Sul web si legge che a molti atleti non sono piaciuti alcuni passaggi presenti nella Coppa del mondo Dh ad Andorra. I piloti si sono lamentati che la pista, in alcuni punti, era molto pericolosa.
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In linea di massima, le sezioni naturali e grezze piacciono molto mentre quelle artificiali un po’ meno, oltre a risultare pericolose. Pippo Marani, ideatore della Black Snake, è sempre stato un sostenitore di questo pensiero.
Sembra essere incredibilmente difficile per i trail builder giudicare quanto velocemente possano correre gli atleti il giorno della gara: dopotutto, sono i più veloci al mondo, quindi non ce ne sono molti che possano fare la cavia e quando arrivano feedback dagli “atleti veri”, non dovrebbero essere ignorati.
A supporto dei trail builder, si sono fatte delle modifiche in corso d’opera al tracciato, ma i tratti artificiali sono stati un grosso problema, specialmente quelle curve di 90 gradi nel finale con relativo drop e sprint verso il traguardo.
JOLLY DI FINN ILES
Finn Iles ha chiuso al 3° posto in seguito ad una run con molti rischi, compreso l’ultimo a pochi metri dall’arrivo dopo quel salto in curva che non ha risparmiato invece il giovane talento Remy Meier-smith (video più sotto).
FLORENT DALVET
Il giovane rider francese Florent Dalvet è stato vittima di questa brutta caduta che gli è costata la rottura di tibia e perone. Ha dichiarato un problema con il marshall che gli ha sbandierato la bandiera rossa troppo tardi.
In conclusione i tracciati artificiali, i salti, i drop danno tanta spettacolarità per le riprese in TV ma portano gli atleti a maggiori rischi. Vediamo che direzione prenderà il mondo della Downhill nel futuro.
