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Curvare bene in MTB: tutto quello che devi sapere

“Ma come fai a curvare così?”
Questa domanda, tra biker, salta sempre fuori. Qualcuno risponde con un’alzata di spalle, qualcun altro parla di “sensazione”, altri ancora dicono semplicemente: “Basta girare il manubrio, no?”


La verità è che curvare davvero bene in MTB richiede molto di più di un gesto meccanico. C’entra il corpo, c’entra la bici, c’entrano l’equilibrio e la capacità di leggere il terreno. E sì, anche un po’ di allenamento. In questo articolo, ti racconto passo passo come impostare una curva in modo corretto e consapevole, sfruttando le moderne geometrie delle MTB e le potenzialità del tuo corpo.

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Le bici di oggi: più performanti, ma anche più tecniche

Le MTB moderne sono progettate per affrontare sentieri sempre più difficili con maggiore velocità e sicurezza. Hanno angoli di sterzo più aperti, reach più lunghi, carri posteriori attivi e sospensioni più sofisticate. Tutto bellissimo… ma serve sapere come usarli.

Per esempio:

  • Un angolo sterzo aperto ti dà stabilità, ma solo se sai caricare bene l’anteriore.
  • Un reach più lungo ti mette in una posizione centrale e distesa, ma devi restare attivo col corpo.
  • Il carro posteriore restituisce energia in uscita di curva, ma solo se il tuo baricentro è dove deve essere.

In pratica, la bici lavora bene se la guidi bene. E le curve sono il punto in cui tutto questo si sente di più.

1. Il peso va sull’anteriore: dove guardi, lì vai

Una delle cose più importanti – e spesso sottovalutate – è la distribuzione del peso. Se in curva ti ritrovi troppo indietro, la ruota davanti non lavora: perde grip, scappa, e spesso ti ritrovi a correggere troppo tardi.

Il segreto? Porta il busto in avanti, carica bene l’anteriore, usa le braccia non solo per tenere il manubrio ma per guidarlo attivamente.

Vuoi un esercizio semplice?
Prendi un parcheggio vuoto e prova a disegnare delle curve lente sull’asfalto. Concentrati su dove spingi il peso. Prova a spostarlo un po’ in avanti ogni volta, e senti come cambia il comportamento della bici.

2. Corpo centrale, bici che piega

Un altro errore classico: piegare tutto il corpo dentro la curva, come se stessi guidando una moto da GP. In MTB non funziona così.

Devi pensare che la bici piega, tu no.
Tu resti centrale, verticale rispetto al terreno, e lasci che sia la bici a inclinarsi sotto di te.

Questa posizione ti permette di:

  • Controbilanciare le forze centrifughe
  • Restare reattivo con braccia e gambe
  • Usare il corpo come un ammortizzatore naturale

E soprattutto, di guidare, non subire.

Bici inclinata verso destra, busto che si sposta verso sinistra. Così si mantiene il corretto centro di pressione

3. Sguardo avanti, testa dritta

Un’altra cosa che cambia tutto – ma davvero tutto – è dove guardi.

Lo sguardo deve essere più avanti possibile, mai attaccato alla ruota. La testa deve rimanere orizzontale, non inclinata con la curva. Se inclini la testa, le spalle si abbassano, perdi simmetria e il manubrio diventa più difficile da gestire.

Prova: la prossima volta che curvi, pensa solo a tenere la testa dritta e guardare avanti. Ti sembrerà strano all’inizio, ma noterai subito il cambiamento.

4. Gomiti: né troppo larghi, né chiusi

La posizione delle braccia è fondamentale.
Gomiti troppo larghi? La spalla ruota in avanti, diventa instabile, e perdi il controllo.
Gomiti troppo chiusi? Non riesci ad assorbire gli urti.

La posizione ideale è quella in cui gli avambracci sono quasi paralleli tra loro, leggermente piegati. Così attivi il tricipite (per assorbire), il bicipite (per stabilizzare) e il pettorale (per mantenere il busto in assetto).

Un consiglio: allena i tricipiti, sono tra i muscoli più usati in discesa, anche se non te ne accorgi subito.

5. Il gioco di ginocchia e bacino

Infine, il movimento più “invisibile”, ma super efficace: la doppia rotazione.

  • Ginocchia verso l’interno curva: aiutano a direzionare.
  • Bacino verso l’esterno curva: bilancia il corpo, combatte la forza centrifuga.

Questo movimento ti permette di “entrare nella curva” con fluidità, senza perdere trazione o rigidità. Anche qui, puoi provare su asfalto o su un trail facile, esagerando un po’ il gesto per capirlo bene.

un lieve pendio può aiutare a prendere confidenza con i movimenti

In conclusione: ogni curva è un’occasione per migliorare

Curvare bene in MTB non è una dote magica, ma una tecnica che si impara, si prova, si affina.

Più comprendi il comportamento della bici, più il tuo corpo imparerà a rispondere nel modo giusto. E non solo curverai meglio… ti divertirai molto di più.

Nel prossimo tutorial parleremo di anticipi e traiettorie: come preparare la curva, come leggerla, e come uscirne più veloci e in controllo.

Ti lascio anche ad un video del nostro Davide Finetto: sempre pungente ed ironico, ma professionale.

👉 Fino ad allora… buon riding!



Scritto da

[email protected] Redattore ed esperto di viaggi in mountain bike. Chiropratico e personal trainer, da anni al seguito di alcuni dei più forti interpreti nazionali dell'enduro mtb.

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