La Federciclismo è nella bufera per un fatto di provvigioni che ammontano a 106.000€ nei confronti di una società irlandese per la mediazione nella ricerca di sponsor. Ma, come se non bastasse questo, si apre un altro fronte, cioè quello degli insulti subiti dalla vicepresidente Norma Gimondi, che hanno portato l’avvocata bergamasca a lasciare il consiglio federale pochi giorni fa.
Gimondi sta valutando di andare per vie legali (non sarebbe difficile visto che è un’avvocata). Prossima settimana è previsto un incontro con il presidente del comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò per fare il punto. Anche Gianni Bugno si inserisce per suggerire una mediazione e non passare alle vie legali.
LE OFFESE RICEVUTE DA GIMONDI
Ignorante e scorretta: così avrebbe definito Norma Gimondi il consigliere Gianantonio Crisafulli nel Consiglio Federale, aggredendo la vice-presidente che ribadiva le sue perplessità sulla vicenda del pagamento di 106.000€ alla società irlandese per la mediazioni di sponsor:”La delibera era “inesistente” e non si poteva autorizzare un pagamento senza aver visto un contratto“, queste le parole di Crisafulli.
Nell’intervista alla Gazzetta dello Sport di Lunedì 29 Agosto, Norma Gimondi aveva riferito: “Il 18 giugno mi sono astenuta dall’approvazione del bilancio consuntivo e sono stata aggredita verbalmente dallo stesso consigliere col quale ho avuto un diverbio sabato“. A quanto pare, non ci sarebbe comunque stata solidarietà dai colleghi all’uscita di scena della Gimondi in seguito alle parole di Crisafulli.
