Bottecchia Cicli, storico marchio Veneziano, ha insospettito l’ufficio antifrode delle Dogane di Marghera per il fatto che ha cominciato a ricevere spedizioni dalla Cina per i singoli componenti, assemblando in Italia le varie parti (fino a 600 per ogni bici) per poi esporle in vetrina e venderle. Ricordiamo che Fantic aveva acquisito Bottecchia Cicli lo scorso Luglio.

Le indagini
Le indagini erano iniziate ad Agosto del 2021 facendo delle verifiche sui documenti dell’azienda che, dopo quasi dieci mesi, hanno portato a un ordine di sequestro preventivo per una cifra di 2 milioni e 175 mila euro, emesso dalla Procura Europea nei confronti di Bottecchia Cicli srl di Cavarzere. Bottecchia è accusata di aver evaso tributi doganali (per oltre 2 milioni di euro), di contrabbando aggravato e di falso in atto pubblico. L’Europa ha istituito un dazio sulle biciclette elettriche importate dalla Cina per difendere i nostri mercati, grazie al Regolamento Europeo 1012 del 2018, per contrastare la vendita sottocosto dei prodotti provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese.
Una notizia che infama e offende l’operato e l’immagine dell’azienda. Non siamo contrabbandieri, produciamo biciclette da cento anni. Faremo tutto quello che è in nostro potere per salvaguardare l’operato della società – Bottecchia Cicli
