Ho raggiunto telefonicamente Enrico Martello, vero trascinatore del progetto bike di La Thuile, responsabile della preparazione del team Lapierre e consulente per i tracciati XC. Una figura con una visione chiara della mountain bike e un bagaglio di competenze solide.
Sotto la sua direzione, La Thuile è diventata una località con un’identità definita fin dall’inizio, costantemente rafforzata sia sul fronte dei trail che degli eventi. L’introduzione della PS enduristica in notturna ha aperto una strada che molti vorranno seguire.
Ciao Enrico, come giudichi la stagione appena conclusa?
È stata un’annata molto positiva: numeri in crescita, grande feeling con i rider e un evento mondiale di cui si parlerà a lungo.
Partiamo proprio dalla World Cup: da dove è nata l’idea di una PS in notturna?
Era un’idea che avevamo da tempo. In passato ci avevano sconsigliato di farla, ma quest’anno era il momento giusto. È andata oltre le aspettative: un evento nell’evento che ha conquistato tutti.

E per il prossimo anno?
Come da tradizione, faremo le cose in grande: saremo la prima località ad ospitare quattro eventi mondiali che partiranno dallo stesso piazzale. Un’esperienza complessa da organizzare, ma entusiasmante.
La conformazione della valle vi aiuta in questo?
Assolutamente sì. Partenza e arrivo nel cuore del paese facilitano la logistica e permettono di dare visibilità anche a una disciplina come l’enduro, spesso difficile da seguire.

A proposito di enduro: serve un nuovo format per il futuro?
L’enduro è perfetto per raccontare una località e i suoi trail, ma è vero che va ripensato. Come XC e DH si sono evoluti, anche enduro e marathon devono fare un salto in avanti.
Magari con “gli Stati Generali della disciplina” per trovare una nuova direzione comune.
Quanto incidono gli eventi sulla promozione turistica?
Sono fondamentali. Esiste un turismo che si muove lungo il binomio “mare e monti”: molti stranieri uniscono La Thuile a Finale Ligure, creando pacchetti di sei giorni tra le due mete proprio grazie alla risonanza data dalla Coppa del Mondo.

Che tipo di rider sceglie La Thuile?
Chi viene da noi cerca percorsi tecnici e sfidanti. Sa che troverà terreno per mettere alla prova le proprie doti fisiche e di guida. Ogni volta che ripensiamo ad un trail cerchiamo di considerare la nostra identità e il nostro pubblico. Senza snaturarci ma migliorando l’offerta.

Da trail builder esperto, come vedi l’evoluzione della MTB?
Il livello tecnico medio si è alzato molto, anche grazie alle scuole MTB che lavorano con i bambini come nello sci.
Oggi i rider sono più consapevoli e pretendono tracciati curati. Manutenzione e qualità sono parole chiave: rock garden e radici sì, ma no a sponde sfondate e braking bumps. Le località che trascurano questo aspetto stanno perdendo appeal e una volta che l’immagine si incrina è più difficile recuperare crdibilità.


Molti allungano la stagione: voi
È la direzione giusta. Il biker moderno va in bici tutto l’anno, quindi le località di media montagna fanno bene a programmare stagioni più lunghe. Per noi è più complicato a causa della quota e dei ghiacciai. La neve arriva presto e già da ottobre il terreno è spesso ghiacciato, rendendo l’esperienza di riding troppo estrema anche per i nostri standard.

Conclusione
Una località in costante crescita, con un’identità precisa, capace di unire tecnicità, sfida e numeri: questa è La Thuile secondo Enrico Martello.






