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CONWAY GRV 6.0: il test della Gravel tedesca

Un mese e più in giro per sterrati con con questa Conway grv 6.0, questo il responso.


Conway è parte del colosso tedesco Hartje. Azienda con 127 anni di storia specializzata nella distribuzione sia a due che quattro ruote. Un Colosso che ha nel suo portafoglio diversi marchi, alcuni controllati direttamente altri invece che possono avere maggiore indipendenza. Conway fa parte di questa seconda categoria di aziende.

Come dicevamo è un marchio del tutto indipendente, gestito dal product manager Thomas Farbacher. Il quale si occupa personalmente dello sviluppo delle nuove bici e basa gran parte del suo lavoro sull’esperienza diretta (in sintesi, è uno alla vecchia maniera, che guida i suoi prototipi e li sistema con le sue mani,

Conway non deve essere percepita come il solito brand tedesco, perchè per tutti i modelli la progettazione e lo sviluppo vengono fatti interamente in casa. Ovviamente poi i telai vengono prodotti fuori Europa, ma tutto viene concepito in Germania e ogni progetto è esclusivo di Conway.

IL TEST

Autunno tiepido e meteo clemente hanno permesso di utilizzare in modo intenso questa gravel bike. Sono stato sulle colline novaresi, lungo il fiume Toce e attorno al lago d’Orta, cercando di portare la Conway grv  6.0 nella maggior parte delle situazioni tipiche del mondo Gravel pe.

Una bici progettata per le lunghe distanze, con diversi punti di ancoraggio per le borse e una posizione confortevole. Le geometrie sembrano orientate ad un utilizzo più stradale o su tratte con fondi lisci e compatti. Questa caratteristica la si percepisce bene nei rilanci o in generale quando si pedala in piedi. Una posizione ben distesa rende le lunghe escursioni confortevoli, distribuendo bene il peso del corpo fra appoggio sella e braccia.

La luce fra la ruota anteriore e la punta del piede garantisce l’agio necessario anche nelle curve più strette, impedendo così il contatto fra le parti , permettendo maggiore maneggevolezza in ogni situazione.

Una buona luce fra punta del piede e ruota anteriore permette di curvare anche negli spazi più stretti.

Buono l’equilibrio della sella, che mantiene un giusto bilanciamento fra confort e prestazione, senza eccedere con l’effetto ‘cuscino’; ad aiutare l’assorbimento degli urti ci viene in contro anche la generosa imbottitura del manubrio.

Una posizione confortevole anche grazie alla scelta di sella e imbottitura del manubrio

IN SALITA

La rapportatura è ideale per un utilizzo all round, il 46-30 all’anteriore e il 32 come pignone maggiore sono sufficienti per la maggior parte delle salite. Volendo fare i pignoli forse si poteva osare un po’ di più passando ad un 36, in modo da salvare la gamba nei giri più lunghi.

La posizione in sella permette una buona distribuzione dello sforzo durante tutta la pedalata; ottima da questo punto di vista sia la geometria del piantone che la rigidità laterale. Come detto, gli angoli un po’ chiusi garantiscono una buona stabilità anche quando ci si alza in piedi per rilanciare o solo per cambiare la posizione durante un’ascesa particolarmente lunga.

Una rapportatura corretta, che permette di affrontare anche salite impegnative.
Una geometria che permette di rilanciare ottimamente

IN PIANURA

La bici scorre che è un piacere. Nonostante le coperture tassellatesi riesce a mantenere un velocità di crociera elevata. Questo grazie alla scorrevolezza del mozzi e alla progettazione del telaio. La velocità assoluta non dovrebbe essere un elemento fondamentale in una Gravel, ma è anche vero che un mezzo più scorrevole può significare meno tempo di percorrenza o minor sforzo fisico.

Ottima la scorrevolezza delle ruote, che permettono di tenere una buon velocità

LO STERRATO

Il rovescio della medaglia di un telaio scattante è una certa rigidità quando il fondo si fa più accidentato. Sulle strade bianche ben pressate questa Conway viaggia che è una meraviglia. Per quel che riguarda il grip la scelta delle Continental terra Grip ha aiutato molto. In autunno il fondo è particolarmente scivoloso, ma grazie a queste gomme ho avuto modo di salire ovunque con la dovuta sicurezza. Oltre al grip anche l’indice di assorbimento degli urti è elevato, qualità che permette di smussare la rigidità strutturale.

CONCLUSIONI

Il mondo gravel è in continua evoluzione. Un po’ lifestyle e un po’ viaggio esperienziale. Un segmento in crescita con un potenziale bacino di sportivi molto grande.  L’estesa rete di carrabili della nostra pianura è il terreno prediletto per questo modo di interpretare le due ruote.

Ma la Gravel può interessare anche stradisti che cercano un mezzo con maggiore confort e stabilità o che desiderano poter ampliare le proprie opportunità. infatti le geometrie più aperte rispetto ad una tradizionale bici da strada la rendono più sicura in ogni situazione

Questa Conway secondo me si posiziona in questa fascia. Il biker che desidera un mezzo valido su strada, con cui però sfuggire alla monotonia del bitume in quasi tutte le situazioni. Un rapporto qualità prezzo interessante e una livrea sobria ma che sa richiamare i canoni stilistici del segmento, fanno di questa  Grv 6.0 una valida scelta, sia per chi interpreta la bici come strumento per il benessere sia per chi desidera avere una mezzo in più con cui scoprire la natura.

Conway è un marchio distribuito da 4guimp.



Scritto da

marco.tagliaferri@365mountainbike.it Redattore ed esperto di viaggi in mountain bike. Chiropratico e personal trainer, da anni al seguito di alcuni dei più forti interpreti nazionali dell'enduro mtb.

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