Secondo il portale esmtb.com, Alejandro Valverde sta pensando a gareggiare in qualche evento gravel, anche se in modo più rilassato. Anche se il “rilassato” per un agonista come lui è sempre difficile da decifrare. Alejandro Valverde si è ritirato dal ciclismo professionistico all’età di 42 anni ed è rimasto legato al team Movistar con compiti di staff.

Mi piacerebbe partecipare a gare di gravel o cose del genere, anche se non conosco ancora bene l’ambiente. Porsi un obiettivo sportivo e divertirsi. Forse, senza tanta insistenza o disciplina, ma le mie mattine di allenamento non saranno toccate. Il mio compito principale in Movistar sarà migliorare la comunicazione tra dirigenti, allenatori e corridori. Sì, sarò in ammiraglia in alcune gare. Continuerò a farmi vedere alle gare su strada – Alejandro Valverde
Con l’arrivo del Campionato del Mondo Gravel UCI, la disciplina sembra aver trovato una formula per attirare ciclisti di varie discipline e metterli assieme, un po’ come aveva fatto l’enduro nei primi tempi. Ma se il Gravel diventerà una disciplina a tutti gli effetti agonistica (anche se snaturerebbe un po’ l’ambiente tipico del gravel che è nato proprio con un ottica anti-agonistica, ndr), porterà alla specializzazione e quindi il mix sarà sempre più difficile
Alcuni di loro, come Daniel Oss, hanno già visto in questa modalità un modo per prolungare la propria attività ciclistica dopo la carriera professionale su strada. Vedremo se Valverde si unirà a loro o meno. Anche Vincenzo Nibali sarebbe l’atleta perfetto per il gravel, anche se sembra più interessato alla MTB.
