Tocca a Oasi Zegna ospitare la seconda tappa del circuito 4 enduro. Una classica del circuito che quest’anno ha vissuto momenti di difficoltà. Le condizioni meteo particolarmente avverse hanno reso complicato il compito a Zampieri and friends, i quali si sono trovati davanti a un bivio, sapendo che qualsiasi direzione avessero preso avrebbe scontentato qualcuno.

Il tracciato di Oasi è un mix tecnico di alto profilo, con passaggi fra radici e rocce; con pendenze importanti che lo hanno reso negli anni un posto dove affinare le capacità di guida. E’ una località in cui mi piace venire a correre; le difficoltà tecniche sono uno stimolo a guidare al meglio, cercando di trovare un ritmo dove sembrerebbe apparentemente impossibile farlo. Forse anche per questo motivo è arrivato il primo podio di stagione. Ma non è della mia prestazione nella categoria ‘ad un passo dello spizio’ che bisogna parlare, anche se un podio con Davide Sottocornola e Bruno Zanchi è di tutto rispetto, ma piuttosto della giornata di gara, che è stata impegnativa sotto molti punti di vista.

La complessità dei tracciati è stato il motivo delle molte riflessioni che hanno portato gli organizzatori a stravolgere il programma competitivo. Qualsiasi scelta avessero fatto avrebbero certamente scontentato una parte dei corridori, motivo per cui ritengo doveroso un ringraziamento per il lavoro che hanno comunque portato avanti.

Raggiunti il lunedì dopo la competizioni erano i primi a rammaricarsi dell’accaduto, in cuor loro avrebbero preferito prendere una direzione più agonistica, rispettando il grado di ‘gara nazionale’ che questo evento aveva; ma facendo così avrebbero messo a repentaglio l’integrità fisica di molti rider, non strutturati agonisticamente per questo evento.

Questo elemento meriterà un articolo in cui riflettere su come permette all’enduro di maturare, diventando così una disciplina più professionale, al pari delle altre di questo ambiente. Ma per adesso dobbiamo parlare del presente, il quale ci dice che la gara si è disputata sulla ripetizione della medesima speciale, quella Caulera che gli organizzatori hanno ritenuto fosse la più abbordabile per tutti.
LA GARA
Come scritto nel titolo la vittoria è andata a Matteo Berta, che ha saputo interpretare al meglio un percorso molto insidioso, dando anche un distacco importante ai suoi inseguitori. Grazie a questa vittoria Matteo ha potuto festeggiare al meglio il suo compleanno con il resto della squadra capitanata da Cico. Al secondo posto Alex Lupato e al terzo l’attuale campione italiano Mirco Vendemmia. Una caduta a poche curve dalla fine ha messo fuori dai giochi Matteo Raimondi, che ha dovuto terminare la gara con il manubrio girato al contrario.



In campo femminile ottimo risultato di Gloria Scarsi, capace di mettersi dietro le gemelle Ghering, da sempre affezionate alla località del biellese.

Ora la carovana del 4enduro si sposterà a Pogno, altra storica località dell’enduro nazionale, dove lo staff dei gufi è già al lavoro per apparecchiare un evento degno del blasone della località.
