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Sella su misura o standard? La mia prova reale con Fizik One-to-One e perché cambia tutto

Ho confrontato la Fizik Atlas standard con la versione su misura One-to-One: meno dolori, più comfort e postura migliore. Ecco per chi è davvero utile.


In questi mesi ho avuto modo di confrontare due versioni della stessa sella: la Fizik Argo “standard” e quella realizzata tramite il progetto One-to-One, che promette di dare ai biker un prodotto realmente su misura, cucito addosso alle esigenze di ogni appassionato.

Ma prima di entrare nel merito delle differenze tra una sella commerciale e una personalizzata, è importante raccontare come si svolge il percorso che porta al prodotto One-to-One.

Dal bike fitting alla sella su misura

Per questo test mi sono rivolto a Cicli Drigani, a Borgaro Torinese, centro approvato da Fizik per questo tipo di servizio.
Per arrivare alla sella finita non basta “scegliere la misura”: è necessario un iter approfondito.

Come sapete, sono un chiropratico, quindi tutto ciò che riguarda postura, allineamento e biomeccanica per me è pane quotidiano. Ero davvero curioso di vedere se il test sarebbe stato all’altezza in termini di precisione e professionalità.
La risposta è: sì, lo è.

In questo centro viene proposto anche un servizio di bike fitting, che rappresenta la base da cui partire per immaginare qualsiasi personalizzazione della sella. Senza una posizione corretta in sella, infatti, tutto il resto diventa meno efficace.

Discussione delle quote e analisi della posizione

Abbiamo iniziato discutendo delle quote della bici, delle difficoltà che alcuni telai moderni del settore MTB possono creare nella gestione dell’assetto e di come intervenire per ottimizzarlo.

Dopo aver rilevato le misure della bici e analizzato le mie caratteristiche fisiche e posturali, sono salito in sella e ho iniziato a pedalare.
L’utilizzo di un rullo su cui posizionare la bici è la scelta migliore: solo così si possono osservare in tempo reale le necessità del ciclista, senza variabili esterne.

L’analisi avviene tramite un software dedicato, che registra la distribuzione dei pesi sulla sella e, in base ai dati, suggerisce la soluzione più indicata.
Nel mio caso, il sistema ha confermato la scelta della Fizik Argo.

Durante la pedalata, è emerso chiaramente che la mia posizione in sella mi portava ad avere una forte pressione sulla protuberanza ischiatica destra, lasciando invece quasi scarico il lato sinistro.

Cosa significa, a livello biomeccanico

Questi dati indicavano una rotazione del bacino, che simulava una “gamba corta” a destra. Per compensare questa asimmetria, il corpo spostava il peso su quel lato, caricandolo maggiormente.

Finito il test, si inviano i dati per la realizzazione della sella e si attendono circa due settimane per la produzione.

Nel mio caso, la sella mi è stata recapitata direttamente a casa; normalmente, però, per il cliente “tipo” è consigliata la consegna in negozio, così da effettuare la messa in sella rispettando le quote individuate durante il test.

La Fizik Argo: una base già molto valida

Per poter dare un giudizio il più possibile oggettivo, ho deciso di confrontare il modello base della Argo con la versione personalizzata One-to-One.

La Fizik Argo è una sella pensata per l’all-mountain:

  • ha una slitta di generose dimensioni,
  • caratteristica molto utile sulle moderne MTB da all-mountain / enduro, che escono con piantoni sella molto verticali.

Questa geometria permette di ottenere il corretto arretramento, fondamentale per avere una pedalata che “svincola” la caviglia e consente l’attivazione di tutte le catene muscolari coinvolte.
Il comfort è già ottimo e la mobilità nei tratti di discesa è più che adeguata.

Ma allora, dove sta la differenza con la versione su misura?

Prime uscite con la sella custom: il corpo si deve adattare

Appena montata la sella One-to-One, non ho percepito differenze enormi rispetto al modello standard.
La vera sorpresa è arrivata dopo le prime due uscite: ho avvertito una nevralgia alla gamba destra, durata alcuni giorni.

Da chiropratico, ho riconosciuto subito la risposta della schiena alla nuova posizione in sella.

Il maggior sostegno posizionato sul lato destro ha indotto il bacino a ruotare diversamente, modificando l’assetto del tratto lombare. In altre parole, la sella ha stimolato una sorta di “aggiustamento” della colonna, coinvolgendo le vertebre in una nuova disposizione più corretta.

A prima vista questo potrebbe essere visto come un difetto, ma nel medio periodo significa una cosa molto semplice:

la schiena inizia a lavorare più in asse.

Dopo l’assestamento: più comfort, più fluidità, meno dolori

Superata questa prima fase di adattamento, la differenza tra sella commerciale e sella su misura è diventata molto evidente, sia in termini di spinta che – soprattutto – di comfort di viaggio.

Anche dopo lunghe salite ripide, dove spesso si tende a “forzare” la pedalata:

  • non avvertivo più quel senso di pesantezza,
  • né il classico dolore al tratto lombare.

Comfort e fluidità di pedalata sono migliorati sensibilmente.

Tornare alla sella tradizionale: il corpo protesta subito

La prova del nove è arrivata quando sono tornato alla sella tradizionale.

Quasi subito ho percepito:

  • dolore al collo,
  • fastidi al trapezio medio e all’elevatore della scapola,
  • un maggior carico lombare,
  • una sensazione di minor fluidità di movimento.

In pratica, il corpo, una volta sperimentata una posizione più corretta e bilanciata, non gradisce affatto tornare a un assetto meno fisiologico.

Conclusioni: a chi serve davvero una sella su misura?

Spesso si pensa che una sella custom sia un prodotto utile solo agli agonisti, a chi macina chilometri nelle marathon o nelle gare lunghe.
La mia esperienza mi porta a dire esattamente il contrario.

Una sella su misura è un prodotto che consiglio soprattutto a:

  • chi fa gravel e ama il viaggio,
  • chi utilizza la e-bike,
  • gli amatori appassionati che hanno poco tempo per allenarsi ma vogliono stare bene in sella.

Il vero vantaggio della sella custom non è soltanto la prestazione, ma la qualità dell’uscita:
meno dolori lombari, meno compensi, meno affaticamento muscolare inutile, sia durante che dopo l’allenamento.

Paradossalmente possono beneficiarne di più proprio gli amatori “normali”, spesso:

  • con minor elasticità muscolare,
  • un livello atletico non ottimale,
  • tante ore di lavoro sedentario alle spalle.

Per queste persone, una posizione corretta in sella rende gli adattamenti del corpo più graduali, più fisiologici e molto meno traumatici.



Scritto da

[email protected] Redattore ed esperto di viaggi in mountain bike. Chiropratico e personal trainer, da anni al seguito di alcuni dei più forti interpreti nazionali dell'enduro mtb.

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