che poi verrà coperta (pensiamo sul tubo verticale di una full suspension dove, in caso di ammortizzazione, viene coperta dalla ruota posteriore).
Nel fuoristrada, si consiglia di avere una luce sul manubrio, per illuminare bene gli ostacoli a breve distanza, e una sul casco, per illuminare più a lungo raggio e poter direzionare la luce.

QUALE ALIMENTAZIONE?
I modelli che consigliamo hanno batteria ricaricabile via USB (poi troviamo con pile o con dinamo). Ci sono anche delle luci specifiche per e-bike che sfruttano come alimentazione la batteria della bicicletta (sistema più sicuro per non rimanere senza luce).

IMPERMEABILITA’
La pioggia al mondo esiste, soprattutto in inverno, e quindi è molto importante controllare che il grado di impermeabilità del faro sia buono. Lo standard di riferimento per la resistenza all’acqua si chiama IPX, il massimo è IPX7 (consigliabile almeno IPX6).
EXTRA
Come ultimo consiglio, soprattutto per uscite più lunghe, un power bank. Se rimanete senza batteria, una piccola pausa caffè per permettervi di tornare a casa in sicurezza. Sempre se i bar non siano chiusi!

